Immagine di un pannello fotovoltaico. |
L'energia del sole può essere sfruttata in molti modi:
produzione di calore a bassa temperatura. Vengono utilizzati pannelli solari piani o collettori solari che funzionano sfruttando il principio dell'effetto serra. I settori di applicazione riguardano la produzione di acqua calda nelle abitazioni per usi sanitari e il riscaldamento di case, uffici, scuole. In quest ultimo campo i problemi sono maggiori perché spesso, nella stagione invernale, il calore solare non è sufficiente allo scopo ed è necessario integrare l'impianto ad energia solare con un altro tipo convenzionale a combustibile, che entra in funzione in caso di necessità.
produzione di calore ad alta temperatura. Esso utilizza i collettori parabolici lineari, in esercizio da circa vent'anni in California, nel deserto del Mojave. In tali impianti, il campo solare è costituito da collettori collegati in serie e disposti in file parallele della lunghezza di alcune centinaia di metri. Ciascun collettore è formato da un riflettore di forma parabolica che concentra i raggi solari su un tubo assorbitore disposto sul fuoco della parabola; un fluido, portatore di calore, pompato attraverso questi tubi, alimenta una stazione di potenza localizzata al centro del campo solare. Il calore così prodotto viene trasformato in vapore allo scopo di far funzionare un gruppo turbo-generatore elettrico. La temperatura tipica di operazione è di 390° C.
sistemi a torre. Negli impianti a torre,
il campo solare è costituito da specchi piani che inseguono il moto del
Sole, concentrando i raggi solari su un ricevitore montato in cima ad una
torre posizionata al centro dell'impianto. All'interno del ricevitore è
fatta circolare una miscela di sali fusi che assorbe il calore e lo accumula
in appositi serbatoi. Con il calore accumulato ad alta temperatura (565° C),
si produce vapore per alimentare un turbo-generatore. Gli impianti a torre
solare presentano alcuni svantaggi, come le dimensioni eccessive della torre
e la difficoltà nella concentrazione della radiazione solare sul ricevitore
posto a centinaia di metri di distanza.
Immagine del Sole da vicino
il progetto di Archimede. Il progetto
Archimede è stato sviluppato sulla base del progetto ideato dal professor
Rubbia ( Premio Nobel per la Fisica) ed andrà ad incrementare di 20 Megawatt
la potenza dell'impianto termoelettrico di Priolo Gargallo, Siracusa.
Nell'impianto i raggi del Sole vengono raccolti e concentrati da un
sistema di specchi parabolici lineari, in grado di catturare in modo
continuativo la radiazione solare, grazie ad un sistema di controllo che ne
modifica l'inclinazione in direzione del Sole. La radiazione solare è
concentrata su un tubo ricevitore, posto sul fuoco della parabola, al cui
interno scorre un fluido termovettore, che si riscalda, raggiungendo
temperature molto elevate (550°). Il fluido riscaldato viene inviato
ad un serbatoio , dove va a costituire l'accumulo di calore ad alta
temperatura. L'accumulo termico consente di immagazzinare l'energia solare e
di renderla disponibile anche di notte. Dal serbatoio il fluido è inviato ad
uno scambiatore a cui cede una parte di calore. Con questo calore viene
generato vapore che alimenta la turbina-generatore. Il liquido conclude il
suo viaggio in un serbatoio freddo, a 290°C, da dove viene prelevato e
rimesso in circolo.