Spunti critici e riflessioni sulla narrativa di De Carlo

In questa pagina vorremmo che i nostri visitatori trovassero alcune semplici considerazioni critiche relative ai contenuti che si sono evidenziati durante la nostra esperienza di lettura comune dei romanzi di De Carlo. Non abbiamo la pretesa di essere originali, o di tenere conto delle molte cose già sicuramente dette e scritte su questo autore. Pensiamo però che una lettura criticamente fondata dei suoi romanzi sia un contributo ineludibile in una pagina a lui dedicata. Ecco qui di seguito i contenuti che abbiamo giudicato più ricorrenti nella sua narrativa:

L'amicizia virile Il controverso rapporto che si instaura attraverso quasi tutti i romanzi tra le due pricipali figure maschili. Analisi degli equilibri di forza e di attrazione nell'universo virile di De Carlo.
L'insofferenza per Milano Amore e odio per la città natale, il luogo da cui costantemente si fugge ma a cui l'autore rimane legato come all'estremo rifugio.
La relazione fra creatività e affetto I rapporti che intercorrono fra i capisaldi della narrativa di De Carlo: donna, amicizia, arte.
Il significato della donna La presenza femminile in un mondo caratterizzato dall'ottica prettamente maschile dell'autore. Contrapposizione fra donna come parte integrante del rapporto e oggetto di conquista.
La critica del reale La rivendicazione critica degli ideali del '68, la volontà di distruzione ed il bisogno di ricostruire la realtà.
Conclusioni



 

 

  1. l'amico
  2. la donna
  3. l'arte

Ma quali sono le relazioni tra di loro? E soprattutto qual è la relazione fra 2. e 3.? Il personaggio tipo decarliano, infatti, ben lungi dall'essere capace di risolvere le proprie istanze esistenziali in un atteggiamento di creatività sublimata (quale artista moderno lo è, d'altronde?), mette al centro della propria realizzazione esistenziale, dell'affermazione del proprio ego, la conquista della donna, vista come inesauribile fonte di vitalità e di possibilità di entrare per il tramite di lei, in relazione con l'aspetto più genuino della vita. Ma evidentemente il nostro personaggio non si può fermare qui. La sua anima è anche agitata da altri, diversi imperativi. Infatti attraverso la donna egli entra in relazione con un solo aspetto della propria totalità, ma è solo con la creatività (sia egli fotografo, pittore, scrittore, regista cinematografico, dittatore, o semplice ventenne alla ricerca di una strada nella vita), che si completa il suo esserci nel mondo: spesso, anzi, egli arriva a percepire la propria creatività attraverso l'intensità del sentimento per la donna (come nel caso di Livio che è istradato da Misia sulla pittura). L'arte è anche, però, professione: la creatività pone sempre il nostro personaggio in relazione con gli altri, coi meccanismi della information society, per esempio, che rifiuta, spesso ottenendo il successo proprio per le sue posizioni di rigido anticonformismo, o di insofferenza verso i meccanismi della diffusione, della vendita del prodotto artistico (Marco, Guido, e a modo suo, anche Roberto Bata). E l'arte, cioè l'affermazione di sé nel mondo, lo pone anche in situazioni di subordinazione o di rivalità con chi è più in alto di lui, o più potente ed affermato.