Il quarto romanzo di De Carlo, Yucatan, è un racconto "on the road" attraverso le strade della California e del Messico, lungo le quali un curioso gruppo di personaggi crede fra varie peripezie di inseguire il vero significato dell'esistenza, guidato da una misteriosa voce telefonica.
Quando il giovane ed osannato regista Dru Resnik parte da Londra alla volta di Los Angeles in compagnia del suo assistente Dave (il narratore), si aspetta un semplice incontro con lo scrittore messicano Camado, guru degli acidi e della mescalina, per discutere dei diritti per il suo prossimo film; la storia di un giovane musicologo newyorkese che si reca in Messico per ricerche,  attraverso "vuoti, paure ed attrazioni poco chiare", che lo portano al contatto con una sorta di mondo parallelo. Ma dopo un solo giorno, in cui la conoscenza dello scrittore sembra rivelarsi altamente proficua e stimolante per la creatività di Dru, il regista comincia a ricevere in albergo misteriosi messaggi che lo invitano ad abbandonare il progetto ed a tornare a Londra. Inizialmente il fatto viene accolto con leggerezza, ma quando i messaggi cominciano ad intensificarsi ed a descrivere con precisione le azioni del regista e del suo entourage (composto da Dave e dal produttore Jack Nesbitt), per dimostrare che vengono tenuti in costante controllo, Camado, che sembra sapere qualcosa di cui non vuol fare menzione, si fa indietro e rifiuta improvvisamente di accompagnare la troupe in Messico, dove avrebbero dovuto visitare gli scenari del film. Nonostante l'insistenza di Nesbitt, lo scrittore è irremovibile, e Dru ha già deciso di abbandonare il tutto e tornare a Londra, quando improvvisamente i messaggi smettono di essere ostili e lo invitano anzi ad intraprendere il viaggio anche senza Camado. L'esotica fascinazione della faccenda fa presa sul regista, che si identifica con il protagonista del libro di Camado, e finalmente convinto decide di partire alla volta della penisola dello Yucatan con un bizzarro gruppo composto da Dave, Nesbitt e la fidanzata di Nesbitt, Elaine, procace ragazza californiana che viene misteriosamente definita "ragazza spirituale" dai messaggi, che sono diventati telefonici. Il viaggio attraverso il Messico diventa così un'affascinante epopea del consumismo e del mistero, in cui il sempre più coinvolto Dru fa larghissimo uso delle risorse monetarie del produttore all'inseguimento della "voce" che li raggiunge ovunque e sembra davvero conoscere ogni loro minimo spostamento e pensiero. A mano a mano che si spingono attraverso paesaggi sempre più affascinanti ed incontaminati, la voce comincia a svelare il suo disegno: purificarli attraverso la visita del "luogo negativo" e quindi condurli nel "luogo positivo", dove finalmente conosceranno la verità. Lungo il percorso verso questi "luoghi" anche le dinamiche di gruppo sembrano altalenare secondo la volontà della voce, compresi episodi grotteschi e sensuali come il tradimento di Elaine con Dave sulla spiaggia, in atmosfera tipicamente da film. Arrivati finalmente nel luogo positivo, la voce però impone a Dru di tornare di gran carriera a Los Angeles, dove li attende la rivelazione finale. Raggiunta rocambolescamente la metropoli, ai quattro si aggiungono la "ragazza fisica" ed Edgy, commessa dello shop dell'albergo designata dalla voce ad essere il sesto componente del gruppo, per affrontare l'ultima notte, in cui tutti i nodi verranno al pettine. Ma quando finalmente arriva il momento stabilito, la voce non si fa più viva, lasciando il gruppo in un improvviso sconcerto che si trasforma nella risata liberatoria finale, che dovrebbe dare il senso nascosto di tutta la vicenda, composta di "vuoti, paure ed attrazioni poco chiare".

Lungo tutto lo svolgimento della storia il lettore rimane costantemente nell'attesa di qualcosa, che si identifica nella rivelazione promessa dalla "voce", e rimane infine deluso da una conclusione che in realtà non conclude nulla, ma sembra essere più il compimento del percorso interiore dei personaggi che quello della vicenda. Più che di reali avvenimenti il libro presenta atmosfere, l'alchimia dei rapporti personali fra i personaggi, i piccoli gesti, in una tradizione molto cara a De Carlo. Dru Resnik impersona il tipico personaggio carismatico attorno a cui ruota la vicenda, contrapposto al giovane Dave che pure conserva una propria individualità, ma che rischia di essere costantemente schiacciato nel rapporto con l'altro (altro modulo ricorrente nella produzione dello scrittore), ed al vuoto Nesbitt, superficiale ed interessato solo a tirare fuori un film di successo dagli avvenimenti che accadono. L'ambiente in cui si muovono i personaggi ha un che di distaccato, a tratti onirico, dove le suggestioni di Dru ed i soldi di Nesbitt sembrano permettere qualunque cosa, presentando un'America consumista, travolta dal mito del denaro e dell'artista stravagante da assecondare ad ogni costo.

Pur dando a tratti l'impressione di toccare argomenti e stimoli di più alto interesse, il libro si sofferma troppo spesso su particolari marginali, e nello sforzo costante di tratteggiare le sfumature perde il senso globale della storia. Mai noioso, ma certamente povero di significati.