Breve biografia
Marina Molino,
figlia di Walter e Nerina Morra,
e Robi Ronza
ci inviano questo ricordo.
"Nato a
Reggio Emilia,
Walter Molino (1915-1997) all’età di quattro anni giunge
a Milano, dove la sua famiglia si era trasferita e dove abiterà sino
alla fine dei suoi giorni.
La sua infanzia e giovinezza non sono state facili. Quando infatti
Mussolini prende il potere, il padre, progettista ferroviario di fermi ed
espliciti sentimenti antifascisti, viene licenziato e da allora in poi
non riesce più a trovare se non occasioni di lavoro precarie e
discontinue. Grazie alla sua straordinaria e precoce attitudine al
disegno, incoraggiata dal padre egli stesso pittore di qualità e suo
primo maestro, l’appena quindicenne Walter diventa allora una delle
fonti di sostentamento della sua famiglia. Nel 1935 esordisce sui
settimanali popolari della
Casa Editrice
Universo:
Il Monello,
Intrepido
e Giovinetto.
In seguito è tra i fondatori e i principali collaboratori del
Bertoldo
(1936/1943). Collabora inoltre a
Marc'Aurelio (1931/1973).
Alla fine degli anni Trenta si dedica molto al fumetto avventuroso.
Disegna Virus, il mago della foresta morta (testo di
Federico
Pedrocchi), fumetto di fantascienza pubblicato
su
L'Audace.
In seguito, crea graficamente Capitan l'Audace (sempre scritto da
Pedrocchi), L'Amazzone Bianca, La compagnia dei sette e prosegue il Kit
Carson di
Rino
Albertarelli. Altri suoi fumetti, Luciano Serra
pilota, Zorro della metropoli (soggetto di
Cesare
Zavattini) e Virus, il
Polo V.
Nel gennaio 1941 viene scelto da
Achille
Beltrame come suo successore nel prestigioso
ruolo di autore delle copertine de La
Domenica
del Corriere, il maggiore settimanale
illustrato dell’epoca: un incarico che manterrà fino al 1966. Nel medesimo anno 1941 comincia anche a disegnare per il
Corriere
dei Piccoli il personaggio comico Pin
Focoso. Dal 1942, illustra inoltre le copertine e gli interni de Il romanzo
mensile.
Nel drammatico biennio
1943-1945 alcune sue caricature di Hitler cadute in mano alla polizia
nazifascista gli costano l’arresto e la minaccia della deportazione.
Nel 1945, collabora col
giornale umoristico-politico
Candido
di
Giovanni
Guareschi.
Dal 1946, per il settimanale
Grand Hôtel
(di cui crea anche il mitico logo della testata), realizza copertine e
romanzi sentimentali a fumetti con la tecnica della 'mezzatinta'
(acquerello e/o china diluita). Notevole la sua galleria caricaturale di
divi della televisione e del cinema, opere raccolte in volume e premiate
nel 1967 al
Salone
dell'umorismo a Bordighera.
Vasta è stata anche
l'attività di Molino come pittore.
Di lui hanno detto:
Indro Montanelli «Walter Molino ha un talento
scandaloso nel riconoscere, e quindi nel tradurre in segno nella carta,
le caratteristiche del volto che fanno la personalità di ciascuno»;
Giovanni Mosca
«Walter è per me legato al ricordo del Bertoldo, il settimanale dei
giovani non rassegnati al conformismo»;
Marcello
Marchesi «Molino trasforma la realtà in poesia,
rispettandola»;
Oreste del
Buono: «Quadri di fatti e misfatti, di povera
gente o somme autorità, colte in momenti significativi, senza
adulazione, ma senza neppure denigrazione, con affettuosa comprensione e
leale pietà»."
Walter Molino, Marina 1958
(fusione a cera persa, h 220 mm)
Milano, Eredi Molino |
Walter Molino, Marina 1958
(olio su masonite, cm 37x47)
Milano, Eredi Molino
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Le riproduzioni dei
ritratti
scultoreo e pittorico di Marina sono tratti da Walter Molino,
Cinquantanni si attività / Walter Molino caricaturista / Walter Molino
illustratore / L'altra faccia di Walter Molino: pittore - scultore -
incisore (a cura del
Circolo Culturale G. Fantoni Lunigiana, COMUNE
DELLA(sic) SPEZIA, Assessorato alla cultura e turismo,
23
Febbraio - 15 Marzo 1991)
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Walter Molino, Nerina Morra 1935-6
(Tempera su carta) Milano, Eredi Molino
Nerina Morra, studentessa del Liceo Berchet,
nel 1940 sposa Walter Molino
«Ci
vedevamo nei corridoi del liceo e,un giorno,
gli ho chiesto
sfrontatamente di farmi
una caricatura e, quando me l'ha portata,
dietro
c'era una dichiarazione d'amore.
Ricordo, con un po' di gelosia,
che era
sempre sotto braccio
con Dino Risi, con il quale
aveva delle grandi
affinità intellettuali»
Nerina Morra
in la Repubblica 27/4/1994 p.VII
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