Anche Ateneo allinizio di una sua opera racconta in una divertente storia di giovani a tal punto ubriachi da pensare di star navigando su una trireme, e di essere coinvolti in una tempesta; per questo arrivarono a gettare i mobili della casa sulla strada.
Un altro esempio ci è fornito dalle Baccanti di Euripide, dove la regina Agave, in preda al delirio dionisiaco, dilania il figlio Penteo credendo di fare a pezzi un leone.
E Dioniso il responsabile di questo accecamento della ragione, ma egli si serve solo di metafore, fa impazzire gli uomini che diventano incapaci di percepire la realtà e restano nella loro illusione: è il dio delle epifanie.
Sono molti i vasi che hanno nomi di navi ed i poeti comici giocano sui duplici significati dei nomi che indicano sia una forma di ceramica che una forma di imbarcazione: ἄκατος, κυμβίον, ὀλκάς, τριήρης, κάνθαρος che designa un vaso a due anse verticali proprio di Dioniso. La parola σκύφος che indica una coppa profonda si presta a queste associazioni verbali: σκύφος Σκύθης, gli Sciti, incredibili bevitori di vino, e σκύφος σκάφος, la carena della nave.
Talvolta i vasai hanno dato ai loro vasi proprio la forma di una nave, mentre i pittori hanno preso spesso alla lettera la metafora del "mare color del vino" fino a fare del contenuto dei vasi vinari una vera e propria superficie marina. Alcuni crateri infatti presentano allinterno un lungo fregio di navi che, quando il vaso è pieno, sembrano navigare sul vino nel quale si specchiano. Così il vino diventa mare, la metafora realtà e lazione del vino congiunta a quella del disegno rende lepiteto omerico unimmagine reale.
Altri vasi invece giocano diversamente con le immagini riflesse nel vino : lo ψυκτήρ ad esempio ha una pancia sferica montata su un piede cilindrico molto alto che accentua la sua stabilità e funge da chiglia, ed è pensato per essere immerso in un cratere. Tuttavia questi tipi di vaso sono molto rari in quanto erano legati ad un certo lusso e ad una concezione sofisticata dellarte del bere; per lo più la loro decorazione è dedicata a Dioniso, al simposio e al κῶμος.
I vasi destinati al vino si riferiscono agli aspetti del simposio: la miscela di vino e acqua nel cratere, lassunzione della bevanda , la presenza di Dioniso.
Nei λέκυθοι vengono spesso rappresentati i delfini, animali amici delluomo, per raffigurare questo universo utopico; a cavallo di questi vengono rappresentati vari personaggi tra cui Eros che guida lanimale tenendolo per le redini oppure suonando il flauto. Unimmagine di questo genere associa due elementi essenziali del simposio: la musica del flauto che accompagna il canto dei convitati ed Eros il cui elogio costituisce spesso largomento dei loro discorsi. Limmagine più significativa di questa traversata sul mare color del vino è quella fornitaci dalla celebre coppa di Exekìas, unica nel suo genere: allinterno della vasca è rappresentata una nave, intorno alla quale saltano sette delfini. Dal ponte della nave sorge unenorme vite intrecciata allalbero che funge da sostegno ed i suoi tralci si distendono unendo i suoi grappoli ai delfini, che circondano la nave decorata da piccoli delfini bianchi. Sullimbarcazione cè un unico passeggero, Dioniso, con una corona dedera sul capo e ῥυτόν in mano, sdraiato sul ponte della nave, come su una κλίνη da simposio. Questa immagine richiama alla memoria la trionfale epifania di Dioniso e questo si può dedurre da molti dettagli: tutto lo spazio disponibile è occupato dal dio, il limite orizzontale del mare non è indicato e i delfini sfiorano i rami della vite, infine la vernice del vaso non è nera, ma di un rosso corallo. Con questa coppa abbiamo il trionfo di Dioniso, banchettante sul mare color del vino, padrone incontrastato della vite e dello spazio marino.
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