In questa sezione viene esaminata la dimensione latina, in cui il simposio
presenta differenti caratteristiche: esso non è ritualizzato come quello greco, la cena
ed il simposio non vengono considerati come momenti differenziati nè si manifesta in modo
evidente la valenza religiosa e socio-politica mentre rimangono alcune tipiche
caratteristiche: l'esaltazione del vino, la poesia, l'eros, la conversazione. Un tratto differente è
rappresentato dalla presenza femminile: le donne infatti sono presenti al banchetto in
condizioni di parità, mentre in Grecia era essenzialmente maschile. Numerosi studiosi
hanno postulato una forma di poesia conviviale antenata dell'epica alle origini della
poesia latina, basandosi su una testimonianza di Cicerone, che nel Brutus
rimpiange la perdita di quei carmi che, a quanto scrisse Catone nelle Origines,
molti secoli prima, venivano cantati nei banchetti a turno dai convitati in lode di famosi
personaggi. Questa poesia, destinata ai simposi, aveva finalità celebrative che
affermavano l'identità politica e sociale nelle classi più elevate per le quali esso
rappresentava un momento importante. La causa della loro totale scomparsa va ricercata nel
carattere orale di questi componimenti, ma non è da escludere che questa tradizione abbia
influenzato in qualche modo l'epica e la storiografia dei periodi successivi. Oltre
all'elemento poetico/celebrativo nel banchetto romano era presente anche l'elemento
erotico e momenti di gioco, canto
e danza.