Dopo aver spiegato il motivo che ci ha portato ad approfondire il
tema del simposio nella cultura greca, abbiamo deciso di riportare e commentare alcuni
frammenti di poeti vissuti intorno al VI° sec., che più comunemente siamo abituati a
studiare come i maggiori rappresentanti della lirica arcaica. Tra questi abbiamo scelto Alceo e Anacreonte, perché
rappresentano un pilastro di fondamentale importanza per lo sviluppo della poesia
simposiaca. Siamo certamente di fornte a due poetiche differenti: in Alceo emerge una
poesia quasi del tutto autobiografica e aderente alle occasioni quotidiane, in cui prevale
l'elemento politico, e destinata ai compagni di lotta, che rappresentano un pubblico
omogeneo e solidale identificato con l'eteria; di conseguenza il linguaggio
utilizzato è ricco di metafore e di allegorie, e spesso manifesta una sensibilità
paesistica con note scabre ed essenziali.
Anacreonte invece tratta contenuti diversi; in linea di principio infatti risulta
essere il poeta della moderatezza e della temperanza, che giudica come l'unica regola
efficace dell'umana convivenza, e a questa ricollega anche il simposio. In definitiva
abbiamo scelto di privilegiare, a discapito di altri, la trattazione di due particolari
concezioni di simposio tramandateci dall'antichità con attenzione dettagliata, anche se
pervenuteci in maniera piuttosto frammentaria.