Giappone:


Terremoto a kanto
Il Giappone è localizzato nel punto in cui la placca del Pacifico e quella delle Filippine sprofondano sotto quella euroasiatica; ciò lo rende bersaglio di frequenti eruzioni vulcaniche, terremoti e maremoti. Tra i principali terremoti troviamo quello dell'ottobre del 1994 a Hokkaido seguito da quello di Kobe verificatosi tre mesi dopo. Uno dei più grandi, però, è quello di Kanto del 1923. Ebbe origine a Yokohama sotto la baia di Sagami e si registrarono 8,3 gradi della scala Richter; durò circa cinque minuti e morirono 100.000 persone. Questo fu seguito da uno tsunami il quale causò altri morti e distruzioni. Alcune case erano costruite in legno e carta per essere più sicure in caso di terremoti ma ebbero, sfortunatamente, l'effetto di alimentare le fiamme.
Ventiquattro ore dopo la prima scossa ce ne fu un'altra anche questa imponente che sconvolse la zona ; fu seguita da altre scosse di minore intensità dette di assestamento.
Città del Messico:
Città del Messico si trova in una zona di incontro di varie placche, è costruita sul letto prosciugato di un lago quindi in un territorio poco stabile.
Il terremoto di città del Messico si è sviluppato il 19 settembre 1985; vennero registrati 8,1 gradi della scala Richter. La placca del Cocos sprofondò sotto quella Sudamericana provocando una spaccatura di 20 km nel mantello. Le vibrazioni si trasmisero al fondale provocando uno tsunami con un'energia 1000 volte superiore a quella di una bomba atomica. Poiché la città, appunto, è nata sul letto prosciugato di un lago le onde d'urto vennero amplificate. Il terremoto fece più di 9000 vittime, 30.000 feriti e 95.000 senza tetto.

San Francisco e California:
La California è situata tra due placche; la maggior parte dello stato si trova in quella nordamericana la quale si sposta molto lentamente mentre invece quella del pacifico si sposta più velocemente a nordovest. Il movimento di queste ha dato origine a sfregamenti delle placche provocando fratture nella crosta creando, così, zone soggette a terremoti. In California vengono registrate più di 20.000 scosse all'anno anche se non tutte vengono sentite dalla popolazione.
Il 18 aprile 1906 si è verificato un terremoto di 8,3 gradi della scala Richter che colpì San Francisco. Molti edifici crollarono e le fiamme divamparono per tre giorni, le condutture dell'acqua erano state distrutte. Il bilancio risultò drammatico: morirono 1000 persone e 28.000 edifici furono distrutti.


terremoto di Messina e Reggio Calabria
In Italia:
L'Italia è al confine tra la placca eurasiatica e quella africana ma non è come il Giappone e la California cioè sottoposta a continui movimenti ma è da sempre luogo di un'attività sismica e vulcanica. In Italia ci sono 32 stazioni di monitoraggio collegate con Roma dove è attivo il gruppo Nazionale per studio e difesa dei terremoti. Il Servizio Sismico Nazionale ha il compito di vigilare sull'esecuzione. L'Italia è un paese molto esposto a rischio sismico perchè è un territorio stretto tra Africa e Europa che si avvicinano. In passato questi avvicinamenti hanno già creato le Alpi. Molte sono le zone di subduzione e la presenza di numerose zone di intensa attività vulcanica. Negli ultimi 2000 anni si sono verificati migliaia di terremoti di cui 150 di grande intensità. Solo la Sardegna e il Salento sono zone immuni da terremoti. Nell'arco alpino il rischio è relativamente basso ad eccezione del Trentino, Friuli e Piemonte. Il rischio è elevato tra la Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia.
Il terremoto più disastroso della storia italiana è quello di Messina e Reggio Calabria avvenuto il 28 dicembre 1908 con quasi 100.000 vittime; furono registrati 7,2 gradi della scala Richter. Altri terremoti sono quelli di Belice (Sicilia 1968), del Friuli (1976), Irpinia (1980), Umbria (1997), San Giuliano di Puglia (2002) e infine il più recente quello verificatosi all' Aquila il 6 aprile 2009 con un'intensità di 5,9 gradi.



Haiti 2010:
E' uno dei più recenti sviluppatosi il 12 gennaio 2010 con un'intensità di 7,0 gradi della scala Richter.

 

ALTRI TERREMOTI:
Lisbona 1755:
La città venne distrutta da una scossa di circa 8,7 gradi della scala Richter in seguito al quale si sviluppò un maremoto che travolse il litorale e le fiamme divamparono per sei giorni. Molti pensarono addirittura a due terremoti poiché i danni sulla crosta dell'Africa furono imponenti. Questo fu il primo terremoto a essere studiato.
Assam, India 1897:
E' uno dei più forti mai registrati: 8,7 gradi della scala Richter. Gli strumenti per la prima volta confermano l'esistenza di tre tipi di onde sismiche. Ci furono,però, fortunatamente solo1000 vittime essendo questa zona scarsamente popolata.
Santiago, Cile 1960:
La scossa fece più di 5000 vittime e le onde di superficie furono talmente forti che vennero registrate dai sismografi 60 ore dopo.
Alaska, Stati Uniti 1964:
Ebbe origine a 129 km a est della città di Anchorage con la forza di 8,3/8,6 gradi della scala Richter, durò circa 7 minuti causando danni devastanti nella zona centro-meridionale della città. Le onde in superficie ridisegnarono la crosta; si aprirono grandi crepacci e ci furono varie frane.
Tangshan, Cina 1976:
Ebbe luogo in una zona a circa 60 km da Pechino e fu uno dei più devastanti degli ultimi secoli: 7,8/8,2 gradi della scala Richter. Durò 23 secondi ma vennero registrate 125 scosse di assestamento. Furono 242.000 vittime e 150.000 feriti.
Spitak, Armenia1988:
6,9 gradi della scala Richter distrusse completamente la città e fece crollare quasi tutti gli edifici di Kirovakan e Leninakan. Migliaia di persone rimasero intrappolate, 25.000 furono le vittime mentre vennero salvate 15000 persone.
Loma Prieta, Stati Uniti 1989:
Un segmento della faglia di San Andreas si spostò causando un terremoto di 7,2 gradi. La maggior parte dei danni riguardò a San Francisco edifici costruiti su sedimenti terreni di zone di riempimento; parte di questo materiale era costituito da macerie del terremoto di San Francisco del 1906.
Kobe, Giappone:
Fu uno dei più forti terremoti del paese, morirono 5000 persone e 200.000 rimasero senza casa. In trenta secondi distrusse città di Kobe e paesi dei dintorni. Molti dormivano ancora, ma i pendolari rimasero intrappolati tra le macerie e morirono quando la rete autostradale crollò.
Indonesia, 2004