Il protagonista di Uccelli da gabbia e da voliera è Fiodor Barna, un giovane di origine italiana figlio di un importante manager milanese che ha abbandonato l'Italia per seguire l'espansione delle sue aziende nel mondo. Suo fratello, Leo, ha seguito le orme del padre diventando un importante uomo d'affari a New York, mentre il più giovane Fiodor a vent'anni si ritrova ancora senza una reale passione, senza una direzione in cui spingere la sua vita. Non gli mancano nè i soldi nè le capacità, ma è vittima di un'incapacità totale di dare significato a ciò che gli capita, di godere in modo costruttivo della sua fortuna.
L'inizio del romanzo lo sorprende a Santa Barbara, dove vive con una ragazza e tira a campare suonando la chitarra, unica sua apparente passione. Ma è insoddisfatto, e non appena un incidente stradale gli offre l'opportunità di dare una scossa alla sua vita prende le poche cose che gli servono e fugge, senza sapere dove andare. La prima tappa è la casa del padre in Costa Rica, dove un breve e distaccato colloquio col genitore lo indirizza all'ufficio del fratello, a New York. Lì Fiodor incontra Leo, figura che sarà di netto rilievo per i suoi sentimenti e le sue insicurezze in buona parte del romanzo, il quale ostenta un'affabilità inconsistente, tutto preso dalla furia di lavorare e fare carriera.
Fin dall'inizio la differenza fra i due fratelli è evidente nei suoi contrasti; Fiodor, giovane, tormentato, costantemente alla ricerca di qualcosa che non sa trovare e totalmente incapace di uniformarsi ad una vita dai ritmi normali ed omologati. Leo, più maturo, sicuro di sè e perfettamente a suo agio nel proprio ruolo, volenteroso di aiutare il fratello solo a patto che questi si sottometta al suo controllo ed alle sue esigenze di programmare ogni cosa. La permanenza a New York è molto breve, perchè il disagio del quotidiano confronto col fratello mette a disagio Fiodor, il quale non appena intravvede la possibilità di andare a lavorare per l'azienda di famiglia nella sede di Milano la coglie senza esitazione. Anche Leo sembra sollevato dalla decisione, e lo incoraggia alla partenza.
Ma l'impatto con Milano è per Fiodor qualcosa di ancora più doloroso e difficile da assimilare; malinconici ricordi d'infanzia si intrecciano alle atmosfere milanesi nebbiose e grigie tipiche della letteratura di De Carlo, schiacciando il protagonista e togliendogli definitivamente ogni aspirazione di trovare la sua strada in quel modo. Ma ugualmente Fiodor decide di scommettere, avvantaggiato certamente dalle enormi disponibilità finanziarie di cui è a disposizione, che gli permettono di affittare un enorme appartamento in centro cha arrederà con solo due sedie ed una chitarra elettrica, e soprattutto dalla presenza di Bob Lowell, amministratore delegato della società che viene incaricato da Leo di "prendersi cura" del fratello. Il lavoro non è pesante, anche perché inizialmente gli vengono affidati solo incarichi marginali e di scarso impegno, e così Fiodor ha molto tempo a disposizione per interrogarsi su se stesso e per girovagare nell'immensa e grigia metropoli, sorvegliato dalle quasi quotidiane telefonate del fratello.
E' così che un giorno durante una delle sue passeggiate senza scopo, ad una mostra, ha l'occasione di incontrare Mario Oltena, un giovane pittore con il quale sviluppa un'intesa immediata, e che sarà poi la causa indiretta di tutti i suoi guai. Appena conosciutolo, infatti, Fiodor ha l'occasione di incontrare occasionalmente sua sorella Malaidina, donna misteriosa e carismatica, oltre che ovviamente bellissima, la quale sconvolge inconsapevolmente i suoi sogni e la sua vita. Nel vuoto delle sue giornate, Fiodor trova uno sfogo per i suoi pensieri e per i suoi desideri nella sorella nell'amico, o meglio nella sua immagine, dal momento che dopo un incontro saltuario a casa di Mario non la vedrà più per molto tempo, riuscendo soltanto a sognarla. Talvolta cerca di chiedere informazioni su di lei all'amico, ma ha soltanto risposte sconnesse ed evasive, scoprendo che vive con un regista e poco altro. Ma un giorno, inaspettatamente, la incontra per strada e dopo averla salutata viene preso in un turbine di vibrazioni, sguardi e strane alchimie che rendono evidente una forte carica erotica reciproca e li portano a trovarsi entrambi nudi sul letto di lui, a un passo dal fare l'amore. Comincia così la tormentosa storia con la ragazza, sfuggente ed effimera, che stravolge Fiodor e gli impedisce di concentrarsi sul lavoro, che essendo cresciuto a mano a mano dovrebbe portarlo ad assumere la direzione di certe operazioni in Liberia. Ma proprio quando Malaidina è di nuovo scomparsa misteriosamente e Fiodor si accinge rassegnato alla partenza per la Liberia, la vede di sfuggita a bordo di una macchina guidata da un ragazzo biondo. L'inseguimento della macchina, in cui il protagonista si butta a capofitto, sarà vano, ma stranamente la sera dopo Fiodor incontra il ragazzo biondo per strada e si mette a seguirlo, deciso questa volta a non farselo scappare; il giovane appena accortosi di essere pedinato comicia ad accelerare il passo ed a cercare di eludere l'inseguitore, il quale al contrario si fa sempre più pressante su di lui, spingendolo all'ansia. All'improvviso, il biondo si gira, e senza quasi dargli il tempo di rendersi conto della situazione sfodera un revolver e spara su una spalla a Fiodor, che cade privo di sensi accanto ad una macchina, costretto ad interrompere l'inseguimento.
La ferita è piuttosto grave, e costringe Fiodor a trascinarsi a casa ed a telefonare a Bob Lowell in cerca d'aiuto. Bob accorre con la moglie Sue ed un medico, ma è chiaro fin dall'inizio che la ferita non guarirà subito e che la faccenda della Liberia è destinata a saltare. Fiodor litiga con Leo, i due fratelli si parlano finalmente senza peli sulla lingua giungendo ad ammettere in modo irreparabile le loro incompatibilità, e Bob e Sue decidono di ospitare il ragazzo a casa loro. Comincia così un nuovo capitolo nella vicenda del protagonista, che sviluppa un rapporto di attrazione ed amicizia con Sue, la quale in pochi giorni decide di portarlo insieme alla figlia nel loro chalet in montagna, per agevolare la convalescenza e soprattutto abbandonare Milano, che appare densa di pericoli ignoti per Fiodor.
Durante il lungo mese che trascorrono in montagna, l'attrazione di Sue nei confronti del giovane sfocia in una relazione sessuale consumata di nascosto alla bambina ed al marito, che è rimasto a Milano, e per un po' sembra quasi che per Fiodor sia giunto un momento di stabilità affettiva ed apparente felicità, finalmente dimentico di Malaidina. Ma nuovi colpi di scena sono in agguato, e durante una gita in campagna i tre si accorgono di essere sorvegliati da un uomo, che si lancia all'inseguimento non appena Fiodor cerca di portare in salvo Sue e la bambina; comincia una corsa in macchina destinata a concludersi poco dopo con lo schianto, per fortuna senza conseguenze, dell'auto dei tre contro un albero a lato della strada. Tutta la tensione si rivela infine inutile: l'inseguitore non era altro che la guardia del corpo che Bob aveva inviato a sorvegliare l'ignara famigliola, e che per un mese era riuscita a celarsi nell'ombra. Il sollievo del momento fa sì che fra Fiodor e Elvio, l'inseguitore, si accenda un improvviso feeling, e che i due comincino a frequentarsi assiduamente nei giorni seguenti; Elvio sembra avere preso Fiodor in simpatia ed afferma di volerlo aiutare. Un giorno, mentre Sue e la bimba sono nell'altro appartamento e Fiodor sta guardando un telegiornale con Elvio, compare improvvisamente sullo schermo la faccia del ragazzo biondo che gli aveva sparato, mentre lo speaker spiega che si tratta di un capo dei terroristi che la polizia aveva ucciso il giorno precedente in un'imboscata. La paura ricomincia, e Fiodor costringe le due donne a stiparsi nella Mercedes blindata di Elvio chiedendo all'amico di correre immediatamente a Milano, sperando probabilmente di poter incontrare Malaidina ed ansioso di capire il coinvolgimento di quest'ultima nell'affare. Appena giunti a Milano Fiodor lascia Sue e la bimba casa di Bob, e dopo aver ringraziato Elvio che lo incoraggia a telefonargli in caso di bisogno, si fionda nel suo appartamento appena in tempo per rispondere ad un telefono che suona, all'altro capo del quale c'è naturalmente Malaidina.
La passione riesplode più violenta che mai. Malaidina va subito a casa di Fiodor, gli racconta tutto il suo passato, i suoi legami col terrorista, gli spiega quanto ha paura di essere sorpresa dalla polizia in quel momento, e dopo che finalmente hanno fatto l'amore decidono di fuggire insieme per abbandonare tutte le angoscie che Milano riserva loro. Fiodor si rende conto che aver troncato i rapporti con Leo gli preclude la possibilità di accedere al denaro di famiglia, e decide di tornare in montagna dove dal meccanico giace ancora la sua automobile semidistrutta dall'incidente con Elvio. In un clima angoscioso, schiacciato dalla minaccia che la polizia li possa trovare ed arrestare Malaidina e dalla paura di perderla nuovamente, Fiodor va in montagna col treno ed in due giorni riesce ad essere di ritorno con un po' di soldi, ma quando rientra in casa Malaidina, che doveva aspettarlo lì, è nuovamente scomparsa, lasciandogli solo un biglietto di scuse per "avergli scombinato così la vita". Fiodor ricade nell'apatia e nello sconvolgimento, ed è solo l'improvvisa idea di telefonare ad Elvio che riesce a trarlo in salvo. Tornare a vedere l'amico è estremamente salutare per il giovane, che diventa quasi membro fisso della famiglia di Elvio, composta anche dalla graziosa moglie Paola, e Fiodor decide di unirsi a loro nel progetto che i due andavano coltivando da tempo di abbandonare ogni cosa ed andare ad allevare uccelli in Australia. Insieme studiano i luoghi, le zone, le specie di animali, e Fiodor è di grande aiuto in quanto fin da piccolo viveva a contatto con gli uccelli esotici, grande pasione del padre. Ma nuovamente, quando ogni preparativo è finalmente ultimato e i tre si accingono alla partenza, una telefonata improvvisa riporta Fiodor nell'incertezza; una ragazza sconosciuta gli chiede di incontrarsi in un parco per portargli un messaggio di Malaidina, che vuole solo ringraziarlo di quanto le aveva dato, ma egli riesce ad ottenere da lei qualche informazione su dove si trova la sua amata. Apprende così che è in Grecia da un'amica, e senza pensarci due volte, dopo aver chiamato Elvio ed avergli spiegato tutto, prende il primo aereo per Atene deciso ad incontrarla un'ultima volta.
La vicenda si conclude rocambolescamente alla fermata di un autobus Corinto-Atene, dove finalmente Fiodor riesce a raggiungere l'amata, ed il ricongiungimento nell'abbraccio finale fra i due lascia presagire un destino di felicità e serenità per le loro vite finora così tormentate.