Per trovare una soluzione al problema dei cambiamenti climatici, nel 1997 è stato stipulato un trattato internazionale, il Protocollo di Kyoto. A distanza di dodici anni, si è aperta il 7 dicembre la Conferenza Internazionale dell'ONU, che si svolge a Copenaghen e che è destinata a segnare una svolta nella lotta all'inquinamento atmosferico. L'obbiettivo principale di questa conferenza è quello di impegnare in una strategia comune quelle nazioni che non aderirono al Protocollo di Kyoto, tra cui gli Stati Uniti d'America, la Cina, l'India e il Brasile. Oltre alle riduzioni di gas inquinanti, la chiave per affrontare il problema del surriscaldamento globale, sta nello sviluppo di un modello eco-compatibile basato sull'incremento dell'energie rinnovabili.

Per uscire dall'era dei combustibili fossili e sviluppare le fonti rinnovabili, occorre investire in ricerca e tecnologia. All'interno dell'UE, l'Italia sta esercitando oggi una funzione di freno; il cosiddetto "pacchetto clima" predisposto dal governo in carica rischia di costare al nostro paese una sanzione fra i 550 e gli 800 milioni di euro all'anno per aver mancato gli obbiettivi di Kyoto.

L'Unione Europea, in quanto potenza economica mondiale, ha il dovere di dare l'esempio, anche se è responsabile solo del 14% delle emissioni globali. Nel marzo del 2007 i leader europei hanno individuato una strategia ambiziosa in materia di energia e cambiamenti climatici. Alcuni obbiettivi impegnativi sono:

Anche se si sente spesso dire che le decisioni sul futuro del clima le prendono solo i capi di stato, in realtà ogni singolo cittadino può essere parte della soluzione. Basterebbe semplicemente modificare alcuni comportamenti , ad esempio preferire l'acquisto di prodotti locali e scegliere frutta e verdura di stagione, privilegiare i prodotti sfusi che non richiedono imballaggi, evitare l'utilizzo di piatti e bicchieri di plastica, potenziare la raccolta differenziata, preferire l'uso di trasporti pubblici e biciclette, optare per automobili di piccole dimensioni, utilizzare carta riciclata,contrastare la moda usa e getta ed evitare di sprecare cibo. Tutte queste azioni possono contribuire in modo indiretto alla riduzione di CO2. In parallelo si deve contribuire ad un minor consumo energetico, con l'adozione di metodologie più efficienti, lampade a basso consumo, costruzione di edifici ad alta efficienza termica, detti "casa-clima" (klima-haus).


immagine da google della Terra.

Spesso si sente la frase  "Verde è bello", ma ad essa possiamo aggiungere anche "Verde è conveniente"! Ridurre l'inquinamento, infatti, significa tagliare i consumi energetici e, di conseguenza, anche la bolletta. L'agevolazione più consistente per il risparmio energetico, permette di detrarre dall'Irpef (Impostazione sul Reddito delle Persone Fisiche) il 55% delle spese sostenute per installare pannelli solari, per sostituire i sistemi di riscaldamento con impianti più efficienti e per gli interventi generali di riqualificazione energetica delle strutture, dai doppi vetri, all'isolamento delle pareti e del tetto: tutte spese che, con questa agevolazione, si recuperano in 6-7 anni. Quindi perchè non rendere un po'  "verde"  la nostra vita?