Guinea Equatoriale (nome ufficiale República de Guinea Ecuatorial, Repubblica della Guinea Equatoriale), stato dell’Africa equatoriale; comprende la regione continentale del Mbini (già Río Muni), delimitata a nord dal Camerun, a sud e a est dal Gabon e a ovest dal golfo di Guinea (nell’oceano Atlantico), e una regione insulare, che include le isole di Bioko (già Fernando Poo), Pagalu (già Annobón), Corisco, Elobey Grande ed Elobey Chico. Il paese ha una superficie complessiva di 28.051 km² e un’estensione costiera di 296 km; la capitale è Malabo (già Santa Isabel).


TERRITORIO
La zona continentale, fatta eccezione per una stretta pianura costiera, è montuosa. È attraversata da vari corsi d'acqua, il più importante dei quali è il rio Benito che, scendendo da est, la divide in due parti. La regione continentale più importante è senza dubbio quella di Mbini, nota come Rio Muni, che si estende per oltre 26.000 chilometri quadrati. La sua popolazione è di 300.000 abitanti e presenta dei centri molto importanti, come Evinayong ed Ebebiyìn. La parte continentale è molto ricca di foreste, che occupano oltre il 58% del territorio nazionale (2.200.000 ettari di cui 400.000 sfruttati per la selvicoltura). L’isola principale è Bioko (2.020 km²), situata a nord, presso la costa del Camerun, nella zona del golfo di Guinea denominata baia di Bonny. Di origine vulcanica, montuosa e coperta di fitte foreste, l’isola possiede terreni fertili e numerosi corsi d’acqua; la costa è alta e frastagliata e tra le montagne – che raggiungono la massima elevazione nel picco Santa Isabel (3.008 m) – sono presenti alcuni piccoli laghi. La zona insulare include inoltre le isole Pagalu, Corisco, Elobey Grande e Elobey Chico. Si tratta ancora di isole vulcaniche, che appartengono alla dorsale sommersa che comprende anche le isole di São Tomé e Príncipe.

 

IL CLIMA
Il clima è fortemente condizionato dalla vicinanza all'equatore: le temperature sono elevate e costanti, le piogge abbondanti (1500 mm/anno nel centro in aumento nelle zone costiere) e l'umidità relativa elevata (80-85%). La regione continentale è caratterizzata da un clima tipicamente equatoriale con due stagioni secche (la seca da luglio a metà settembre e la sequilla da dicembre a metà febbraio). La regione insulare presenta una stagione delle piogge più marcata e prolungata (luglio-fine ottobre e marzo-fine aprile).

 


PROBLEMI E TUTELA DELL’AMBIENTE
Il 58,2% (2005) della superficie territoriale è ancora coperto da foreste e terreni boscosi, habitat della ricca biodiversità della regione. La deforestazione, tuttavia, continua, poiché a dispetto dei maggiori proventi derivanti dal petrolio, la produzione agricola registra un forte incremento, mettendo a repentaglio le zone verdi del paese.
L’acqua corrente non è potabile. Il governo ha ratificato accordi internazionali sull’ambiente in materia di biodiversità, desertificazione e specie in via d’estinzione.

POPOLAZIONE
Secondo l'ultimo censimento del 2004, la Guinea Equatoriale conta 523.051 abitanti, e ha una densità di 18,6 abitanti per chilometro quadrato. L'attività petrolifera ha favorito la concentrazione degli abitanti a Malabo, la capitale dello stato.
Il tasso di natalità è del 35% e quello di mortalità del 15%. Tuttavia la popolazione cresce solo del 2.05% a causa della mortalità infantile, che colpisce 89 nati vivi su 1.000. Tuttavia, anche se questo dato è peroccupante, la situazione è in netto miglioramento. La distribuzione per età è la seguente:

Da questi dati è facile evincere che la popolazione è molto giovane, ma questo è dovuto anche ad un'aspettativa di vita tra le più basse al mondo: 48 anni per gli uomini e 51 per le donne. Purtroppo, l'aspettativa di vita è in diminuzione, poiché non molto tempo prima si attestava a 50 anni per gli uomini e 55 per le donne. Da questi dati si può evincere che la situazione sanitaria nel paese è difficile.
Un censimento ufficiale del governo della Guinea Equatoriale, svolto nel 2002, riportò una popolazione pari a 1.014.999 abitanti, cioè oltre il doppio rispetto ai dati di 10 anni prima. Secondo molti osservatori internazionali, in particolare il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti e l'ONU, riportano dati di gran lunga inferiori, nell'ordine dei 500.000 abitanti. Secondo l'opposizione al governo il censimento sarebbe stato intenzionalmente manipolato in vista delle elezioni del dicembre dello stesso anno, in modo da poter permettere al presidente Teodoro Obiang Nguema Mbasogo la rielezione per mezzo di brogli elettorali, confermati da tutti gli osservatori internazionali.

ETNIE
E' di origini bantu la maggioranza della popolazione. L'etnia più diffusa è senz'altro quella dei Fang. Provenienti dalla terraferma, i Fang si spostarono verso l'isola di Bioko, sottomettendo le preesistenti genti bantu. Oggi costituiscono circa l'80% della popolazione e sono a loro volta divisi in 67 clans. Altra etnia importante è quella dei Bubi, bantu che costituiscono il 15% degli abitanti e sono tradizionalmente rivali dei Fang che abitano la regione del Rio Muni; i Bubi sono originari dell'isola di Bioko.
Altre tribù vivono sulle coste e insieme formano quasi il 5% degli abitanti: si tratta di tribù Ndowe, Bujeba, Balengue e, a Bioko, Benga. Sono presenti ancora degli europei, principalmente spagnoli e portoghesi discendenti dagli antichi colonizzatori, che si sono quasi completamente mescolati con etnie africane. Ci sono anche cercatori di fortuna tedeschi, francesi e inglesi. In tutto gli europei sono 25.000. Cresce col tempo il numero di immigrati, provenienti perlopiù da Camerun, Nigeria e Gabon. Non mancano arrivi dall'Asia da altri paesi africani: solitamente questi immigrati lavorano nelle piantagioni di caffè o cacao; non raramente arrivano anche da Liberia, Angola e Mozambico. Gran parte della minoranza asiatica viene dalla Cina; dopo l'indipendenza raggiunta nel1968, i colonizzatori fuggirono verso la Spagna, così fecero anche migliaia di equatorial guineani, alcuni di essi andarono in Camerun, Gabon e Nigeria per via della dittatura di Francisco Macìas Nguema. Alcune comunità di questi emigrati vivono ancora oggi in Brasile, Stati Uniti, vari paesi latinoamericani, Portogallo e Francia.

LINGUE
La costituzione dello stato stabilisce che la lingua ufficiale è lo spagnolo, ma che le lingue indigene sono parte integrante della cultura del paese. Effettivamente, la grande maggioranza della popolazione parla lo spagnolo come lingua, specialmente la parte che vive a Malabo. Lo spagnolo è lingua ufficiale dal 1844, ma attualmente lo è anche il francese. Nel luglio 2007, il presidente Nguema ha annunciato la decisione del suo governo di rendere il portoghese terza lingua ufficiale. Questa scelta è stata presa per poter entrare, a tutti gli effetti, a far parte della Comunità dei Paesi di Lingua Portoghese, organizzazione della quale la Guinea Equatoriale è osservatore fin dalla sua fondazione, nel 1996. Aderire alla Comunità è importante per questioni come l'accesso a programmi di cooperazione economica e sociale e la libera circolazione dei cittadini nei paesi membri. Questi ultimi stanno valutando un'eventuale ingresso della Guinea Equatoriale, che avrebbe in teoria anche buoni presupposti culturali: un creolo portoghese è parlato con buona frequenza in alcuni territori, che hanno inoltre affinità culturali abbastanza strette con Sao Tomè e Principe e col Portogallo.

RELIGIONI
Per quanto riguarda le religioni presenti, la loro distribuzione è la seguente:

Gran parte della popolazione è cristiana, ma spesso pratica ancora antichi culti tradizionali; gli animisti costituiscono ancora oggi una minoranza molto consistente.

CULTURA
La popolazione Fang si divide in clan e stirpi, le più importanti sono: i Fang Ntaumon ai quali appartengono i primi due presidenti guineani e sono localizzati a nord del rio Muni, i Fang Gui nella zona di Mangomo, i Fang Am’von etc, in tutto sono circa cinquanta clan diversi. La società Fang è nomade, fatta per la guerra che quindi conferisce una posizione privilegiata all’uomo virile, la discendenza si trasmette per linea paterna da cui l’importanza del padre, dello zio paterno e del primogenito. E’ una tribù dove il culto degli antenati è molto forte, pensano che lo spirito del morto sia bianco e che va a reincarnarsi di là dal mare e diventa ricco e forte, possiede un fucile e ritorna a visitare i vivi. Quella Fang è una popolazione molto forte, hanno riti di iniziazione collegati con il culto degli antenati e intrecciati con le pratiche magiche dei “brujos bayem”. Questa popolazione è organizzata in società o confraternite segrete che esercitano potere ed incutono timore. Il più delle volte s’impegnano in azioni di polizia o di giudizio e le sue manifestazioni esterne si effettuano secondo regole forme ben precise, certe volte imprevedibili. Possono compiere azioni malefiche o di vendetta. Le manifestazioni pubbliche sono impressionanti e suscitano timore e rispetto nelle donne e i bambini, possono infliggere sanzioni ed esaltano la posizione dominante del maschio. In queste società si entra per adesione volontaria, per censo, per vocazione.  Tali società segrete si sono molto estese in Guinea e si manifestano principalmente la notte, nascosti in maschere e preceduti da rombi e voci deformate e da suoni di flauti di canna, hanno rituali di iniziazione molto duri. La confraternita ha il compito di proteggere i membri e soppratutto il mago, venera i geni della terra e dell’acqua ma è essenzialmente monoteista. La chiesa cattolica ha fatto diminuire di molto le pratiche magiche e il rito dei morti.
L’altro grande popolo guineano è quello Bubi che vive specialmente nell’isola di Bioko. Originari del Camerun si sono insediati nell’isola intorno al 15° secolo, obbedivano ad un unico capo supremo, avevano un piccolo esercito per mantenere l’ordine ed il re Moka (1794- 1898) fu il più grande e mise fine alle guerre interne. I Bubi erano regolati da una moralità alta e da una legislazione molto severa in caso d’infrazione al codice. Con l’arrivo dei primi missionari si convertirono al Cristianesimo, ed in onore del capo Bubi si cambiò il nome dell’isola Fernando Poo in Bioko (consigliere del re Moka) nel secolo 19°. Malabo è il nome di un re che succedette a Moka.
La Ndowe è una tribù minoritaria distribuita lungo le coste, sono chiamati Playeros, ed è formata da numerose etnie. Esistono in Guinea anche creoli e meticci.
I Pigmei, primi abitanti dell’Africa, sono distribuiti a gruppi di 30 – 50 persone lungo la frontiera del Camerun, vivono in accampamenti di caccia ed integrano la dieta con radici, amano molto cantare e ballare ed abbandonano volentieri il posto di lavoro per tornare nella foresta, purtroppo dediti all’alcool conducono un’esistenza misera. Si dedicano a riti magici, hanno curanderos molto potenti e molti pazienti vengono da posti remoti per consultarli. Vivono di caccia, compresa quella all’elefante, e di pesca mentre le donne si dedicano alla ricerca di radici.

ISTRUZIONE
Il tasso di alfabetizzazione, in aumento, è dell'84.2%: pochi anni prima era inferiore all'80%.
Organizzazioni letterarie e culturali sono diffuse, la loro fondazione spesso è stata possibile anche grazie al supporto economico spagnolo. È presente una sola università, fondata nel 1995, l'Universidad Nacional de Guinea Ecuatorial, con un campus a Malabo ed una facoltà di medicina a Bata, nella parte continentale. Tale facoltà è spesso aiutata e sostenuta dal governo di Cuba, lo staff è formato specialmente da esperti cubani.

FORZE ARMATE
Le forze armate della Guinea Equatoriale sono formate da circa 2.500 membri, e si dividono in cinque branche:

L'esercito ha il maggior numero di componenti, circa 1.400; le forze aeree contnao invece solo 120 individui. La Polizia Nazionale include anche una Gendarmeria, una nuova branza delle forze armate del paese; l'addestramento e la preparazione dei gendarmi sono supportati dalla Francia. Per lo sviluppo delle forze armate, infatti, è importante soprattutto l'aiuto estero: dal 1984 al 1992 tutti i soldati della Guinea Equatoriale sono andati negli Stati Uniti per la loro preparazione. In generale si può dire che le forze armate nazionali siano poco equipaggiate e approssimativamente addestrate, eppure hanno avuto un ruolo importante nella storia: Teodoro Obiang Nguema Mbasogo, l'attuale presidente, rovesciò lo spietato Francisco Macìas Nguema, suo zio, con l'intervento dell'esercito: lo stesso Mbasogo era allora un generale. Sempre l'esercito ha tentato di rovesciarlo, cospirando quindi con l'opposizione, in due occasioni: nel 1981 e nel 1983. Le spese militari sono diminuite moltissimo negli ultimi anni: nel 2000 il 6,5% del PIL era impiegato per la Difesa, mentre nel 2006 appena lo 0,1% del PIL è stato assorbito per questa voce di spesa.
Attualmente Mbasogo controlla l'intero apparato militare e si occupa personalmente di questioni riguardanti la sicureza e la difesa.

SUDDIVISIONE AMMINISTRATIVA
La Guinea Equatoriale è divisa in 7 province, a loro volta suddivise in un totale di 18 distretti e 30 municipi.

1.      Annobón sup. km². 17 popol. 2.900 densità 171 capoluogo (San Antonio de Palé) ab. 910

2.     Bioko Nord sup. km². 776 popol. 75.100 densità 97 capoluogo (Malabo) ab. 38.000

3.     Bioko Sud sup. km². 1.241 popol. 12.600 densità 10 capoluogo (Luba) ab. 7.000

4.     Centro Sud sup. km². 9.931 popol. 60.300 densità 6 capoluogo (Evinayong) ab. 5.000

5.     Kié-Ntem sup. km². 3.943 popol. 92.800 densità 24 capoluogo (Ebebiyin) ab. 8.075

6.     Litorale sup. km². 6.665 popol. 100.000 densità 15 capoluogo (Bata) ab. 70.000

7.     Wele-Nzas sup. km². 5.478 popol. 62.500 densità 11 capoluogo (Mongomo) ab. 2.370

ORDI NAMENTO DELLA STATO


Già colonia spagnola, la Guinea Equatoriale è indipendente dal 12 ottobre 1968. Sottoposto prima a una sanguinaria dittatura e poi a un regime autoritario, il paese ha avuto una nuova Costituzione nel 1992 che ha ufficialmente instaurato il multipartitismo (ma tutte le successive elezioni sono state boicottate dalle opposizioni).
La Costituzione assegna fortissimi poteri al presidente che, eletto a suffragio universale ogni sette anni, nomina il primo ministro e il governo e può destituirli. Il Parlamento unicamerale, la Camera dei rappresentanti, comprende 100 membri eletti a suffragio universale ogni cinque anni. Di fatto, in Guinea Equatoriale vige ancora un regime a partito unico e oltre al Partito democratico della Guinea Equatoriale sono consentite solo altre formazioni a esso alleate. È in vigore la pena di morte.

PROFILO ECONOMICO

ECONOMIA
Con un PIL a parità di potere d'acquisto di 20.322 dollari pro capite nel 2006, la Guinea Equatoriale ha il reddito più alto di tutta l'Africa. La crescita economica, che si attesta sempre nel 2006 al 18,6%, è la più alta del mondo dopo quella dell'Azerbaigian e la prima del continente africano. La bilancia commerciale è in forte attivo, con le esportazioni che superano ampiamente le importazioni; l'inflazione è relativamente bassa.
Ma nonostante questo quadro apparentemente roseo, la situazione del paese è ancora oggi difficilissima, perché le ricchezze derivanti dal settore petrolifero sono distribuite in modo molto poco equo, e tendono a concentrarsi su una porzione poco estesa della popolazione totale. Il sistema sanitario è in condizioni mediocri. La bassa qualità della vita si riflette nell'Indice di Sviluppo Umano, che è dello 0,653: questo valore è di livello medio ma è in discesa. Ma i dati economici sono molto più felici di quelli sociali: solo pochi progressi sono stati fatti per il miglioramento delle condizioni di vita, e una parte consistente degli abitanti vive in povertà.
La scoperta di vasti giacimenti di petrolio, il più importante dei quali si trova a poche miglia dalla baia di Malabo, ha cambiato totalmente l'economia del Paese, a partire dal 1994. Nel 2004, la Guinea Equatoriale è il terzo produttore dell'Africa sub-sahariana, dopo la Nigeria e l'Angola, con oltre 360.000 barili estratti al giorno[14]. Pur mantenendosi ad alti livelli, il prodotto interno lordo si è stabilizzato in quote più contenute, dando impulso ad una serie di attività correlate, non ultima quella del turismo, assente fino al 2004, a causa dell'inospitalità del clima e l'assenza di strutture ricettive. Il settore del legname e la sua lavorazione è totalmente concentrato nella parte continentale del Paese, dove è abbondante la produzione di OKUME, quasi esclusivamente in mano a Teodorin Nguema, figlio del Presidente Teodoro Obiang Nguema e Ministro delle Foreste, che sfrutta il territorio con soci coreani. Le infrastrutture, generalmente vecchie e in condizioni precarie, hanno bisogno di cambiamenti strutturali. L'unica impresa forestale dell'isola di Bioko, gestita da italiani (SIGESA), ha interrotto la sua attività nel 1999. Purtroppo il Paese ed i suoi 523.000 abitanti non godono del boom minerario, i cui benefici sono convogliati sulla famiglia del Presidente.
L'agricoltura impiega quasi il 50% della forza-lavoro totale del paese anche se la superficie arabile è limitata al 5%. La coltivazione del cacao, fiorente fino all'avvento di Francisco Macias, primo presidente del Paese al momento dell'indipendenza del 1968, è ridotta ad un decimo della sua precedente importanza, dovuto alla cacciata degli spagnoli, invisi al presidente, e a quella dei braccianti nigeriani. La qualità del prodotto veniva considerata la migliore del mondo. Oggi, il settore è regolato da un paio di esportatori spagnoli che lasciano margini irrisori ai coltivatori. Il cacao costituisce una dei principali prodotti dell'agricoltura di esportazione. Nel 1969 la produzione si attestava su 30.000 tonnellate/anno; dieci anni dopo era ridotta a 7000 tonnellate/anno. Trascurabile è oggi la produzione di caffè che fino alla fine degli anni 1980 era il secondo prodotto di esportazione della Guinea Equatoriale. Il settore primario poggia anche su altre coltivazioni, come banane, palme da olio e da cocco, manioca e patate dolci.
La valuta nazionale è il franco CFA
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POLITICA INTERNA
Successivamente alle prime elezioni, tenutesi nel Settembre 1968 e in forma multipartitica, il 12 ottobre dello stesso anno il paese divenne indipendente dalla Spagna. Fu insediato come presidente Francisco Macìas Nguema, democraticamente eletto. Nguema nel 1972 si dichiarò presidente a vita, e instaurò una feroce dittatura che lo fece considerare uno dei leader più corrotti e cleptocratici che l'Africa post-coloniale abbia mai conosciuto. Il dittatore fu rovesciato nel 1979 con un colpo di stato organizzato da suo nipote, Teodoro Obiang Nguema Mbasogo. Quest'ultimo, prese le leve del potere, si occupò di concentrarlo il più possibile nelle proprie mani, processo completato nel 1982, quando la costituzione, in seguito ad una revisione, concesse al presidente estesi poteri politici, come sciogliere la Camera dei rappresentanti o nominare e destituire membri del gabinetto. Mbasogo controlla anche l'apparato militare del paese, sotto tutti i punti di vista. Per rafforzare il suo controllo sulla vita politica interna, Obiang ha fondato il Partito Democratico della Guinea Equatoriale (PDGE), dichiarandolo l'unico legale: introdusse così il multipartitismo, e con questo sistema si andò alle urne per le elezioni del 1988. Alle presidenziali del 1990 Mbasogo si presentò senza sfidanti, ottenendo una scontatissima vittoria. Poiché il presidente ha continuato su questa linea poco democratica, l'opposizione e buona parte della popolazione ha boicottato tutte le elezioni seguenti, fino al 1999. Nel Dicembre 2002 i quattro principali partiti dell'opposizione abbandonarono le elezioni presidenziali, che Mbasogo vinse in modo giudicato fraudolento dalla stampa occidentale.
La corruzione è abbastanza diffusa e, sebbene sia un leader poco democratico, Mbasogo viene non a torto giudicato molto meglio del sanguinario zio, che con le sue spaventose persecuzioni ridusse la popolazione circa di un quarto, lasciando, alla sua caduta, uno stato in condizioni economiche cattive, che in seguito sono migliorate. I problemi però sono ancora tanti e gravi: buona parte delle ricchezze derivanti dal petrolio finiscono nelle mani del Presidente o della sua famiglia, mentre una buona porzione degli abitanti vive con meno di un dollaro al giorno. Trasporti pubblici ed elettricità mancano, la disponibilità di acqua potabile è limitata.
Mbasogo è considerato uno dei più brutali e feroci capi politici del mondo, non di rado viene definito un dittatore. Viene inoltre paragonato a Idi Amin Dada, despota ugandese. Se Nguema aveva assunto titoli quasi divini, Mbasogo, per egocentrismo e culto della personalità, non si è dimostrato poi molto da meno. Un articolo della BBC del Luglio 2003 fece notare come un programma radiofonico dell'etnia Fang quasi divinizzasse il Presidente; lo stesso articolo osservò che nel paese non esistono giornali che escono quotidianamente. I media sono sottoposti a forti restrizioni e pesanti censure, e spesso sono sotto il controllo del figlio di Mbasogo, Teodorin. Lo stesso Teodorin si troverebbe, secondo un profilo politico del paese dato dalla BBC nel Marzo 2004, al centro di frequenti tensioni, che spesso dominano la scena politica interna. Al centro di tali tensioni ci sarebbe il petrolio, la cui produzione è in costante aumento.
È in vigore la pena di morte, utilizzata come forma legale di punizione e non con frequenza sporadica. La festa nazionale cade il giorno dell'indipendenza, il 12 ottobre.

POLITICA ESTERA
Colonia spagnola fino al 1968, il paese divenne indipendente ed elesse presidente Francisco Macìas Nguema. Questi non molto dopo si fece dittatore e come mosse di politica estera adottò per prima cosa la cancellazione dei segni del passato coloniale: perfino i cognomi europei, cancellati dall'anagrafe, non vennero risparmiati. Di intellettualità dubbia (Nguema, affermatosi convinto marxista, lodò pubblicamente Adolf Hitler), il regime intrattenne rapporti stretti con Unione Sovietica e Cuba, chiudendo all'occidente e dispregiando la madrepatria. Difficili da gestire i rapporti con i paesi vicini: il Camerun non nascose le sue mire annessionistiche, il Gabon aggredì militarmente il paese nel 1972 per conquistare la parte continentale. Caduto Nguema, il suo successore, il nipote Teodoro Obiang Nguema Mbasogo, aprì all'occidente cambiando nettamente strategia nei rapporti esteri della Guinea Equatoriale.
Attualmente l'economia, ancora in parte dipendente dagli aiuti internazionali, conta sull'appoggio della Spagna, con la quale i rapporti sono notevolmente migliorati. Notevole interesse è stato mostrato per l'avvicinamento al mondo portoghese: la Guinea Equatoriale è osservatore della Comunità dei Paesi di Lingua Portoghese fin dalla sua fondazione, nel 1996. Ai fini di entrarvi, nel 2007 il portoghese è diventato terza lingua ufficiale (il portoghese è parlato correntemente in determinate zone). L'ingresso nella Comunità risulterebbe molto importante per stringere relazioni vantaggiose con i paesi dell'ex Impero portoghese. Controversi i rapporti con gli Stati Uniti, che a volte sono stati poco amichevoli: entrambi i paesi sono disponibili a mantenere una sorta di collaborazione diplomatica, ma gli USA non sanno quanto sarebbe vantaggioso sostenere Mbasogo, il cui regime ha suscitato aspre critiche e forti accuse dall'opinione pubblica occidentale. Vero è che gli USA hanno dimostrato un certo interesse per il paese dopo la scoperta di notevoli giacimenti di petrolio, tanto da diventare il principale partner economico della Guinea Equatoriale.

TRASPORTI
I trasporti sono generalmente poco sviluppati, e le vie di comunicazione in cattivo stato. In un paese, come la Guinea Equatoriale, ad alta crescita economica e con considerevoli prospettive di sviluppo, un ostacolo al miglioramento delle infrastrutture è proprio costituito dai trasporti, per i quali non sono state destinate le dovute risorse.
Le ferrovie e le metropolitane sono assenti; la rete stradale, di 2.703 chilometri, è estesa ma in pessimo stato. Ancora peggiore è la situazione del trasporto pubblico, che è di fatto assente in quasi tutto il paese, e solo a Malabo ci sono compagnie che gestiscono il trasporto mediante autobus. Vista la generale mancanza di elettricità nel paese, è normale che anche filobus e tram siano assenti.
Migliori le condizioni del trasporto aereo: nella Guinea Equatoriale ci sono 4 aeroporti, compreso quello internazionale di Malabo.

STORIA
L’isola di Bioko venne scoperta nel 1471 dal navigatore portoghese Fernando Poo (dal quale assunse la prima denominazione) e fu ceduta, insieme ad Annobón, dal Portogallo alla Spagna nel 1778. Dal 1827 al 1844, con il permesso del governo spagnolo, la Gran Bretagna vi mantenne una stazione navale occupandosi anche dell’amministrazione dell’isola. Lo stanziamento spagnolo nella zona continentale (nota come Río Muni) avvenne nel 1844.
I confini della colonia vennero fissati nel 1900 con il trattato di Parigi che la Spagna sottoscrisse con la Francia e che stabilì anche i possedimenti delle due potenze nel Sahara. Gli spagnoli sfruttarono soprattutto l’isola di Bioko, dove la popolazione bubi, sottoposta ai lavori forzati, animò numerose rivolte. Agli inizi del Novecento gli spagnoli ricorsero a forza lavoro nigeriana.
Nel 1904 Bioko e Río Muni vennero organizzati nei territori spagnoli del golfo di Guinea, che più tardi assunsero il nome di Guinea Spagnola, ma nel 1958 furono di nuovo separati e trasformati in due province dipendenti dalla Spagna. Sulla scia del generale fermento anticolonialista africano, nel paese prese corpo un forte movimento indipendentista. Nel 1958, dopo l’assassinio del leader nazionalista Acacio Mane, migliaia di persone si rifugiarono in Gabon e nel Camerun. Grazie alla mediazione delle Nazioni Unite, venne stabilita la costituzione di una conferenza rivolta ad assicurare il passaggio all’indipendenza.
L’INDIPENDENZA E LA DITTATURA
Ottenuto un governo autonomo nel 1964, il 12 ottobre 1968 le due province si riunirono in una repubblica indipendente con il nome di Guinea Equatoriale, conservando uno statuto federale fino al 1973. Il primo capo di stato fu Francisco Macías Nguema, un fang del Río Muni. Nel 1972 Macías si autoproclamò presidente a vita, instaurando una feroce dittatura che costrinse all’esilio nei paesi vicini più di 100.000 persone. Negli anni in cui Macías restò al potere, vennero trucidate circa 50.000 persone e altrettante costrette ai lavori forzati.
Nel 1979 Nguema fu destituito e giustiziato in seguito a un colpo di stato militare capeggiato dal colonnello Teodoro Obiang Nguema. Questi, nel 1982, varò una nuova Costituzione, che rimase tuttavia inapplicata, e nel 1987 fondò il Partito democratico, facendone l’unica formazione politica legale del paese e il perno del suo regime.

IL REGIME AUTORITARIO
Obiang avviò una politica di riavvicinamento ai paesi francofoni della regione. Alla fine degli anni Ottanta, l’arresto massiccio di oppositori sollevò la reazione della Comunità europea, che minacciò di sospendere gli aiuti al paese. Nel 1991 una nuova Costituzione introdusse formalmente il multipartitismo, ma tutte le successive elezioni, svoltesi in assenza di garanzie, furono boicottate dai partiti dell’opposizione. Nel 1998 una nuova ondata repressiva si abbatté sui bubi del Bioko.
obiang
Grazie allo sfruttamento di nuovi giacimenti di petrolio, dalla fine degli anni Novanta le entrate del paese aumentarono considerevolmente. Nel 2002, sessantotto esponenti delle opposizioni, accusati di aver organizzato un complotto contro il presidente Obiang, vennero condannati a pene superiori a vent’anni di carcere. Secondo Amnesty International, gli oppositori erano stati tutti sottoposti a violenze prima del processo. Nel dicembre dello stesso Obiang venne confermato alla presidenza del paese con il 100% dei voti.
Nel febbraio 2004, in un contesto marcato da aspre tensioni all’interno del clan presidenziale e da un oscuro tentativo di colpo di stato effettuato da mercenari stranieri, Obiang dissolse il Parlamento e tutti i consigli municipali. Dopo le elezioni di aprile, Obiang chiamò al governo un gruppo di fedelissimi nell’intento di rafforzare il suo controllo sul partito e sullo stato.

SVILUPPI RECENTI
Tra il 2005 e il 2006 la Guinea Equatoriale accetta la mediazione delle Nazioni Unite nella questione territoriale sull’isolotto di Mbanié che la oppone al Gabon. Nell’intento di migliorare le sue relazioni economiche e politiche internazionali, nel marzo 2006 il paese firma un accordo di assistenza tecnica con il Fondo monetario internazionale rivolto a dare maggiore trasparenza alla sua industria petrolifera. Ad agosto Obiang accusa di incompetenza e corruzione il governo, costringendolo alle dimissioni.