LA PARTE FISICA DELL'AFRICA CENTRALE

 L'Africa Centrale è la porzione del continente africano che si estende dalla costa dell'oceano Atlantico fino ai bordi rialzati della grande frattura della Rift Valley che ospita numerosi laghi stretti e allungati e separa quest'area da quella degli altipiani orientali. A nord è delimitata dal deserto del Sahara mentre a sud da quello del Kalahari  I due elementi naturali che unificano questa vasta parte dell'Africa sono la foresta equatoriale e il bacino del fiume Congo e le regioni che presentano paesaggi delle savane, presenti negli stati adiacenti a quelli con clima desertico.  Il monte Camerun (4070 m) situato sul Golfo di Guinea, il Monte Ruwenzori (5119 mt), il monte Elgon (4321 m), il Monte Kenia (5200 m) ed il monte Kilimangiaro (che con i suoi 5895 metri d'altezza è la vetta più alta d'Africa) sono gli unici veri monti dell'Africa centrale, e sono situati intorno al Lago Vittoria, su un altopiano che si estende a ovest e a sud, rispetto alla depressione del bacino del Congo, il quale ospita, come più a nord, dall'altra parte della depressione, un paesaggio tropicale: la savana, intermezzo tra i deserti e la foresta tropicale, che si estende su tutti i bacini del Congo e del Niger, e su tutto il Golfo di Guinea. Il bacino del Congo si presenta come un vasto catino dal fondo piatto, circondato da terre più elevate. Nel fiume Congo (4200 km), che nasce a sud, sui monti Mitumba, e che nel suo corso superiore è chiamato Lualaba, affluiscono fra gli altri, il Kasai, anch'esso proveniente dal sud e l'Ubangi proveniente invece da nord. Con questi e altri affluenti, nel bacino del Congo si contano una trentina di fiumi di notevole lunghezza e portata. Non per nulla il Congo è il secondo fiume della Terra, dopo il Rio delle Amazzoni, per vastità del bacino idrografico, che misura 3.690.000 kmq, e per portata d'acqua, che verso la foce è di 60.000 mc al secondo. Il Congo e i suoi affluenti formano inoltre una rete navigabile lunga 16.400 km. Il clima caldo e le piogge abbondantissime favoriscono la crescita della foresta densa , quasi impenetrabile, che occupa gran parte della regione ed è tagliata quasi esattamente a metà dalla linea dell'Equatore.

GLI STATI DELL'AREA EQUATORIALE

L'Africa centrale equatoriale comprende 7 stati:

LA POPOLAZIONE

Le popolazioni appartengono nella stragrande maggioranza alla famiglia dei Bantu che rappresentano circa il 70% della popolazione africana; alcuni piccoli gruppi sono Pigmei, discendenti da antichissime popolazioni confinate nelle foreste pluviali, sono concentrati nel bacino del Congo.
La religione più diffusa è oggi quella cristiana e la maggior parte dei fedeli appartiene alla Chiesa cattolica. Il francese è la lingua più parlata e fra quelle indigene assai diffuso è lo swahili. L'insieme dei 6 stati occupa una superficie totale di 4 milioni di kmq, con una popolazione che raggiunge complessivamente i 76 milioni di abitanti: la densità media (19 abitanti per kmq) è quindi molto modesta.

RISORSE NATURALI

I principali prodotti agricoli finalizzati all'autoconsumo sono il miglio, il mais, la patata, la manioca, il riso e le banane, mentre quelli destinati all'esportazione sono il cacao, il caffè, il caucciù e il tabacco. Dalle foreste si trae legname pregiato, che viene quasi tutto esportato. L'allevamento ha importanza solo localmente e non fornisce prodotti per l'esportazione. L'Africa centrale equatoriale ha immense ricchezze minerarie, localizzate soprattutto nel Gabon e in due regione della Repubblica democratica del Congo:il Kasai e lo Shaba. Nel Gabon abbondano metano, petrolio, uranio, argento, oro, zinco, manganese e ferro, materie prime che il paese esporta largamente. Non per nulla il Gabon vanta il reddito medio pro capite più elevato fra gli stati dell'Africa nera. Nel Kasai si trovano notevoli miniere di diamanti e nello Shaba sono presenti il rame, estratto da miniere a cielo aperto, lo stagno, l'argento, l'uranio, il cobalto, il manganese, il cadmio, lo zinco, il ferro e il carbone.

STORIA

La regione orientale dell'Africa è stata la culla dell'umanità, cioè il luogo nel quale sono comparsi circa 5 milioni di anni fa i primi ominidi, i più lontani antenati dell'uomo e dove, dopo un lungo processo di evoluzione, ha avuto origine la nostra specie, l'Homo sapiens.
Durante L'età antica, mentre nella regione mediterranea si sviluppavano le prime civiltà urbane, nell'Africa subsahariana l'uomo iniziava a coltivare piante come il miglio, il sorgo e legname, ad allevare bovini e ovini, a lavorare il ferro.
Nel Medioevo e nell'età moderna, gli Arabi musulmani dell'Africa settentrionale si insediavano anche lungo l'intera costa dell'Oceano Indiano; intanto, nell'Africa subsahariana sorgevano i regni neri nella costa guinense, in Congo e nello Zimbabwe.
Α partire dal secolo XV, con le esplorazioni di navigatori portoghesi, ebbe inizio la creazione delle prime colonie europee sulle coste del golfo di Guinea. Questi insediamenti costieri per alcuni secoli costituirono le basi di partenza della tratta degli schiavi verso le colonie americane.
Nella seconda metà dell'Ottocento, dopo le esplorazioni compiute da alcuni scienziati e viaggiatori europei nelle regioni interne ancora sconosciute, anche l'Africa centrale e meridionale, come quella settentrionale, fu conquistata e completamente spartita tra le potenze europee. La decolonizzazione e la nascita degli Stati attuali si sono verificate dopo la seconda guerra mondiale; le ultime a diventare Stati indipendenti sono state, nel 1974, le colonie portoghesi dell'Angela e del Mozambico.