Da sinistra: le rovine della città Inca di Machu Picchu e la cartina dei territori dell'impero Inca nel suo momento di massima espansione.
LE ORIGINI

Le origini della civiltà Inca sono oscure e perlopiù basate su leggende. Secondo alcuni miti locali gli Incas furono gli eredi di precendti culture e si stanziarono originariamente nella Valle di Cuzco tra il XIII e il XIV secolo d.C.

L'ESPANSIONE

Inizialmente gli Incas sottomisero alcuni gruppi etnici, inducendoli a combattere per loro, finendo con l'inglobare ulteriori popolazioni, conquistate grazie ai popoli precedentemente inglobati tra i quali troviamo i Nazca, i Mochica e i Chimù. L'apogeo dell'impero inca avvenne nel XV secolo durante il regno dell'ottavo sovrano, Viracocha, e proseguì grazie a suo figlio Pachacuti portando alla conquista di tutto il bacino del lago Titicaca. Grazie all'azione del sovrano Pachacuti e di suo figlio Topa, i possedimenti inca si espansero sempre più, inglobando i territori di popolazioni dalle quali gli Incas appresero pratiche agricole e assimilarono cultura e religione. La capitale dell'impero divenne Cuzco.

ORGANIZZAZIONE SOCIALE E POLITICA

L'impero era basato su un sistema di potere gerarchico: nella gerarchia il sovrano era ritenuto l'incarnazione del dio Sole ed sotto al suo potere vi erano i suoi familiari, i membri dell'aristocrazia militare, gli amministratori imperiali, i nobili locali ed infine tutti i contadini e gli artigiani. L'impero inca era suddiviso in quattro regioni, a loro volta ripartite in province, e raggruppate in unità socioeconomiche, che si contrapponevano alle proprietà familiari, cioè le minime unità terriere che venivano sfruttate dall'autorità centrale, controllate dagli amministratori imperiali e i cui prodotti venivano impiegati per la famiglia reale o immagazzinati in caso di emergenze.

EDIFICI E INFRASTRUTTURE

Per quanto riguarda la costruzione di strutture ed edifici, gli Incas realizzarono numerosi edifici in pietra adibiti alla funzione di templi e palazzi. Con l'espandersi del territorio controllato inoltre, diventò necessario collegare il Nord e il Sud dell'impero: questo fu possibile grazie ad un duplice sistema viario, basato su due principali arterie, una parallela alla costa ed una più interna che correva tra le montagne, collegate da vie secondarie. Affascina ancora oggi gli archeologi l'organizzazione del sistema di comunicazione: sulle strade, a intervalli regolari, furono costruite case per i viaggiatori dove questi potevano riposarsi e trovare nuovi indumenti e cibo; le strade degli Incas erano anche utilizzate per la trasmissione di notizie ed ordini, infatti lungo le strade vi erano dei corrieri che all'occorrenza trasmettevano messaggi verbali.

ORGANIZZAZIONE ECONOMICA

L'economia degli Incas si basava in primo luogo sull'agricoltura: i prodotti principali erano patate e mais; inoltre erano molto diffuse le attività artigianali, come la produzione di tessuti e ceramiche, la lavorazione dei metalli e la fabbricazione di armi. L'allevamento comprendeva i lama che venivano utilizzati come bestie da soma, mentre gli alpaca venivano allevati principalmente per ricavare la lana.

LA RELIGIONE

La religione incaica era il frutto della fusione di tre diverse culture che derivavano dalla civiltà Tiahuanaco, da quella di alcune tribù costiere e da quella propriamente incaica. Vi convivevano quindi tre divinità: una era il dio-bambino Viracocha, un altro dio era Pachacamac, il terzo era Inti, il Sole. La leggenda narra che il primo sovrano Manco Capac erano partito dal Titicaca e con una bacchetta d'oro consegnatagli dal padre Inti aveva fissato il punto in cui si sarebbe stabilito, e lì sorse Cuzco; i sovrani Incas erano perciò ritenuti discendenti del Sole e divinità a loro volta. Cerimonie e rituali erano numerosi e molto elaborati, collegati soprattutto ai cicli agricoli e alla cura della salute; nel corso del loro svolgimento si verificavano sacrifici per la maggior parte animali.

LA CONQUISTA SPAGNOLA

Nel 1532, quando i conquistadores giunsero in America meridionale capeggiati da Francisco Pizarro, l'impero Inca era divenuto una facile preda per gli spagnoli, a causa dell'indebolimento derivato dal conflitto dinastico tra i figli del sovrano Huayna Cápac morto nel 1525, Huàscar e Atahualpa, dei quali il secondo ebbe la meglio sul fratello. Di fatto gli Incas, certi che gli invasori fossero di natura divina, non opposero loro molta resistenza. Inoltre per ottenere il controllo dell'impero Inca, fortemente centralizzato,a Pizarro bastò catturare il suo sovrano ed ucciderlo. Nonostante ciò, la struttura originaria dell'impero rimase in vigore fino alla metà del 1500 circa, in contrasto con il dominio spagnolo. Nel 1570 circa il sovrano Tùpac Amaru tentò una ribellione che venne istantaneamente repressa e terminò con la sua impiccagione. Anche per questo motivo l'impero cadde definitivamente sotto il dominio degli spagnoli.


Da sinistra: alcune ceramiche Incas zoomorfe e il luogo dove venivano coltivate le piante sacre.

 

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