Tra le opere decarliane, quella più vicina al mondo
adolescenziale, ed in particolare a noi, studenti dello stesso liceo in cui studiano i
protagonisti, è sicuramente Due di Due.
Protagonisti del libro sono Mario, il narratore in prima persona, e Guido Laremi: i
due si conoscono durante gli anni della contestazione studentesca nei corridoi di uno dei
licei più coinvolti nelle proteste, e che appare essere, già dalla descrizione delle
prime pagine, il Berchet.
La storia evidentemente è il racconto delle esperienze personali dell'autore fra le grigie mura del Berchet nei turbolenti anni della contestazione. Tutta l'opera, come è esplicitato sin dal titolo, si snoda sul rapporto fra Guido e Mario, un'amicizia virile presente nella quasi totalità dei romanzi di questo autore. L'opera è suddivisa in due parti che corrispondo alle diverse fasi del loro rapporto: gli anni dell'adolescenza dei protagonisti, periodo durante il quale Guido è la figura di riferimento, e la sua personalità intrisa del fascino ribelle diventa un modello per l'amico, sono seguiti da un periodo in cui i protagonisti tentano di inserirsi nel mondo degli adulti e di crearsi una vita stabile.
Due di due è la storia di un'amicizia nata lentamente,
per la timidezza e l'insicurezza di due ragazzini che si sono incontrati per caso in una
classe, costretti a convivere giorno per giorno con le stesse paure e preoccupazioni, con
lo stesso desiderio di libertà, di indipendenza: un'amicizia maschile, fatta di poche
parole caricate di ironia, di critiche verso i professori così lontani con i loro
atteggiamenti da adulti, verso quelle compagne così belle ma anche così esageratamente
femminili ed educate.
Guido e Mario si incontrano per caso e per caso diventano amici, e lentamente quel
loro legame diventa di vitale importanza per entrambi: tutte le protezioni, le piccole
bugie che avevano interposto diventano inutili, superflue, e con il tempo scoprono di
essere legati indissolubilmente.
L'ambiente in cui i due ragazzi si conoscono è il Berchet, liceo della Milano bene,
in una classe, in una quinta ginnasio, in cui viene trasferito Guido per ragioni di ordine
scolastico: i due diventano compagni di banco e iniziano a scoprire di avere molte cose in
comune, anche se nei primi tempi la loro amicizia è solo scolastica, perché temono di
scoprirsi troppo, di mettersi in gioco in tutti i sensi.
Ciò che porta Guido e Mario ad avvicinarsi e a superare le loro paure è il
desiderio di entrare in quel mondo femminile così lontano
e attraente: interessati a due compagne di classe i due amici si sostengono in silenzio
nei loro tentativi di conquista, e nel momento in cui Guido decide di invitare la sua
ragazza a casa, convince anche Mario a fare lo stesso. Il risultato non sarà dei
migliori: infatti Guido, vergognandosi di essere figlio di una portinaia, porterà gli
amici in un'appartamento affidato alla madre, ma verrà scoperto, perdendo per sempre le
attenzioni della ragazza a cui aspirava e causando la rottura anche tra Mario e l'altra
compagna di classe.
Il muro delle piccole bugie si rompe definitivamente, Mario inizia a vestirsi come
Guido, con grande infelicità della madre, dalla tipica mentalità borghese, e i due
compagni incominciano a frequentarsi anche fuori dalla scuola. Ma quando la scuola finisce
ed entrambi vengono promossi, perdono i contatti che si riallacceranno solo ad ottobre.
Ad ottobre della loro prima liceo iniziano gli anni caldi per la
scuola italiana, gli anni della contestazione, e Guido e
Mario lentamente seguono i loro comuni ideali di libertà: partecipano alle assemblee a
scuola, poi si interessano a quelle universitarie, e cominciano a costruire una posizione
ideologica molto vicina all'anarchia. Mario osserva Guido durante le sue discussioni
politiche, lo appoggia quando ha bisogno di aiuto, e fa sì che attorno a lui ci siano
sempre persone in grado di apprezzarlo. Il suo affetto per l'amico cresce, e la sua stima
diventa quasi motivo di eccessiva critica nei confronti di se stesso.
Anche quando i due amici si interessano al sesso femminile, Guido risulta essere
vincente, concentrando tutte le attenzioni delle ragazze su se stesso, e lasciando Mario
ad osservarlo intimidito ma al tempo stesso compiaciuto dalla capacità di conquista
dell'amico. Così accade quando Guido conosce due universitarie, Nina e Antonella, e
trascina con sé l'amico, portandolo ad avere un'avventura con Antonella, per riuscire a
entrare in confidenza con Nina: il risultato però sarà una storia di una sera per Mario,
e per Guido l'inizio di un rapporto molto travagliato con Nina.
Il rapporto tra i due andrà avanti per anni, per quanto i genitori della ragazza
tentino di fermare la loro storia, e nonostante le differenze sociali che dividono i due.
Nel corso di questi anni Guido deciderà di lasciare definitivamente il liceo,
abbandonerà la politica, stanco delle falsità contro cui si era a lungo scontrato e
fingerà di essere pazzo per riuscire a non fare il militare, che considerava l'emblema
della cultura fascista.
Negli stessi anni Mario, allontanatosi dall'amico per la scelta di continuare i suoi studi liceali, conosce Roberta, a con lei inizia una storia molto importante, tanto che fa con lei il viaggio che aveva programmato con Guido, e accanto a lei passa molto tempo: nel momento in cui però Mario si accorge che il loro rapporto è entrato in una routine angosciante per un ragazzo di diciannove anni, e dopo aver passato con lei una vacanza a Santa Margherita insieme ai suoi genitori, decide di ricontattare Guido.
Mario e Guido si rincontrano e riscoprono la loro grande amicizia,
e programmano di partire insieme per la Grecia. Arrivati per caso nell'isoletta di Lesvos,
in poco tempo i due amici riescono a conoscere molte persone, grazie soprattutto alla
grande capacità di socializzare di Guido: per la prima volta però Mario riesce a
conquistare una bellissima ragazza francese senza l'aiuto dell'amico, e con lei ha una
storia che riesce a distrarlo dalle preoccupazioni per il suo rapporto con Roberta; ma la smania di conquista porta Guido a tentare di conquistare
la ragazza francese e la sua riuscita lascia in Mario un profondo senso di delusione e
insicurezza.
Così Mario decide di chiamare Roberta, e le chiede di raggiungerlo a Atene,
abbandonando Guido e i suoi amici inglesi a Lesvos. La conclusione della vacanza di Mario
è triste: infatti dopo essere tornati a Milano, Mario e Roberta si lasciano, dopo aver
compreso di avere ormai un legame affettivo quasi fraterno e di essersi allontanati
notevolmente per le differenti scelte di vita.
Mario, allontanatosi momentaneamente da Guido, perso di vista da
dopo la partenza da Lesvos, conosce all'università un ragazzo di nome Aurelio e ne
diventa amico; decide quindi di partire con lui alla volta della Jugoslavia,
dell'Afghanistan e del Pakistan a bordo di una scassatissima Volkswagen, ma il viaggio si
concluderà anzitempo in Turchia, dove i due ragazzi arrivano senza un soldo e dopo
infiniti litigi.
La prima parte del romanzo si conclude così, con la morte del secondo marito della
madre di Mario, che lascia al figliastro una discreta somma di denaro, con l'indicazione
di "farne qualcosa di convincente".
La seconda parte del romanzo si apre con la decisione di Mario di
abbandonare l'università e la ricerca di un luogo, lontano
dalla città e da ogni traccia umana, che non fosse però triste e melanconico, dove
andare a vivere con il denaro ricevuto in eredità.
Scopre così un "angolo di paradiso" nei pressi di Gubbio, e immediatamente
prende le sue poche cose e parte per trasferirsi. Quello che trova è un vecchio cascinale
semidistrutto, inagibile tanto che non può neppure dormirci dentro; egli non si lascia
fermare dalla difficoltà della situazione, trova degli operai disposti ad aiutarlo e
inizia così un lungo lavoro di ristrutturazione: Mario non si allontana mai dalla sua
nuova casa, dorme in tenda e la sera continua i lavori alla luce di una candela.
Lentamente si sviluppa in lui un senso di purificazione, rinuncia a tutte le tecnologie,
sceglie attrezzi molto elementari, materiali naturali.
La preparazione della casa è molto lenta, e quando arriva l'inverno Mario licenzia
gli operai, si trasferisce nell'unica parte di casa agibile, e continua a lavorare da
solo. Decide di iniziare anche alcune piccole coltivazioni, tutte naturali, e per questo
motivo è costretto, a malincuore, ad andare a Perugia per cercare dei trattati che
possano aiutarlo nell'ardua impresa.
Il viaggio a Perugia è un improvviso e violento incontro con la città, Mario è un uomo trascurato, con la barba lunga, che per lunghi mesi ha avuto solo contatti umani con la proprietaria di un piccolo negozio di alimentari e un contadino suo vicino, nella sua mente c'è un susseguirsi di emozioni forti e angoscianti, si sente a disagio e al contempo è contento di avere contatti apparenti con le altre persone. Ma la vera svolta nella vita di Mario avviene quando decide di entrare in una libreria per chiedere un libro sulle coltivazioni, e viene servito da una ragazza bella, dolce e cortese, alla quale, quasi senza rendersene conto, inizia a raccontare con grande trasporto emotivo la sua scelta di vivere fuori dal mondo, in uno stato quasi primitivo, per riuscire ad essere finalmente felice. E quella ragazza, che lo ascolta attentamente per tutto il suo narrare, lo porta a ritornare una settimana dopo a Perugia, a cercarla nella libreria, a rattristarsi per non averla trovata e ad emozionarsi per essersi scontrato con lei per caso davanti a un bar. Quella stessa sera Mario e Martina scoprono di avere un'infinità di sentimenti comuni, gli stessi sogni, le stesse paure: e quella stessa sera Mario le chiede di andare a vivere da lui, per costruire insieme "una porzione di mondo" come avevano sempre sognato.
Dopo alcuni mesi Martina lascia il suo lavoro in libreria e
raggiunge Mario, e tra i due ha inizio un rapporto felice, sereno e molto passionale:
entrambi si dedicano alla nuova vita di campagna, cercano nuovi metodi di cultura naturale, si preoccupano di rendere la casa sempre
più accogliente. Il loro tempo scorre scandito dall'alba e dal tramonto, passano le loro
giornate a lavorare nei campi, a piantare alberi e coglierne i frutti, cercando di
ottenere prodotti sufficienti per viverne.
L'anno seguente Martina scopre di essere rimasta incinta, e attraverso questo felice
evento i due innamorati iniziano ad avvicinarsi alle persone importanti del loro passato:
per prima si reca a trovarli la mamma di Mario, che inizialmente rimane sconcertata dalla
vita del figlio, a suo parere troppo povera e umile, ma poi, dopo alcuni giorni vissuti
con i loro ritmi, scopre il piacere di vivere a contatto con la natura, senza dover
prendere un autobus per vedere un campo fiorito o per andare a prendere un frutto da
gustare.
Improvvisamente arriva un telegramma di Guido che annuncia il suo arrivo: Mario,
emozionato all'idea di rivedere l'amico, lo accoglie con grande affetto. Anche Martina,
che aveva sentito parlare a lungo di quel "compagno di avventure" tanto
importante nella vita di Mario, cerca subito di scoprirne la personalità, il carattere.
Per la prima volta, però, Mario non teme la rivalità
dell'amico, perché riconosce nella compagna un interesse puro, non dettato dal
tentativo di fare colpo su Guido.
Guido passa con loro cinque giorni nei quali compie un preciso resoconto dei suoi
ultimi anni, anche se, come aveva sempre fatto, spesso tralascia lunghi periodi per
dedicare minuziose descrizioni a un istante, una sensazione, ma poi decide di partire:
Mario e Martina gli promettono, che il giorno in cui vorrà, per lui ci sarà sempre
disponibile la casa accanto alla loro. Ma Guido non accetta la proposta, e decide di
partire per l'Australia, "il posto più aperto e lontano che gli venga in
mente".
Martina si avvicina sempre più al giorno del parto, e per questo
la mamma di Mario decide di tornare da loro, per poterli aiutare, ma per lei tutto questo
sembra non essere sufficiente: presa dallo sconforto, ricorda i suoi genitori e le
sofferenze che le hanno causato con la loro insensibilità, e ha davanti a Mario una crisi
di pianto che lascia il compagno sconvolto. Per questo motivo egli cerca una persona della
famiglia in grado di farle sentire l'affetto, e trova la sorella, che invita ad andare da
loro.
All'arrivo di Chiara, Martina si commuove, e in un momento di grande emozione inizia
ad avere le doglie.
Dà alla luce a due gemelli, un maschio e una femmina, aiutata e seguita dalla mamma
di Mario, da sua sorella e da una levatrice: il maschietto verrà chiamato Guido, mentre
la femminuccia Chiara.
Il periodo felice della nuova famiglia viene confermato dalla
decisione di Chiara di restare a vivere con loro, e dall'arrivo di Werner, un tedesco che
aveva deciso di abbandonare la città e vivere in campagna, che diventerà poi il suo
compagno.
La vita di Guido non scorre più lontana da quella di Mario: tra i due infatti inizia
una fitta corrispondenza, attraverso cui Guido descrive tutte le sue giornate in
Australia, e un giorno comincia a parlare di una donna, Laurie, a cui si lega
affettivamente come non aveva mai fatto.
Guido passa molto tempo accanto a Laurie, tenta di farla
innamorare, scappa da lei, poi torna a cercarla: il loro rapporto è molto complesso, li
fa soffrire, li logora lentamente. E tutto questo viene trasmesso nelle lettere di Guido,
con angoscia e precisione, poi con una freddezza quasi sconcertante. Mario, insieme ai
suoi amici, analizza le parole usate, cerca di capire i reali sentimenti dell'amico la sua
situazione psicologica: inizia ad intendere che Guido fa uso di droghe pesanti, insieme
alla sua ragazza.
Ma un giorno, inaspettatamente, i due si presentano a casa di Mario: passano pochi
giorni dall'amico, ma in quei pochi giorni trasmettono un disagio e un'infelicità
profonda. Alla partenza Guido lascia a Mario un manoscritto, che suscita nell'amico una
grande felicità: il testo diventa infatti motivo di interesse anche per Martina e Chiara,
e poi persino per Werner.
Dopo poco tempo Guido telefona a Mario e annuncia di essersi lasciato con Laurie, e
di voler ritornare a Due Case.
Il ritorno di Guido a Due Case, non più in compagnia di Laurie, provoca tanti piccoli cambiamenti che segneranno i tempi a seguire: la stesura definitiva del libro diventa il centro di ogni interesse, tutti si adoperano per far rilassare Guido e per consentirgli di non avere distrazioni esterne... ma l'intreccio nella famiglia diventa più complicato, perché Chiara inizia a perdere il controllo conquistato accanto a Werner, le sue attenzioni si rivolgono sempre più verso Guido, in un gioco di sguardi, consigli e piccoli gesti che non passa inosservato: dopo avere tentato di tenere accanto a sé la donna che amava, Werner parte, sconfitto nel duello d'amore inconsapevolmente intrapreso con Guido.
Agli occhi di Mario l'equilibrio si è rotto: l'incertezza nel
futuro, la paura per il presente, e anche un senso di impossibilità segnano i tempi a
seguire; solo la fine del romanzo di Guido rompe la situazione dannosa, e riporta tutti
alla realtà: improvvisamente infatti Mario, Martina e Chiara si ritrovano a essere
manager e consiglieri di un Guido in versione artista,
scrittore. Infatti, dopo numerose difficoltà e incomprensioni con gli editori, Mario
riesce a far pubblicare il romanzo senza farvi fare alcuna modifica, con il titolo di Canemacchina;
ma le difficoltà per Guido non sono finite: seppur terminata la costruzione della seconda
casa, ideata per lui e Chiara, egli non si sente pronto, dimostrando ancora
un'insicurezza, tale da impedirgli di andare a vivere a cinquanta metri dall'amico Mario e
dalla sua famiglia perfetta.
La vita di Guido subisce sempre maggiori modifiche: egli entra infatti nel mondo
delle promozioni, delle interviste e dei programmi televisivi: il risultato ai suoi occhi
è il contrario di quello a cui aspirava, viene raccontato come un uomo che vive in una
comune, con bambini nudi e animali liberi, il suo libro viene guardato da un punto di
vista che non era suo.
Un giorno, a causa delle continue pressioni causate dal lavoro e
dalle sue insicurezze, dopo una sconvolgente litigata, Guido parte con Chiara,
abbandonando la campagna alla volta della città. Per molto tempo Martina e Mario non
ricevono loro notizie, e costretti da difficoltà di gestione delle Due Case, cercano due
persone disposte ad aiutarli: così entrano nella loro vita Paolo e Livia,
caratterialmente opposti ai loro predecessori, con cui riescono subito a creare un
rapporto positivo.
Dopo alcuni mesi di collaborazione arrivano a fondare una cooperativa agricola.
La vita di Mario torna a intrecciarsi con quella di Guido dopo una
telefonata con la quale Chiara annuncia di essere rimasta incinta e di volersi sposare con
il fidanzato: i due si trasferiscono a Lerici, località della Liguria, e una volta
raggiunti da Martina, Mario e i gemelli, i due compiono il fatidico gesto; il loro rapporto malgrado sembri sereno, in realtà è già
profondamente compromesso, e già destinato ad una brusca conclusione.
Guido concentra le sue giornate nella scrittura di un nuovo libro, nell'attesa del
figlio e nelle sue sofferenze interiori, la sua storia con Chiara rimane solo un insieme
di gesti abitudinari e parole non dette.
Anche la nascita del bambino, che verrà chiamato Giuliano, non riesce ad aiutare
Chiara e Guido, e le continue tensioni lavorative, dovute a una sconvolgente stroncatura
del suo nuovo romanzo, portano i due sposi al divorzio.
Martina e Mario rimangono così spettatori di una storia in frantumi: Chiara sofferente che si getta nel lavoro e nelle attenzioni verso il figlio, e riesce poi a trovare un uomo decidendo di lasciare Giuliano per alcune settimane dalla sorella; Guido alcolizzato, che abbandona Milano alla volta di Roma per seguire le registrazioni di un film tratto da Canemacchina, e che va a vivere con una giovanissima ragazza spagnola, della quale ammette di non conoscere nulla, che cerca di avvicinarsi al figlio, di farsi amare, senza però venir accettato.
Nel momento in cui Mario dimostra di essere riuscito a raggiungere
una qualità e una sicurezza di vita impensabile ai tempi del liceo, il dramma di Guido
giunge all'apice: la morte lo attende mentre a bordo di un'automobile cerca di raggiungere
Milano... forse per tornare da Chiara o per andare ad abbracciare il figlio...
Distrutto dal dolore Mario fa un rogo di quella seconda casa che era stata costruita
accanto alla sua per ospitare in modo definitivo Guido, e dove egli non ha avuto la forza
di raggiungerlo.
Il romanzo è forse la miglior opera di De Carlo: i temi trattati
sono profondamente interessanti e decisamente vicini ai lettori della nostra età, e in
particolare la prima parte riesce a dipingere realisticamente una tipica situazione
adolescenziale.
Inoltre, a differenza che in altri romanzi, in Due di Due l'autore riesce a
costruire una storia appassionante e convincente, i personaggi, pur subendo una evoluzione
nel corso degli anni, non perdono la loro identità e non subiscono radicali metamorfosi
che lascino dubbioso il lettore.
L'amicizia tra Mario e Guido è sempre costante in
tutta l'opera: nata sui banchi del Berchet, quando Mario era un adolescente bisognoso di
modelli di riferimento, continua anche dopo l'abbandono degli studi e le diverse scelte di
vita.
Nei primi anni della loro amicizia, quelli dell'adolescenza, la
figura guida è senza dubbio Guido [ed il nome non è scelto a caso dall'autore!! :)]:
egli è sicuro di sé, ha successo con le ragazze ed è apparentemente indipendente e
capace di badare a se stesso, e queste sue caratteristiche spiccano particolarmente se
confrontate alla timidezza e alla sostanziale insicurezza di fondo di Mario, che si sente
legato alle aspettative dei suoi genitori e che non riesce mai a seguire la via di totale
allontanamento dal mondo reale che invece contraddistingue sempre l'amico.
Se infatti entrambi pensano che la scuola sia un'inutile perdita di tempo, solo Guido
ha il coraggio di lasciarla e di tentare la fortuna in giro per il mondo, mentre Mario
come un qualsiasi "bravo ragazzo", finisce il Liceo, e si iscrive
all'università.
Quello che traspare dal complicato rapporto di amicizia tra i due ragazzi è una
profonda insicurezza da parte di Mario che segue Guido con un trasporto affettivo
notevole, ma al contempo la necessità di Guido di avere una conferma e un appoggio in
ogni sua scelta.
Le cose cambiano solo quando entrambi i protagonisti sono ormai adulti: in quel
momento è Mario che diventa capace di seguire fino in fondo i propri sogni, andando a
vivere in una sperduta località dell'Umbria e dedicandosi alla coltivazione di prodotti
naturali, mentre l'amico vaga per il mondo in compagnia di ragazze sempre diverse.
Il raggiungimento di una stabilità emotiva, con una
donna che gli darà poi anche due figli, segna definitivamente la maturità di Mario che
diventa per Guido l'esempio di una coerenza e una forza a lui indubbiamente estranee.
Guido infatti mantiene le caratteristiche evidenziate nel periodo dell'adolescenza, non
riuscendo a trovare uno stimolo o un interesse tale da fargli dare una svolta definitiva
alla sua vita sconclusionata; solo nella scrittura sembra apparentemente trovare un
interesse reale che si rivela una nuova fonte di sofferenza nel momento in cui pubblica il
suo primo romanzo: il successo è grande, il pubblico si affeziona alla sua figura di
autore maledetto, ma egli non è contento.
Guido infatti non riesce ad accettare una sottomissione al mercato della letteratura, e dopo aver ricevuto un anticipo
su una nuova pubblicazione, cerca di scrivere un romanzo che possa esprimere senza schemi
prefissati i suoi pensieri, i suoi ideali.
Il risultato è una terribile stroncatura da parte della critica e del pubblico che
lo aveva apprezzato per l'opera precedente.
Anche la sua vita sentimentale, che hai tempi del liceo era sembrata molto più
brillante di quella di Mario, si rivela complicata e sofferta: Guido ha un figlio da una
donna che amava, ma il loro rapporto è destinato al logoramento a causa del carattere e
dell'impulsività di Guido.
La morte in un tragico incidente stradale segna definitivamente la vita di un uomo
alla perenne ricerca di una stabilità caratteriale a lui impossibile.