Immagine di una centrale nucleare in Olanda.

In poche parole il surriscaldamento globale è un fenomeno che si sta verificando sul nostro pianeta, la Terra, da circa una cinquantina di anni e, col passare del tempo, il fenomeno sta prendendo dimensioni sempre più importanti. Negli ultimi cinquant'anni la temperatura media terrestre si è alzata di quasi un grado (esattamente 0,7°centigradi), provocando numerosi cambiamenti, come la desertificazione,  l'aumento delle inondazioni, perturbazioni più violente ed aumento di fenomeni atmosferici come tornado e uragani .
Negli ultimi dieci anni abbiamo assistito ad un aumento vertiginoso di queste manifestazioni, di questi cambiamenti, provocando numerosi danni. Basti pensare all'uragano Katrina, che negli Stati Uniti provocò il crollo della diga del lago Pontcatchtrain ed il conseguente allagamento della città di New Orleans, oppure ai temibili monsoni che ogni sei mesi allagano tutto il sud-est Asiatico India compresa, il disastro che nel novembre 2007 ha colpito lo stato asiatico del Bangladesh, mettendo in ginocchio la sua popolazione o lo scioglimento dei ghiacciai sulle montagne e ai poli, che sta portando alla creazione di iceberg dalle dimensioni imponenti, estesi più della nazione Slovena.

Tutto ciò è causato principalmente da ogni fonte di inquinamento, anche se, secondo alcuni scienziati, fautori della teoria negazionista, tutto ciò è prodotto dal cambiamento, seppur impercettibile, del moto della Terra o per altri fattori che non hanno niente a che fare con l'inquinamento. Tanto è vero che sulla Terra si sono sempre avvicendati periodi freddi ( le ere glaciali) e periodi caldi, e che, anche nel periodo "storico", sono avvenuti dei mutamenti climatici.
Qualsiasi cosa stia succedendo, la nostra Terra è gravemente malata e il genere umano, responsabile almeno in parte di questi sconvolgimenti, deve cercare di porre rimedio a tutto ciò.

Nelle prossime pagine analizzeremo le cause del surriscaldamento globale e le conseguenze di questo, ed infine ciò che si sta facendo per rimediare a questo problema: le convenzioni internazionali sull'ambiente, come quella di Kyoto, che risale al 1997.


Il lago d'Aral ha perso più del 60% della propria acqua a causa della coltivazione intensiva del cotone sulle sue sponde.