In Antartide sono state realizzate ricerche scientifiche di notevole valore riguardanti diversi settori: glaciologia (branca dei geofisica che studia i fenomeni relativi alla formazione dei ghiacci sulla superficie terrestre e nell’atmosfera), vulcanologia, meteorologia, geomagnetismo, controlli internazionali del clima, sismologia (studio delle onde sismiche) e fisica della ionosfera (studio delle caratteristiche dello strato do atmosfera compreso tra  i 60 e i 500 km, costituita da strati d’aria fortemente ionizzata per effetto delle radiazioni ultraviolette del sole).

Un pesce delle acque antartiche

La ricerca ha mostrato particolare interesse per gli elementi nutritivi di cui è ricco l'oceano che circonda il continente. I biologi hanno scoperto che il sangue dei pesci delle acque antartiche ha una componente antigelo che consente loro di vivere a temperature inferiori allo zero. Studi condotti sulla vita di pinguini, foche e krill hanno fornito molte nuove informazioni sull'ecologia di queste specie. Ricerche svolte a livello internazionale hanno consentito di comprendere la riproduzione del krill. Gli scienziati hanno potuto così avvalorare i loro pronostici relativi ai limiti di sicurezza per la pesca di questi animali.

Il vulcano Erebus

I geologi hanno perlustrato gran parte delle aree rocciose visibili del continente, migliorando le proprie conoscenze sulla struttura geologica fondamentale e la storia dell'Antartide. I glaciologi, studiando i resti di antichi ghiacciai, hanno scoperto che anticamente l'Antartide presentava quantità di ghiaccio superiori a quelle odierne. Le ricerche sui fossili hanno inoltre portato a notevoli scoperte, come quella del 1982 relativa ai primi resti di mammiferi, e quella del 1986 relativa al primo dinosauro fossile. Questi fossili hanno fornito una testimonianza cronologica pressoché esaustiva dello smembramento dell'antica massa continentale di Gondwana. I vulcanologi hanno ampiamente studiato il monte Siple e il monte Erebus, vulcano in attività. I geologi hanno collezionato migliaia di meteoriti (compresi alcuni rari frammenti lunari), che hanno particolare valore per esser stati preservati dal ghiaccio subendo limitate erosioni atmosferiche o altri deterioramenti.

Un'altra immagine del monte Erebus

Lo stesso manto di ghiaccio è stato a lungo oggetto di accurati studi. Glaciologi di diversi paesi hanno impiegato moderni metodi di indagine (radioglaciologia) per ottenere informazioni sulle morfologie rinvenibili sotto la coltre ghiacciata e per scoprire eventualmente grandi laghi fra la terra e la parte inferiore del ghiaccio. Si è fatto ricorso ai satelliti per rilevare il moto della neve sulla superficie gelata. Nuclei di ghiaccio antartico, ottenuti mediante carotaggio, fra i quali un nucleo della base del Tavolato di Ross e uno dell'Antartide occidentale proveniente dalla Byrd Station, hanno permesso agli scienziati francesi, russi e americani di tracciare un quadro dei cambiamenti climatici continentali relativi a un periodo di decine di migliaia di anni. Alcuni scienziati francesi hanno collocato congegni radiotrasmittenti sugli iceberg per rilevarne il movimento e funzionari australiani e sauditi hanno preso in considerazione la possibilità di rimorchiare gli iceberg fino alle regioni aride povere d'acqua.

 

Gli scienziati hanno inoltre condotto in Antartide studi sul riscaldamento del globo e per circa venticinque anni i meteorologi hanno rilevato costantemente i dati climatici per offrire un'interpretazione dell'influenza esercitata dall'Antartide sul clima mondiale. Un contributo in questo campo è venuto dalla scoperta, compiuta la prima volta da scienziati britannici nel 1985, in base alla quale durante la primavera antartica si sviluppa ogni anno un cosiddetto buco dell'ozono stratosferico sopra il continente, che scompare in maggiore o minor misura alla fine della stagione. Il significato di questa diminuzione dello strato di ozono in prossimità del Polo Sud è tuttora oggetto di studi. Può trattarsi in parte di un fenomeno naturale, ma i dati indicano che questa perdita può essere anche posta in relazione con il problema dell'emissione di clorofluorocarburi nell'atmosfera e, quindi, dell'inquinamento.

 

Due immagini della base di Frei (CILE)

Due immagini della base di Signy (UK)

Due immagini della base di McMurdo (USA)

Un'immagine della base di Jubany (ARGENTINA)

Biologi effettuano ricerche sulla fauna antartica

Un pesce e una medusa gigante antartica.

L'interno di una base antartica

ONDA ANARTICA