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Walter Molino
La firma di Walter Molino tratta da un disegno del 1936
Uno studente al Regio Liceo-Ginnasio "Giovanni Berchet"
Walter Molino home page Il volto e la voce Lo studente Le caricature Illustrazioni e fumetti Biografia
Particolare del frontespizio del registro generale degli anni 1926-27 Dal registro della maturità 1935-36 Particolare del registro generale degli anni 1937-38
 
Le pagelle dal 1926 al 1938: una corsa a ostacoli
"Molino Walter di Giuseppe e Rainieri Teresa, nato a Reggio Emilia, addì 15 novembre 1915 e residente in Viale Montenero 13": così all'inizio dell'anno scolastico 1926-27 il piccolo Walter, che sta allora per compiere undici anni, viene iscritto per la prima volta nei registri del Regio Ginnasio Giovanni Berchet, istituito come quarto Liceo di Milano nel 1911 e di recente riformato negli ordinamenti con la Riforma Gentile del 1923, che aveva elevato l'obbligo scolastico a quattordici anni1.
Walter è iscritto nella classe Prima del Ginnasio Inferiore, sezione B2. Dal registro generale giunto fino a noi non emergono la scuola o la classe elementare di provenienza, mentre sulla professione del padre, Giuseppe, le indicazioni sono confuse. Nell'anno scolastico 1926-27 non viene indicata, mentre in seguito viene definito "industriale" negli anni scolastici compresi tra il 1929-30 e il 1934-35. Poi "ingegnere" nel 1935-36, "costruttore" nel 1931-32 e "costruttore meccanico" nel 1933-34. In realtà  il padre di Molino, stimato progettista meccanico, essendosi rifiutato di aderire al fascismo e quindi di iscriversi al partito fascista, aveva perso il lavoro e non essendo più riuscito a trovare stabile occupazione malgrado la sua professionalità , viveva di impegni occasionali: uno stato di cose di cui quelle svariate definizioni professionali sono molto probabilmente un riflesso. La casa di viale Montenero 13 dove Walter crebbe a Milano, e di cui sappiamo che egli conservò sempre grande memoria, non sopravvisse alla guerra. Viene infatti distrutta nell'estate 1943 da un bombardamento alleato, quando fortunatamente la sua famiglia era  sfollata in un piccolo centro dell'alta Brianza. Oggi non esiste più nemmeno il civico n.13 così come mancano altri numeri dispari un tempo collocati sulla linea dei bastioni, le mura fatte costruire dal governatore spagnolo Ferrante Gonzaga alla metà  del XVI secolo.
La sigla WM di Walter MOlino del 1936
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Gli anni del Ginnasio inferiore 1926-1931
Per il prospetto riassuntivo con le riproduzioni delle pagelle cliccate qui ->

Sappiamo che negli anni in cui Walter frequenta il Ginnasio Inferiore alle difficili condizioni economiche della sua famiglia si sommano l'isolamento sociale che colpiva coloro che avevano rifiutato di iscriversi al partito fascista. Fatto peraltro non straordinario in quell'epoca, in cui la maggior parte dei ragazzi cominciavano a lavorare prima ancora dei quattordici anni, Walter non può fare lo studente a tempo pieno. Come ricorderà  in un'intervista del 1994, avendo già  allora manifestato non comuni capacità  di illustratore, Molino inizia tra l'altro a collaborare con editori e con pubblicitari. A causa di ciò frequentava la scuola in modo spesso discontinuo con conseguenze prevedibili. In Prima viene rimandato in matematica; l'anno successivo non risulta nemmeno iscritto; viene respinto alla fine della Seconda; ripete brillantemente la Seconda; infine conclude la Terza nell'anno 1930-31 con l'ammissione al Ginnasio superiore3.

Autoritratto dell'illustratore della "Domenica" - Professionista precoce per necessità  economiche
(Da la Repubblica, 27 aprile 1994, pag. VII di MILANO, articolo a firma di Patrizio Paganini)
[Anche se da qualche mese]ha subito l'assalto di una malattia che ne ha prostrato il fisico, Molino conserva lo sguardo di un bambino che ancora si balocca con pennelli e matite. Ha ripreso a dipingere e al suo fianco c'è la moglie, Nerina Morra, pronta a ricordare e a parlare come un alter ego sempre presente. («Ci vedevamo nei corridoi del liceo e, un giorno, gli ho chiesto sfrontatamente di farmi una caricatura e, quando me l'ha portata, dietro c'era una dichiarazione d'amore. Ricordo, con un po' di gelosia, che era sempre sotto braccio con Dino Risi, con il quale aveva delle grandi affinità  intellettuali»).
«Ho incominciato a disegnare prestissimo, imparando da mio padre che aveva l'hobby della pittura. Già  a quindici anni ho incominciato a guadagnare come disegnatore, non per avidità  personale, ma per mantenere la famiglia. Vede, mio padre, che era direttore di un'officina meccanica, si è sempre rifiutato di prendere la tessera del partito fascista, e per questo motivo, non solo è stato licenziato, ma non è più riuscito a trovare lavoro. Dapprima ho incominciato a collaborare a Moda, dove disegnavo modelli di abiti femminili, poi all'Avventuroso, dove illustravo a fumetti la storie di Pedrocchi, infine a Libro e Moschetto. Vivevamo in così gravi ristrettezze economiche che mi son potuto iscrivere al liceo solo due anni più tardi e poi, una volta iscritto, non avevo mai tempo per studiare. Poi, nel '36, proprio durante l'ultimo anno di liceo, ho iniziato a disegnare per il Bertoldo. Solo nel '41 sono entrato come sostituto di Beltrame alla Domenica del Corriere. Due anni più tardi ho preso interamente il suo posto con un contratto, per quei tempi favoloso: 7.000 lire al mese! Pensi che a quel tempo c'era una canzoncina che faceva: "Se potessi avere mille lire al mese..."».
La sigla WM di Walter MOlino del 1936
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Gli anni del Ginnasio Superiore: 1931-33
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Nel 1931, mentre si appresta a compiere diciassette anni, Walter si iscrive alla IV Ginnasio Superiore, sezione A4, iniziando così il percorso che lo condurrà  a sostenere l'esame di maturità classica nel 1935-36. Si calcola che per un corso di studi completo allora fossero necessarie 3700 Lire5. Walter dunque con la sua poliedrica precoce attività  di illustratore, vignettista e caricaturista deve non solo contribuire alle spese di casa ma anche pagarsi gli studi.
"C'è in classe uno che dal 1936 non viene mai provocando le ire del Preside: è Walter Molino
 che da quando Rizzoli lancia il "Bertoldo" non ha più tempo per le lezioni di greco o latino"
Giuseppe Prisco, avvocato berchettiano
( W IL PARINI W IL BERCHET, di Luciana Covini e Luca Merloni, foto di Alberto Fusar,
in MILANO '90, pp. 64-73 anno IV, n. 1 gennaio 1992)
Liceo e degli esami di maturità: 1933-1938
Per il prospetto riassuntivo del Liceo cliccate qui ->

Secondo diverse fonti, la sua appena avviata carriera fa poi un balzo in avanti all'inizio degli anni Trenta quando paradossalmente viene "scoperto" nel 1930 da Benito Mussolini per un ritratto. forse di Arnaldo Mussolini6, apparso su Libro e Moschetto7. Il figlio del progettista meccanico rimasto disoccupato perchè antifascista viene invitato a collaborare a Il Popolo d'Italia con disegni e vignette di costume. Walter disegna anche réclame (pubblicità), ma soprattutto inizia a disegnare fumetti. Ha poco tempo da dedicare allo studio e il suo pensiero creativo ricerca continuamente un rapporto umoristico tra parola e immagine riscontrabile anche nei giochi di parole dei titoli e delle didascalie: fulminanti motti di spirito e immaginifiche "Parole in libertà" che non si addicono alla severa grammatica di un'austera retorica tipica dei tradizionali studi umanistici di un Regio Liceo Ginnasio8 e proprio per questo difficilmente valorizzabile dagli insegnanti se non forse negli scritti di italiano9.

Alla maturità  di allora i candidati dovevano portare i programmi di tutte le materie dei tre anni di liceo, con la possibilità  di essere rimandati alla Sessione di Ottobre. Nell'estate del 1936 Walter è quasi maggiorenne (compirà  in novembre ventuno anni) ed ha due anni in più di compagni di classe come Luciano Emmer (Milano, 19 gennaio 1918 - Roma 16 settembre 2009) e Dino Risi (Milano, 23 dicembre 1916 - Roma, 7 giugno 2008).  Ormai è un illustratore professionista. Disegna fumetti ed è impegnatissimo nella redazione del Bertoldo, la famosa rivista di umorismo e satira che esce per la prima volta in edicola il 14 luglio di quell'anno. Pur non essendo riuscito a prepararsi in modo adeguato all'esame di maturità  lo tenta ugualmente, ma senza successo.
Due anni dopo, nel 1937-38, Walter si iscrive di nuovo, ma dai registri del Regio Liceo "G. Berchet" non risulta che abbia mai conseguito la maturità  classica.

Prospetto generale del percorso scolastico di Walter Molino
Tra parentesi alcuni nomi di compagni di scuola o di classe gentilmente annotati dalla professoressa Matilde Garelli, che ringraziamo per aver reperito e resi disponibili i registri con le pagelle di Walter Molino.

Registro generale Numerazione Classi Esiti e compagni di Walter Molino

Particolare del frontespizio del registro generale degli anni 1926-27

Numero
d'ordine
31
1926-27
Ginnasio Inferiore Iinf. Sez.B  Ammesso Ripete "Matematica"
Promosso nella sessione di ottobre

(in IIC Alberto Lattuada)

1927-28

Non iscritto!

Dalla copertina dei registri 1925-28
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Numero
d'ordine
25
1928-29
Ginnasio Inferiore IIinf. Sez.A
Rimandato a ottobre in latino e Matematica
Respinto alla sessione di ottobre

(Con Marcello Candia)


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Dalla copertina del registro 1929-30
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Numero
d'ordine

15

1929-30
Ginnasio Inferiore IIinf. Sez.A Ripete l'anno e viene promosso ("Prom")

Dal registro generale degli anni 1930-31 Numero
d'ordine

14
1930-31
Ginnasio Inferiore IIIinf. Sez.A Ammesso alla IV ginnasio superiore

(IIIinf B Dino Risi) (IIIinf D Luciano Emmer)

Dal registro generale 1931-32 Numero
d'ordine
17
1931-32
Ginnasio Superiore 
IV Sez.A Promosso
Dal frontespizio del registro generale 1932-33 Numero
d'ordine

15
1932-33
Ginnasio Superiore V Sez.A Ammesso (alla prima liceo)
Dal registro 1933-34 Numero
d'ordine

25
1933-34
Liceo
I Sez.A Ripete "Scienze naturali" / Promosso a ottobre

(Con Luciano Emmer e Dino Risi)

Dal registro generale 1934-35 XIII anno era fascista Numero
d'ordine
28
(rosso
errata
corrige)
1934-35
Liceo
II Sez.A Ripete "Storia"
Promosso a ottobre

(Con Luciano Emmer e Dino Risi)


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Dal registro generale 1935-36 XIV anno era fascista Numero
d'ordine

21
1935-36
Liceo
III Sez.A Ammesso agli esami di maturità

(con Luciano Emmer  e Dino Risi)

Dal registro della maturità 1935-36

Numero
d'ordine

64
1935-36
Respinto
agli esami di maturità

1936-37

  (non iscritto)

Particolare del registro generale degli anni 1937-38

Numero
d'ordine

14
1937-38
Iscritto  alla III Sez.A  come ripetente della medesima.
La scritta ripete parte in nero e ripreso in rosso. Senza voti intermedi e finali

La sigla WM di Walter MOlino del 1936
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NOTE
1Siamo ancora a molti decenni di distanza dall'istituzione della scuola media dell'obbligo, che risale ai primi anni '60. Quelle che più tardi prenderanno il nome di medie inferiori, e che oggi sono le secondarie di primo grado, in quel tempo erano, insieme alle 2 superiori, le tre classi del Ginnasio, corso quinquennale di preparazione ai tre anni del Liceo e di regola avevano sede in edifici inclusi nei licei o ad essi adiacenti: una situazione di cui nel caso del Berchet resta evidente traccia.
2Il nome e il cognome di Walter (battezzato Gregorio Luigi Walter, nonostante il parroco non abbia pronunciato Walter ritenendo che non esistesse un santo con quel nome, come ironicamente riferisce lo stesso Molino) e dei suoi genitori, sono trascritti correttamente salvo in un solo caso: nel 1934-35 le "er" finali sono trasformate in "Walta".
3Dall'esame delle pagelle del 1926-27 risulta che le materie in programma nella classe Prima del Ginnasio inferiore erano a quel tempo cinque: Italiano, Latino, Storia, Geografia e Matematica. Non risultano ancora Educazione Fisica, che compare dal 1928-29, e Religione, introdotta dall'anno scolastico 1930-31 dopo i Patti Lateranensi. Sul registro la Religione (aggiunta a penna in uno degli spazi liberi) non è oggetto d'esame per l'ammissione alla IV ginnasio superiore, mentre lo sono Educazione Fisica (probabilmente pratica anche se non indicata) e Lingua straniera (scritta e orale), introdotte a partire dalla Seconda. La pagella di Walter della Prima Ginnasio Inferiore del 1926/27 mostra delle difficoltà  con la Matematica: quattro nel primo bimestre; cinque negli altri tre bimestri; un numerico "-6" (meno sei) a matita appare in bella evidenza prima del "sei" in lettere e a penna della Sessione Ottobre che sancisce la promozione all'anno successivo. Nel quarto bimestre un "Buono" compare in di Educazione fisica, mentre il voto di condotta è sempre "Dieci". Molino non si iscrive nel 1927/28 e ricompare al Berchet nel 1928-29 in Seconda Ginnasio Inferiore, sezione A, anno in cui viene rimandato alla sessione di ottobre e respinto in Latino (con "quattro") e Matematica (con "cinque"). Fin dal primo bimestre aveva rivelato lacune in queste due materie, con insufficienze anche in Lingua straniera e Storia. Poche le assenze e tra le concause di questo travagliato percorso "quinquennale" non si può invocare una "cagionevole salute" visto il "Buono" in Educazione Fisica ottenuto nel secondo bimestre. Walter comunque ripete con esiti brillanti la Seconda Ginnasio Inferiore e ottiene sette in tutte le materie ad eccezione di alcuni "otto" in Italiano e Storia e Geografia e dei "lodevole" in Educazione Fisica. La condotta da un "nove" iniziale ritorna al "Dieci": è promosso a giugno. In Terza Ginnasio Inferiore ricompaiono le insufficienze negli orali di italiano e latino, anche se non mancano dei sette e addirittura un otto negli scritti di italiano del secondo trimestre. La nuova materia di Religione, appena introdotta, viene seguita con esiti alterni: da un sufficiente iniziale passa a buono per ritornare a sufficiente. Ecco i voti dell'esame finale: Italiano sei, Latino sette, Lingua Straniera sei, Storia e Geografia sei, Matematica e Fisica sette, Educazione Fisica sette.
4Ginnasio superiore 1931-1933: sempre promosso a giugno! In IV Ginnasio Superiore, oltre alle materie del Ginnasio Inferiore, Walter studia una nuova materia: Greco (scritto e orale). Durante i primi due trimestri le pagelle confermano alcune sue difficoltà  negli orali di Italiano, Greco, Lingua straniera e Storia. A giugno 1932 comunque Walter è promosso in V Ginnasio, segno di uno studio metodico e costante in grado di recuperare le insufficienze registrate nei primi due trimestri. Anche se non vi sono degli "otto", gli esiti finali nel complesso sono discreti, con l'eccezione dei "sei" in Lingua Straniera, Matematica e Religione. In Educazione fisica dal "cinque" del primo trimestre passa al "sei" del secondo e chiude addirittura con "sette". La condotta progressivamente migliora, passando dall'allarmante "sette" del primo trimestre (probabilmente legato al "cinque" di Educazione Fisica) al "nove" finale. Pochissime le assenze. Durante la Quinta ginnasio superiore, sempre nella sezione A, la pagella pur non presentando particolari eccellenze non documenta nessuna insufficienza. Agli esami finali di ammissione alla classe superiore è indubbia la prevalenza di semplici "sei" in quasi tutte le discipline, con l'eccezione di "sette" in Matematica ed Educazione Fisica, mentre non sono confermati i "sette" dell'italiano scritto dei primi due trimestri. Il costante "nove" in condotta rivela un comportamento più tranquillo, coerente del resto con le pochissime assenze. Tra le annotazioni finali: "Ammesso" alla classe superiore.
5 Notizia reperita all'indirizzo http://www.storiain.net/arret/num13/scuola13.html 
6Arnaldo Mussolini (Dovia di Predappio, 1885 - Milano, 21 dicembre 1931) è stato direttore del quotidiano Il Popolo d'Italia fondato nel 1914 dal fratello Benito.
7Intervista a Walter Molino di Marco Giovannini, La Domenica desnuda in Panorama 12 ottobre 1986, n. 1069, pp. 158-161).
8Dalle firme apposte nel registro generale il consiglio di classe della classe 2A del 1934-35 risulta così costituito: l'11 giugno 1935, anno XII (si intende la fine dell'anno scolastico nel dodicesimo anno dell'era fascista) e dall'alto in basso Caccia (Natale, Italiano); Pizzagalli (Latino e Greco); Barzaghi (don Angelo, Matematica e Fisica); Ferrighi (Silvia, lingua straniera?); ...(firma non identificata, storia e filosofia?), Longhi (Sacerdote G., Religione), Lavezzoni (Salvatore, Scienze; Gengaro (Maria Luisa, Storia dell'Arte).
Nella Sessione di Ottobre, in data 24 settembre 1935 XIII (inizio del tredicesimo anno dell'era fascista) le firme non sono tutte le stesse, sono disposte in altro ordine e vi si aggiunge quella di Carlo Lagomaggiore, preside dal 1933 al 1936: Caccia, Pizzagalli, Ferrighi, Barzaghi, Lavezzoni, ... (firma non identificata) e infine il preside.
9Le pagelle Liceo mostrano nuove materie. Dalla Prima sono aggiunte Filosofia ed economia politica, Scienze naturali e chimica e Storia dell'Arte. In Seconda il doppio voto nella riga corrisponde all'avvio di Fisica accanto a Matematica, entrambi orali nonostante che in Terza Liceo occupino una la casella dello scritto e l'altra il successivo orale. In questi registri inoltre la Religione è ancora scritta a penna in Prima, ma in Seconda evidentemente si cerca di aggiornarsi con un timbro in inchiostro blu e finalmente in Terza è inserita a stampa. Walter Molino seguirà tutte le discipline ad eccezione di Cultura Militare, aggiunta durante la Terza Liceo con un timbro a inchiostro blu. A.S. 1933-34: in Prima Liceo A il voto di condotta dopo il "nove" del primo e secondo trimestre, scende a otto nell'ultimo in coincidenza con il progressivo aumento delle assenze proprio a partire dal secondo trimestre. Nelle materie già studiate in precedenza (Italiano, Latino, Greco e Matematica) sono confermate la propensione per lo scritto e le difficoltà  di alcuni orali, in particolare Latino. In Greco nel secondo trimestre spunta addirittura un "otto", ma allo scrutinio finale l'esito tra scritto e orale sarà  solo "sei". I "sette" in Storia e Filosofia dimostrerebbero il grande interesse suscitato nei primi due trimestri, ma alla fine però il "sette" rimane solo in Filosofia. Storia dell'arte da un iniziale "sei" passa ad un "sette" stabile, mentre Scienze incomincia con un "cinque" e tale rimane fino alla sessione di ottobre quando finalmente diventa "sei" e consente la promozione. A.S. 1934-35: in Seconda Liceo il quadro generale dei voti di Walter è chiaroscurato e prevalgono semplici "sei", soprattutto nello scrutinio finale di giugno. In italiano scritto si passa dal "sette" del primo trimestre a "otto" nel secondo, per scendere nel terzo a "sei", probabile media tra scritto e orale. Nel primo trimestre vi è un sette in Filosofia; nel secondo un "sette" in Scienze. Nel secondo trimestre ha "cinque" in storia dell'arte, ma poi recupera. In Educazione Fisica stranamente non ha voto durante il primo trimestre, ma poi prende sempre "sufficiente" così come in Religione. Le assenze sono "Troppe", come scritto nelle annotazioni, e di questo sembra risentirne la condotta: "otto" il primo trimestre e poi "nove" negli altri due. In storia il "sei" dei primi due trimestri scende a "cinque" nello scrutinio finale e per questo viene rimandato alla sessione autunnale, così come gli avrebbe promesso il suo docente secondo le parole riferite dal compagno di classe Camillo Ravizza (Da Repubblica MILANO, 27 aprile 1994, p. VII). Walter recupera nella Sessione di Ottobre del 24 settembre 1935 - XIII.