La terra è un pianeta vivo perchè si muove continuamente anche se noi non ce ne  accorgiamo perchè i movimenti sono continui ed impercettibili. Le coste dell'America e quelle dell'Europa si allontanano di qualche centimetro ogni anno. La distribuzione dei terremoti mette in evidenza i limiti delle placche potendo così costruire una mappa per l'intero pianeta. I terremoti più frequenti e di maggior intensità si distribuiscono in fasce ben precise e si possono dividere in due tipi in base alla profondità e all'energia liberata. I più superficiali e meno potenti sono in prossimità delle dorsali oceaniche dove le placche si allontanano tra loro permettendo la risalita del magma e la formazione di vulcani sottomarini. I più profondi si hanno con la collisione tra le placche che sono costrette a scivolare le une sotto le altre.(processo di subduzione). I ricercatori che si accorsero di ciò furono Wadati-Benioff che diedero poi nome alla loro scoperta in base alla quale i terremoti avvengono lungo un piano inclinato. I sismi avvengono quindi sempre nelle stesse zone Fossa di Giava. Osservando le coste del Pacifico si vedono molti gruppi di isole con la forma ad arco con forte sismicità e intenso vulcanismo. La presenza di un vulcano attivo implica sempre elevato rischio sismico. Non minaccia solo la vita dell'uomo, l'ambiente in cui vive ma interessa l'economia e l'organizzazione sociale di un'intera comunità. Il terremoto incide anche sull'equilibrio mentale delle persone creando disagio psichico. La spiegazione scientifica è una conquista recente grazie all'uso di strumenti. Anche i popoli primitivi cercavano di dare una interpretazione "logica" basata su criteri astronomici. Miti e leggende parlavano di animali mostruosi che vivevano sotto terra o che la collera di un dio offeso fosse la causa dei terremoti. I babilonesi furono i primi popoli a cercare nella natura le cause dei terremoti. Anche i Greci cercarono delle spiegazioni razionali; pensarono ad un galleggiamento della terra sull'acqua, altri la ricercavano nell'aria, nel fuoco o nella secchezza della terra. I sistemi pratici di difesa adottati nel passato erano simili a quelli suggeriti oggi. Ripararsi sotto gli architravi dei muri portanti, in prossimità degli spigoli o sotto un tavolo robusto; si aggiunge di portare una pila e un cellulare. E' buona norma chiudere il gas, luce e acqua staccando i contatori. Se uno è fuori allontanarsi dai palazzi e dalle linee elettriche.
Esistono due modi per cercare di prevedere i terremoti: la misurazione dei movimenti della terra e l'edilizia antisismica cioè la costruzione di edifici più sicuri. Nonostante queste prevenzioni quando la terra si agita si verificano situazioni devastanti. Il movimento della terra può essere ondulatorio, sussultorio o misto. Quando si verifica un terremoto l'asfalto si crepa e piega mentre per quanto riguarda i palazzi dipende da come sono stati costruiti; possono resistere alle scosse o crollare.
Nelle zone sismiche quindi  indispensabile che le costruzioni siano antisismiche e purtroppo queste sono costose. Anche in Giappone che è attrezzato a volte vengono registrati gravi danni nonostante rigorose normative edilizie. Può essere, a volte,soldati più vantaggioso costruire con criteri meno restrittivi tenendo presente che la durata della costruzione non potrà superare il tempo di ritorno del sisma più intenso. Il problema più serio è riuscire a valutare il fattore probabilità e più ancora la perdita di vite umane.
Per evitare il crollo di palazzi o di ogni genere di struttura gli ingegneri seguono regole severe e precise nella ristrutturazione. Molti edifici vengono rinforzati con sostegni a croce sulle fondamenta, muri, pavimenti e tetti che servono appunto ad aumentare la propria resistenza. Nei palazzi che vengono costruiti, invece, sono previste fondazioni continue in cemento armato. Gli edifici più a rischio sono quelli costruiti su terreni umidi. Essi in caso di terremoto corrono grandi rischi per un processo chiamato liquefazione; gli edifici crollano poichè non hanno sostegno. Esistono anche sistemi di allarme che verificano la tensione della crosta terrestre; è, però, ancora difficile prevedere un terremoto.
La terra trema ogni trenta secondi ma queste scosse sono troppo piccole per essere avvertite dall'uomo; infatti, gli strumenti registrano più di 600.000 scosse sismiche all'anno. I terremoti si verificano quando vi è un accumulo di energia nella crosta terrestre dovuto al movimento delle zolle. Il luogo preciso dello spostamento delle zolle è detto fuoco, da qui si propagano le onde d'urto in tutte le direzioni. La potenza di queste dipende dalla profondità del fuoco, dalla resistenza delle rocce e dall'entità del moto.

Immagine che raffigura l'ipocentro e l'epicentro: l'origine di
un terremoto.
L'epicentro è localizzato sopra il punto di origine ma i danni peggiori possono verificarsi anche in luoghi distanti. Le scosse di assestamento annunciano e seguono la scossa.
Due sono i tipi di scale utilizzate per definire la potenza di un terremoto. La scala Mercalli quando mancavano strumenti di precisione che si basa sui danni causati dal sisma. Questi naturalmente dipendono da tanti fattori (densità di popolazione, tipi di costruzioni, orari, abitudini, tipi di rocce). Ora si preferisce usare la scala Richter che assegna a ogni terremoto una magnitudo(grandezza) in base all'energia totale che viene liberate. Questa scala non ha un limite superiore ma non è mai stato registrato un terremoto con magnitudo superiore a 8,7. La scala Mercalli è intuitiva ma non molto scientifica mentre la Richter è più rigorosa.
Le onde sismiche sono di due tipi:le onde P o primarie che sono le prime che giungono ai sismografie le onde S o secondarie più lente. Le onde P sono quelle di compressione quelle che percepiamo noi e che provocano maggiori danni. Le vibrazioni sono di tipo ondulatorio e sussultorio e sono accompagnate spesso da forti boati. Persone particolarmente sensibili avvertono con sensazioni di allarme le scosse di lieve entità come alcuni animali: cani, maiali, pesci e serpenti. Il terremoto non è un evento isolato, è preceduto e seguito da scosse minori. Possono liberare molto vapore acqueo e perturbazioni nel campo elettromagnetico che possono produrre fenomeni ottici, a volte anche gas.
Terremoti forti modificano anche il paesaggio, possono rompere tubature gas,soldati oleodotti o provocano cortocircuiti, incendi, esplosioni. Quando l'ipocentro è in mare provocano onde di tsunami specialmente nel sud est asiatico.
L'ipocentro è il punto in profondità ove è avvenuta la rottura che ha provocato il terremoto, l'epicentro è il corrispondente sulla superficie ed è qui che si registrano i danni più gravi. Si è potuto studiare la struttura interna della terra "gusci" concentrici.
 Per le situazioni terrestri si ripetono medesime aree potendo costruire carte di rischio. I sismi di maggior intensità hanno solitamente tempi di ritorno più luoghi. Nella faglia di San Andreas dove avviene lo scontro tra la placca Nordamericana con quella Pacifica si è in attesa del "The big one" e si pensa che possa avvenire nei prossimi 30 anni.
I movimenti generalmente non sono improvvisi ma preceduti da segni premonitori. Non sono, però, in grado di predire con esattezza data e ora creando allarmi lanciati con eccessivo anticipo e quindi ritenuti infondati e seguiti invece poi da catastrofi. Tra i segni premonitori i più comuni sono i microsismi rilevabili solo con strumenti.

TERREMOTI SILENTI:
Recentemente è stato possibile scoprire che non tutti i terremoti sono associati a violenti scuotimenti del suolo. Gli scienziati dopo queste recenti scoperte sono costretti a riesaminare le loro conoscenze e affermazioni sul comportamento delle faglie. In casi rari i terremoti silenti che si verificano lungo i versanti di vulcani costieri sono la causa di frane colossali che precipitando in mare possono provocare tsunami distruttivi. Potremmo dividere i terremoti silenti in due tipi: uno in cui lo scorrimento silente potrebbe ridurre il rischio di terremoti distruttivi liberando la tensione accumulata lungo le faglie. L'altro tipo se si verificano in zone di faglia associate alla subduzione di una zolla tettonica sotto un'altra adiacente e in questo caso potrebbero essere scosse del suolo. Di grande aiuto sono gli strumenti sempre più attendibili perchè in grado di misurare inclinazioni, tensioni e tutti i lievi movimenti specialmente dei vulcani attivi. soldati Fu Peter Cervelli che scoprì i terremoti silenti osservando una cinquantina di strumenti sul fianco meridionale del Kilanea nel 2002. Questa nuova scoperta sta costringendo gli scienziati a riconsiderare le previsioni del rischio sismico in tutte le parti del mondo e permette uno studio dettagliato delle zone di faglia in ogni fase dei loro movimenti. Cedimenti veramente catastrofici sono fortunatamente molto rari;soldati potrebbero verificarsi una volta ogni 100.000anni nelle Hawaii e una volta ogni 10.000 anni nell'intero pianeta.

 

 

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