Nome completo del paese: Repubblica del Camerun
Superficie: 475.440 kmq
Popolazione: 16.380.005 abitanti (tasso di crescita demografica 1,9%)
Capitale: Yaoundé (1.154.400 abitanti, 1.395.200 abitanti nell'area metropolitana)
Popoli: 31% abitanti degli altipiani, 19% bantu equatoriali, 11% kirdi, 10% fulani, 8% bantu nord-occidentali, 7% popolazioni negroidi orientali, 13% altri africani, meno dell'1% non africani
Lingua: francese e inglese (ufficiali), bantu, dialetti sudanesi, semibantu
Religione: 40% cattolica e protestante nel sud-ovest; 40% animista, 20% musulmana nel centro-nord
Ordinamento dello stato: repubblica presidenziale
Presidente: Paul Biya
Primo ministro: Ephraim Inoni
TERRITORIO
La Repubblica del Camerun è una
repubblica
unitaria dell'Africa
equatoriale. E' delimitata ad ovest dalla
Nigeria, a nord-est dal
Ciad,
a est dalla
Repubblica Centrafricana, a sud-est dal
Congo,
e a sud dalla
Guinea Equatoriale e dal
Gabon.
La costa del Camerun s’affaccia sul
Golfo di Guinea, nell'oceano
Atlantico. Il paese presenta un’ampia diversità
geologica e
culturale. Il paesaggio alterna spiagge,
deserti,
montagne,
foreste pluviali, e
savane. Il punto più elevato è la sommità del
Monte Camerun nel sud-ovest del paese, e le più grandi
città sono
Douala,
Yaoundé, e
Garoua.
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PROBLEMI E TUTELA DELL'AMBIENTE
Nel Camerun le aree protette coprono
il 8,9% (2007) della superficie del paese; comprendono la riserva faunistica del
fiume Dja, una delle più ampie foreste umide dell’Africa, dichiarata World
Heritage Site nel 1987. Nondimeno, 484 specie animali (2004) sono minacciate di
estinzione. Nonostante la deforestazione rappresenti un problema ambientale
sempre più grave, il 44,7% (2005) del territorio è ancora coperto da foreste.
Le risorse idriche sono molto ampie e il paese consuma ogni anno solo una minima
parte dell’acqua potabile disponibile. Alla fine di agosto del 1986
un’improvvisa fuoriuscita naturale di anidride carbonica e solfuro di idrogeno
dal lago Nyos, uno specchio d’acqua vulcanico presso il confine con la Nigeria,
soffocò oltre 1.700 persone delle valli sottostanti.
Il governo ha sottoscritto il Trattato per il Legname Tropicale del 1983 e del
1994 e accordi internazionali sull’ambiente in materia di biodiversità,
cambiamento climatico, desertificazione, specie a rischio d’estinzione,
Convenzione sul Diritto del mare, protezione dell’ozonosfera.
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POPOLAZIONE
Nel 2008 la popolazione del Camerun contava 18.467.692
abitanti, con una densità media di 39 unità per km². Il 47% della popolazione
vive in villaggi rurali. I maggiori insediamenti si trovano nelle zone
meridionali e centrali del paese. Le aree settentrionali sono popolate da
allevatori seminomadi, mentre nelle foreste pluviali si trovano ancora alcune
comunità di pigmei.
LINGUA E RELIGIONE
Nel paese sono presenti circa 140 diversi gruppi etnici,
tra i quali i bamileke, semibantu delle aree centrali, e i fulani nel nord. Gli
idiomi principali sono 24: in linea generale, a sud si parlano lingue bantu e
semibantu, mentre a nord sono più diffuse quelle di ceppo sudanese. Le lingue
ufficiali sono il francese (prevalente) e l’inglese.
Circa il 40% degli abitanti del Camerun professa il culto
animista; il 22%, perlopiù stanziato a nord, è di religione islamica; i
cristiani sono il 36% (21% cattolici, 15% protestanti) e si concentrano
soprattutto nelle regioni meridionali.
ISTRUZIONE E CULTURA
Il tasso di alfabetizzazione della popolazione adulta ha
raggiunto l’81,1% (2005). L’istruzione, soprattutto quella secondaria e tecnica,
risente fortemente degli influssi del modello francese; le scuole delle missioni
svolgono un ruolo di primo piano e sono in parte finanziate dal governo.
DIVISIONE AMMINISTRATIVA
Il paese è suddiviso in dieci province. Yaoundé (1.616.000
abitanti nel 2003) è la capitale, nonché il maggior polo commerciale; Douala,
sulla baia di Bonny, è il principale centro portuale. Tra le altre città si
segnalano Nkongsamba e Bafoussam, sui monti occidentali, Maroua e Garoua,
nell’estremo nord.
PROFILO ECONOMICO
PIL: 30,17 miliardi di dollari
PIL pro capite:: 1.900 dollari
Tasso annuale di crescita: 4,9%
Inflazione:: 1%
Settori/prodotti principali: estrazione e raffinazione del petrolio, alluminio, bauxite, nickel, uranio, oro, gas naturale, industria alimentare, tessuti, cotone, legname, miglio, sorgo, riso, grano, caffè, cacao, canna da zucchero, caucciù, banane, ananas, semi oleiferi, amidi delle radici, bestiame, pesci, gamberi /span>
Partner economici: Italia, Spagna, Francia, USA, Paesi Bassi, Taiwan, Cina, Regno Unito, Nigeria, Belgio, Germania.
ECONOMIA
Il PIL pro-capite (PPP) del Camerun era stimato in 2.421 $
nel 2005, uno dei dieci più alti nell'Africa sub-sahariana. I principali mercati
delle esportazioni sono Francia, Italia, Corea del Sud, Spagna e Regno Unito.
Camerun fa parte della Bank of Central African States (di cui è l'economia
dominante) e della Customs and Economic Union of Central Africa (UDEAC). La sua
moneta è il franco CFA. Fattori che limitano ed ostacolano la crescita economica
del settore privato sono la burocrazia, l’elevata imposizione fiscale e la
corruzione endemica. Il tasso di disoccupazione è stato stimato al 30% nel 2001,
e circa il 48% della popolazione viveva al di sotto della soglia di povertà nel
2000. Già a partire dalla fine degli anni ‘80, il Camerun ha seguito i programmi
della Banca mondiale e del Fondo monetario internazionale (FMI) per ridurre la
povertà, privatizzare le industrie, e aumentare la crescita economica. Il
turismo è un settore in crescita, in particolare nella zona costiera, nei pressi
del Monte Camerun e nel nord.
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STORIA
Poco si conosce circa le vicende più antiche della
regione. L’area che va dal sud-ovest dell’attuale Camerun al sud-est
dell’attuale Nigeria fu durante il I millennio a.C. la culla della lingua bantu.
Sugli altipiani si stabilirono poi genti tikar, bamun e bamileke, mentre la
regione settentrionale del bacino del lago Chad passò nel XVI secolo sotto il
regno di Kanem-Bornu.
Nel 1472 i portoghesi raggiunsero l’estuario del fiume
Sanaga. All’esplorazione portoghese seguì, nel XVII secolo, un intenso
sfruttamento da parte degli europei, che stabilirono lungo la costa molti empori
attivi nel commercio di avorio, legnami pregiati e schiavi. All’epoca, a
popolare la zona costiera erano soprattutto genti douala (o duala), mentre
nell’interno vivevano pastori fulani.
Nel XIX secolo il riformatore islamico Usuman dan Fodio,
fondatore dello stato del Sokoto, inviò in Camerun, per islamizzare la regione,
uno dei suoi capi militari, Adama. Questi si impossessò di un’area al confine
con la Nigeria, fondandovi lo stato di Adamaua con capitale Yola. Poco più a sud
il regno bamun, di cui la capitale era Fumban, resistette all’espansione fulani.
L’ultimo re, Njoya, incoronato nel 1895 e convertitosi all’islam, fu
detronizzato nel 1923; rimase celebre per aver creato un alfabeto ideografico.
Dopo il 1845 divennero particolarmente attivi i
missionari e i mercanti inglesi, che successivamente, insieme con i tedeschi,
diedero avvio all’esplorazione delle regioni interne (1860); nel 1884 la
Germania stabilì a Douala un protettorato, che nel trentennio successivo, a
seguito di ripetuti accordi con la Gran Bretagna (1886, 1893) e la Francia
(1894, 1911), si ampliò fino ai confini dell’attuale Ciad. Nel 1912, dopo
l’incidente di Agadir, la Germania ottenne dalla Francia la cessione di altri
territori, in cambio del riconoscimento del protettorato francese sul Marocco.
Le difficoltà dei trasporti e la resistenza della popolazione locale impedirono
ai tedeschi il pieno sfruttamento della regione, nella quale essi crearono
tuttavia vaste piantagioni di cacao, palma e caucciù, costruirono strade e
avviarono i lavori di costruzione di una ferrovia e del porto di Douala.
Nel 1916 le forze anglo-francesi invasero la colonia; dopo
la prima guerra mondiale, con il trattato di Versailles (1919), un quinto del
territorio (la parte contigua alla Nigeria, alla quale venne unito) venne
assegnato alla Gran Bretagna, e i rimanenti quattro quinti alla Francia, in
qualità di mandati, dalla Società delle Nazioni.
Nel 1945 il Camerun passò sotto la tutela delle Nazioni
Unite. Negli anni successivi crebbe il fermento politico nei territori francesi,
dove si sviluppò una campagna per l’indipendenza che nel 1958 sfociò
nell’ottenimento della piena autonomia e, nel 1960, nella creazione di uno stato
indipendente. Ammesso nell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) nel
settembre del 1960, il paese prese il nome di Camerun Orientale e Ahmadou Ahidjo,
premier sin dal 1959, ne divenne il primo presidente. Subito dopo l’indipendenza, la vita del nuovo stato fu
travagliata da conflitti autonomistici. Nel sud bamileke e cristiano esplosero
violente agitazioni contro il regime dominato dal nord musulmano. Nel 1963
Ahidjo, un fulani musulmano del nord, represse nel sangue la rivolta dell’Unione
del popolo camerunese, un partito rivoluzionario e nazionalista ostile al
centralismo di Yaoundé. Nel 1966, i sei principali partiti camerunesi furono
costretti a fondersi nell’Unione nazionale camerunese (UNC), rinominata nel 1984
Raggruppamento democratico del popolo del Camerun (RDPC), unico partito legale
fino al 1990. Nel 1972 Ahidjo promosse un referendum popolare che trasformò il
Camerun da stato federale a stato unitario, denominato Repubblica Unita del
Camerun.
Nel 1990 le manifestazioni a favore delle libertà
politiche si fusero con il malcontento causato dalla crisi economica, scuotendo
il regime. A dicembre Biya abolì il monopartitismo. Nell’aprile del 1991, uno
sciopero generale a Douala in sostegno delle elezioni fu severamente represso
dall’esercito. Le prime elezioni si svolsero nel marzo 1992 in un clima di
violenza, segnato da ripetuti scontri intercomunitari nel nord del paese, e
videro la vittoria del RDPC, l’ex partito unico. Rieletto alla presidenza, Biya
decretò lo stato d’assedio, mantenendolo fino alla fine dell’anno. Nel 1995 il
paese venne accolto nel Commonwealth britannico. Favorito dalle divisioni delle opposizioni,
nell’ottobre 2004 Paul Biya è eletto per la quinta volta consecutiva alla
presidenza del paese, con il 71% dei voti. Il suo principale avversario, John
Fru Ndi del Fronte social-democratico, raccoglie solo il 17% dei voti. Le
opposizioni contestano la regolarità delle elezioni denunciando numerosi brogli.
Nel 1961, in seguito a un referendum organizzato dall’ONU,
il Camerun britannico si divise in due parti: la regione settentrionale,
musulmana, rimase unita alla Nigeria, mentre quella meridionale, cristiana e
animista, si unì al Camerun Orientale dando luogo alla Repubblica federale del
Camerun.
Rieletto nel 1975 e nel 1980, Ahidjo si dimise nel
novembre del 1982 e fu sostituito da Paul Biya, già primo ministro, un cristiano
del sud. I rapporti tra i due uomini politici si deteriorarono subito dopo e nel
1983 Ahidjo fu costretto all’esilio in Francia. Biya vinse le elezioni
presidenziali nel 1984 e, con una modifica alla Costituzione, abolì la carica di
primo ministro e cambiò nuovamente il nome del paese in Repubblica del Camerun.
Yaoundè, capitale del Camerun
Nonostante il diffuso malcontento per la grave situazione
economica e per l’estesa corruzione del sistema politico, nel 1997 il
Raggruppamento democratico del popolo si aggiudicò nuovamente le elezioni
legislative, alle quali non parteciparono i principali partiti di opposizione;
segnati da profonde divisioni (anche linguistiche, tra francofoni e anglofoni),
questi non riuscirono a scalfire il potere di Biya, che nello stesso anno fu
confermato alla presidenza con il 92,6% dei voti.
Nel 1998 l’arresto del giornalista Pius Njawe, condannato
a un anno di carcere per aver divulgato notizie sullo stato di salute del
presidente Biya, suscitò una campagna internazionale a favore della libertà di
stampa nel paese. Alla richiesta di una maggiore libertà di espressione, si
aggiunse, a partire dal 2000, la protesta contro la crisi economica,
riacutizzatasi dopo alcuni anni di ripresa favorita dall’alto prezzo del
petrolio e dai finanziamenti internazionali.
Le elezioni legislative svoltesi tra giugno e settembre
del 2002 registrarono una nuova schiacciante vittoria del partito al potere, il
Raggruppamento democratico del popolo, che si aggiudicò 149 dei 180 seggi
dell’Assemblea nazionale; il maggior partito d’opposizione, il Fronte
social-democratico, ottenne solo 22 seggi. La prova elettorale, contrassegnata
da numerose irregolarità, fu contestata dalle opposizioni.
Una sentenza della Corte internazionale di Giustizia delle
Nazioni Unite riconobbe al Camerun, nell’ottobre del 2002, la giurisdizione
sulla penisola di Bakassi, oggetto di una vecchia disputa di confine con la
Nigeria; la sentenza venne ufficialmente accolta, sotto gli auspici delle
Nazioni Unite, dai presidenti dei due paesi nel gennaio 2004.
Con il completamento del ritiro delle truppe nigeriane,
nella primavera del 2006 la penisola di Bakassi torna sotto il controllo del
Camerun.
Il Raggruppamento democratico del popolo, il partito al
potere, vince le elezioni del luglio 2007 aggiudicandosi 153 dei 180 seggi
dell’Assemblea nazionale.