Le centrali geotermiche sono costituite in un territorio detto area geotermica, dove nel sottosuolo si forma vapore caldissimo ad alta pressione. È un territorio particolare, situato in una zona di origine vulcanica. Nel sottosuolo esistono rocce calde abbastanza vicine alla superficie. Sopra la fonte di calore c'è una specie di pentola naturale, formata da due strati di rocce impermeabili che racchiudono uno strato di terreno permeabile: qui filtra e si deposita l'acqua piovana, che si riscalda fino a trasformarsi in vapore(la temperatura può andare dai 50/60 °C fino ad alcune centinaia). Con trivellazioni profonde dai 1000 ai 3000 m si porta in superficie il vapore, che viene controllato con le valvole. Nel settore dell'energia geotermica l'Italia occupa nel mondo una posizione di grande importanza. In Italia la geotermia è sfruttata da molti anni in toscana, nella zona di Larderello dal 1913, quando fu installato il primo generatore elettrico mosso dal vapore di un soffione. Gli impianti di Larderello (Pisa) hanno un'origine datata ben prima della metà dell'Ottocento. I vapori provenienti dal sottosuolo erano una valida alternativa delle innovative macchine a vapore industriali dell'epoca ed avevano il pregio di non utilizzare il costoso carbone per alimentare le caldaie. Un vantaggio che non passò inosservato agli imprenditori toscani del primo ottocento. L'utilizzazione non elettrica dell'energia geotermica sarà la più importante, di quella elettrica. Infatti hanno una temperatura di 60/70 °C rispetto a quelle ad alta temperatura che possono far funzionare le centrali. I vantaggi della geotermia consentono di trarre dalle forze naturali una grande quantità di energia rinnovabile e pulita. Queste centrali inoltre non comportano un danno all'ambiente, poiché considerate non inquinanti. Un ulteriore vantaggio è il possibile riciclaggio degli scarti,favorendo il risparmio. La fonte geotermica riceve in particolar modo due critiche:

 


Immagine che raffigura la centrale di Larderello in Toscana.