Immagine presa da google raffigurante il
grande terremoto del Kanto
Uno dei terremoti più distruttivi avvenne il 1° settembre 1923 circa all'ora di
pranzo. Le scosse registrate raggiunsero l'intensità di magnitudo 7,9 e l'epicentro
fu individuato sotto la baia di Sagami; fu molto lungo e i danni ingenti.
Essendo
circa le 12 molte persone stavano utilizzando il gas quindi i danni furono più vasti
per gli innumerevoli incendi di grandi dimensioni che si estesero per intere città.
Il calore fondendo l'asfalto delle città aveva contribuito alla morte di molteplici
persone che, sperando di fuggire, erano rimaste intrappolate per le strade.
La città
di Tokio venne distrutta e 38000 furono i morti che erano riusciti a raggiungere un
vasto spazio all'aperto nella speranza della salvezza ma il fuoco non li risparmiò.
La rottura di tubature d'acqua rese impossibile lo spegnimento degli incendi.
Furono
distrutte anche le città di Chiba, Kanagawa, Shizuoka, e il porto di Yokohama.
Gotò Shinpei riuscì a riorganizzare la ricostruzione della città di Tokio, le
ferrovie, le strade, mezzi di trasporto e parchi ideati come luoghi all'aperto in
cui rifugiarsi.
Particolare attenzione fu rivolta alla ricostruzione dei palazzi
pubblici in cui furono organizzati luoghi per ospitare i rifugiati.
Immagine presa da google raffigurante il terremoto
a Kobe
KOBE:
Il 17 gennaio 1995 alle 5.46 una scossa devastante dalla potenza di 6,9 gradi della
scala Richter della durata di 20 secondi svegliò come in un incubo la popolazione di
Kobe. Morirono 6434 persone e la distruzione delle case superò il centomila.
Anche questa volta la prima cosa che si avvertita è stato il boato emesso dalla
terra poi ogni cosa che ha cominciato a tremare. In due settimane le scosse furono
più di mille, era necessario spegnere subito il gas per evitare incendi.
Come capita
spesso l'entità della tragedia non è stata chiaramente trasmessa dalle televisioni e
dai giornalisti. Infiniti danni sono stati causati dalle particolari costruzioni,
dai tetti molto pesanti adatti per resistere ai forti tifoni che essendo sostenuti
da leggere travi di legno facilmente prendevano fuoco.
Crollando il tetto
distruggeva tutta la casa e spesso morivano così gli abitanti. Danni ingenti avevano
subito le autostrade, i ponti ed i tunnel.
Ci si rese conto che le leggi
antisismiche in vigore negli anni '60 erano inadeguate e fu necessario rivederle
diverse volte. Solo con l'ultima revisione del 1991 si poté essere più tranquilli
anche se le nuove normative riguardavano solo le nuove costruzioni.
TOKYO:
E' tra i terremoti più violenti avvenuti negli ultimi anni nel mondo e i danni sono
stati ingenti nonostante non mancassero i più concreti dispositivi di sicurezza e la
popolazione fosse abituata e allenata da sempre a proteggersi evitando inutili
allarmismi e scene di panico.
Immagine
presa da google raffigurante le catastrofiche conseguenze del terremoto
a Tokyo
Sono le 14,46 dell'11 marzo 2011 quando iniziano le prime scosse ma di secondo
in secondo diventano sempre più violente. Il sisma raggiunge magnitudo 8,9 sulla
scala Richter; la gente ordinatamente si dirige negli spazi liberi e osserva
incredule l'ondulare dei grattaceli. Le linee telefoniche sono subito interrotte e
interrotte sono pure tutte le comunicazioni e i mezzi di trasporto. Con apparente
tranquillità e saggezza molti si incamminavano a piedi per raggiungere le proprie
abitazioni e i propri cari; altri tentavano di acquistare una bicicletta per essere
facilitati nel rientro.
Purtroppo con il passare del tempo, però, giungono notizie sempre più tragiche. Non è
solo il terremoto ad arrecare morte e distruzione; sulla spiaggia di Sendai il mare
ha riportato centinaia di corpi senza nome. Lungo le coste nordorientali si è
abbattuto uno tsunami con onde alte diecine di metri e nonostante il pre-allerta
abbia funzionato decine di villaggi sono stati spazzati via dal muro d'acqua
abbattutosi sulle coste nordorientali. Le coste di Fukushima, Miyagi, Tohoku,
Ibaraki, Sendai e Iwate sono state colpite. Nella città di Ofunate 300 edifici
risultano crollati. In alcune località lo tsunami penetra per cinque chilometri
nell'entroterra spazzando via tutto.
Anche alcuni treni sono stati inghiottiti dal fango e molte imbarcazioni finite per
sempre in mare. Anche la diga di Fujinuma si spezza in due distruggendo
completamente la città di Sukagawa.
La gente per la notte trova riparo nelle scuole, università, metropolitane, nei
templi buddisti e shintoisti. Anche l'antenna della Tokio Tower simbolo della
modernità e di una nazione che " si piega ma non si spezza" si è inclinata. Purtroppo
anche la flessibilità delle nuove tecnologie nel campo delle costruzioni non ha
salvato dalla tragedia. La modernità è stata sconfitta dalla potenza e invincibilità
della natura. La violenza della scossa è riuscita a spostare di 10cm l'asse della
terra: mai si era verificato un simile spostamento. Fortunatamente questo movimento
non deve preoccupare perchè le conseguenze potrebbero essere quasi nulle. Gli esperti pensano anche che l'isola maggiore dell'arcipelago giapponese l'Honshu
sia stata spostata di circa 2 metri per effetto della frizione delle faglie.
Studieranno se questi spostamenti potranno portare mutamenti anche nel clima.
Dopo tutte queste prime constatazioni giunge l'informazione più grave " Incubo
nucleare". Si rotto il sistema di raffreddamento e l'instabilità dell'idrogeno ha
causato due esplosioni per cui è necessario pompare acqua dal mare per raffreddare
il nucleo; si sono poi susseguite diverse fasi che hanno portato l'aggravarsi della
situazione che secondo le ultime notizie il grado di allarme ha raggiunto il 5° su
sei. Purtroppo questo è un vero disastro per la fuoriuscita di materiale radioattivo
che contaminerà una vasta area arrecando danni irreparabili alla salute.
Intervengono aiuti anche da parte degli USA ma la situazione si aggrava di ora in
ora. Si danno ordine di evacuazione per zone sempre più estese ma le particelle
radioattive sono sospinte dal vento e non si sa dove possono arrivare. Si fa appello
alla popolazione perchè prenda tutte le precauzioni possibili. Le autorità cercano
di non allarmare ma neppure possono negare le difficoltà definite da loro stessi "
Imprevedibili". Lavorano nella speranza di rendere meno grave possibile questa
tragedia. Non è compito facile neppure per i migliori esperti del settore in quanto
loro stessi dichiarano che non sanno spiegare tutto ciò che è successo e peggio non
sanno come porvi rimedio.