Da circa una quarantina d'anni si
sta verificando, sul nostro pianeta, il fenomeno dell'effetto serra,
prodotto dall' aumento dei gas serra nell'atmosfera. Tale incremento non
ha eguali nella storia recente del pianeta ed è ritenuto legato all'uso
di combustibili fossili che durante il periodo carbonifero (più di
duecento milioni di anni fa) sono stati "fissati" nel sottosuolo ad
opera della vegetazione e degli animali, passando dalla forma gassosa a
quella solida o liquida di petrolio, carbone, oppure mantenendosi allo
stato gassoso come per il gas naturale. A partire dalla rivoluzione
industriale, la combustione dei giacimenti fossili ha invertito il
processo avvenuto durante il periodo carbonifero, reimmettendo
nell'atmosfera questo carbonio sepolto da milioni di anni sotto forma di
enormi quantità di anidride carbonica. Inoltre, secondo le stime, il
pianeta riuscirebbe oggi a riassorbire meno della metà delle emissioni,
anche a causa della deforestazione, fenomeno sempre più in crescita
negli ultimi anni, che interessa soprattutto le foreste equatoriali.
La Deforestazione.
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In un ecosistema i cicli biogeochimici sono
di tipo circolare e si concludono senza sprechi, nel senso che tutti gli scarti
sono sempre metabolizzati e riutilizzati. Nelle società umane, invece, il
modello tradizionale delle attività industriali è di tipo lineare, consiste
nell'assorbimento di materie prime e nella loro trasformazione in prodotti di
consumo e scarti da eliminare. Una volta utilizzati, questi beni diventano
rifiuti. Il vero problema è la quantità dei rifiuti, tanto elevata da non
permettere ai sistemi naturali di neutralizzarli (1 miliardo di tonnellate in un
anno). Lo smaltimento dei rifiuti avviene attraverso: discariche, iniezione in
pozzi fondi, immagazzinamento in miniere abbandonate.
Gli inceneritori moderni,
che sono diversi da quelli usati nel passato (in passato producevano diossina,
sostanza altamente cancerogena), sono dotati di filtri più efficaci e quindi
sono stati rivalutati. Spesso i rifiuti dei paesi del Nord del mondo (le nazioni
che sono più comunemente denominate "industrializzate") sono esportati nei paesi
più poveri, i paesi del Sud del mondo (i PSV, Paesi in Via di Sviluppo).
Lo stesso tipo di esportazione avviene in Italia, tra le regioni del Nord e
quelle del Sud. Fortunatamente, nel 1975 è cessato lo scarico dei rifiuti
nelle fosse oceaniche, proibito dalla convenzione di Londra.
Il problema dei
rifiuti.
Va sottolineato che l'effetto serra è un fenomeno naturale e
necessario per permettere alla superficie terrestre di avere temperature
adatte alla vita, in particolare quella umana; ad esempio la
decomposizione di piante ed animali morti o la normale attività
geotermica dei vulcani emettono enormi quantità di gas serra, ma in
questi casi si tratta di emissioni costanti e per questo non ritenute
problematiche.
Ciò che è più preoccupante è l'immissione nell'atmosfera terrestre di
gas, particelle che provocano un aumento spaventoso dell'effetto serra.
L'effetto serra.
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Tra i possibili
effetti del surriscaldamento globale si stima vi possa essere un aumento
del livello del mare in alcune aree del pianeta, in particolare in
quelle con minori tassi di evaporazione; ciò a causa dell'espansione
termica e dello scioglimento dei ghiacci continentali oltre che dei
ghiacciai montani. La diminuzione della salinità dell'Oceano
Atlantico dovuta allo scioglimento dei ghiacci potrebbe causare il
blocco della Corrente del Golfo, con conseguente raffreddamento del
continente europeo. Inoltre bisogna mettere in conto la progressiva
desertificazione di molte aree del nostro pianeta, l'estinzione di
esseri viventi ed il problema del buco nell'ozono.
Le
conseguenze del surriscaldamento globale.