Rappresentazione grafica delle principali fonti di energia alternativa. |
Sta aumentando, da parte di numerosi ricercatori, la preoccupazione per il futuro energetico dell'umanità. Secondo modelli ritenuti generalmente validi, come ad esempio il modello di Hubbert, sembra che il petrolio sia in fase di esaurimento. Se ciò si rivelasse vero, provocherebbe delle ripercussioni enormi (alcuni parlano di ripercussioni catastrofiche) sull'economia, lo sviluppo e il sostentamento dell'umanità nei prossimi decenni (in particolare del mondo industrializzato, che maggiormente utilizza queste fonti), in quanto estremamente dipendenti dal petrolio. Una via indicata da molti per non incappare in questi eventi, è l'emancipazione dall'utilizzo del petrolio come fonte energetica, investendo risorse, ricerca e fondi nello sviluppo di fonti alternative di energia, che attualmente ricoprono una percentuale pari a circa il 20% della produzione energetica mondiale. Alcune fonti energetiche alternative sono rappresentate da:
A fine 2009, l'Italia ha contato una percentuale di energia prodotta con fonti rinnovabili pari al 19% (8.9 % nel 2008), contro il 16% della Germania (9.8% nel 2008). Nonostante il nostro ottimo superamento, la Germania riesce, in pochi anni, a produrre, tra il Reno e l'Oder, tanta energia eolica, quanta se n'è raggiunta in Italia in decenni di sviluppo dell'idroelettrico. L'elettricità "verde", nel nostro Paese, deve infatti almeno i suoi tre quarti proprio alle acque e ai bacini. Quindi si può dire che l'Italia eccelle solamente nel campo dell'idroelettrico: per esempio, il mercato dei produttori di turbine non vede la presenza di nessun italiano; nel solare fotovoltaico, l'Asia sta prendendo il sopravvento e, anche qui, tra i primi cinque produttori non si parla italiano.
Per altre informazioni sulle energie rinnovabile vedi ipertesto: classe 4D anno 2009/2010