Cartina politica della Libia
Dove si trova la Libia?
La Libia occupa la parte centrale del nordafrica, e si affaccia sul Mar Mediterraneo intorno al Golfo della Sirte. Confina a nord-ovest con la Tunisia, a ovest con l'Algeria, a sud con il Niger e il Ciad, a sud-est col Sudan, a est con l'Egitto.
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Le città principali della Libia sono Tripoli, capitale e maggior centro commerciale e culturale del paese, ricca di moschee, di hammam (bagni turchi), edifici, ecc..; Sabratha, una delle città meglio conservate dal periodo romano, nata inizialmente come colonia fenicia, anche se in seguito divenne colonia romana, ricca di splendidi monumenti. Leptis Magna, città famosa e meravigliosa per i ricchi reperti archeologi romani. Vi sono anche Bengasi, Cirene, Apollonia, Tolemaide, Tocra, Qasr Libia, Ghadames, Akakus, Sebha, Germa, e molte altre.
Come è diviso questo stato politicamente?
Secondo la Costituzione del
2
marzo
1977
l'ordinamento dello stato libico è un unicum: la Libia dunque non è una
repubblica, bensì un cosiddetto regime delle masse, nella quale non vi è normale
separazione dei poteri. In questo settore fanno parte organi sia del potere
legislativo sia del potere esecutivo.
Ogni 4 anni i membri dei congressi locali dibattono ed
eleggono i propri dirigenti e i segretari dei comitati. I dirigenti dei
congressi locali li rappresentano al congresso regionale, dove eleggono i
dirigenti regionali e i segretari. I dirigenti dei congressi regionali li
rappresentano al congresso nazionale, dove eleggono i dirigenti nazionali e i
membri del Gabinetto.
Il potere giudiziario non esiste in forma autonoma: la
giustizia è amministrata dai comitati popolari mediante corti sommarie, e i
delitti politici sono giudicati dai tribunali rivoluzionari e dai tribunali
militari. In realtà per la maggior parte delle cause esiste il sistema
tradizionale a tre livelli, con giudici nominati dai congressi corrispondenti.
Qual è la storia della Libia?
In nessun paese forse più che nella Libia si trovano i
segni di civiltà tanto diverse. A partire dal 1000 a.C. si sono succeduti
Fenici, Greci, Romani, Vandali, Bizantini, Arabi, Spagnoli, Turchi ed Italiani.
Il motivo principale è la sua posizione, nel mezzo del mar Mediterraneo.
Soprattutto grazie ad Erodoto, abbiamo notizie riguardo alla storia di questo
paese.
In antichità la Libia era abitata da tribù, quali i
Berberi. Intorno al 1000 a.C il territorio libico venne occupato inizialmente
dai Fenici, i quali fondarono alcune colonie (tra queste eccelse Leptis Magna).
Nel II secolo avanti Cristo, dopo che i romani sconfissero definitivamente i
fenici in territorio africano, la Libia divenne una provincia romana. Decaduta
la potenza di Roma, fu invasa dai Vandali, devastando ogni cosa. Il secolo
successivo fece parte dell'impero Bizantino, anche se per poco tempo, poichè
attorno al 643 a.C. si verificò una nuova invasione a carico degli Arabi. Non
dandosi per vinti, i Berberi attaccarono i nuovi conquistatori anche se, dopo
vent'anni di guerra, ebbero la meglio. Si può dire che dall’VIII al XIV secolo
la Libia non ebbe un solo momento di pace: sul suo territorio si susseguirono
lotte scatenate fra i vari capi arabi, che tentavano di fondare in Africa degli
stati indipendenti. Nel 1510 Tripoli fu occupata dagli spagnoli; 20 anni dopo
però essi cedettero la città ai Cavalieri di San Giovanni, un ordine religioso
cavalleresco fondato al tempo delle Crociate. Nel 1551 un esercito turco occupò
la città e buona parte della Tripolitania. In pochi decenni quasi tutto il
territorio libico cadde in possesso degli invasori. Così al dominio arabo
succedeva quello turco.
Due secoli dopo i turchi perdettero Tripoli. Questa venne
occupata da Ahmed Qaramanli, un turco che era passato dalla parte dei berberi.
Poco dopo egli si impadronì anche delle città di Derna e Bengasi. Dietro
l’esempio di Ahmed, altri pascià turchi si posero a capo di tribù berbere e
riuscirono ad impossessarsi di varie città libiche. Il governo turco decise
allora di sbarcare a Tripoli, impossessandosi di essa: in poco tempo riuscirono
a ristabilire il loro dominio su quasi tutto il territorio libico. All’inizio
del nuovo secolo l’impero turco cominciò a dare segni di grave decadenza.
L’Italia allora, per procurarsi un possedimento in Africa,
decise di occupare la Libia. Dopo una lunga guerra nella quale l’Italia
potè entrare in possesso di buona parte del
territorio nel 1912. Tuttavia, poiché numerose tribù berbere tentarono di
ribellarsi, l’Italia si trovò ancora impegnata per parecchi anni in operazioni
militari. Soltanto nel 1930 la conquista della Libia potè considerarsi conclusa.
Nel 1934 fu costituito il Governatorato Generale della
Libia formato dalla Tripolitania e la Cirenaica e diviso in 4 provincie:
Tripoli, Misurata, Bengasi e Derna. La Libia fu inoltre governata da personaggi
notevoli, quali:
- il maresciallo Italo Balbo fino al giugno 1940;
- il maresciallo Rodolfo Graziani fino al marzo 1941;
- il generale Italo Gariboldi;
- il maresciallo Ettore Bastico dal luglio 1941 alla fine
del 1942.
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Sopraggiunsero inoltre anche le vicende della seconda
guerra mondiale e la Libia fu occupata per gli Alleati dalle truppe britanniche
nelle parti cirenaiche e tripoline, ed in quelle del Fezzan dai francesi.
Domandato alle Nazioni Unite il compito di riordinare lo stato libico, si
stabilì che:
- il 1° giugno 1949 la Gran Bretagna doveva
riconoscere il Gran Senusso, emiro islamico Idriss el Senussi, come capo del
governo cirenaico;
- che la Gran Bretagna doveva autorizzare il Gran Senusso
a proclamare l’indipendenza della Cirenaica;
- che la Gran Bretagna doveva riconoscere la nuova
Costituzione firmata da Idriss El Senussi;
Inoltre le Nazioni Unite stabilirono che:
- la Libia doveva essere considerata uno stato
indipendente e sovrano e formato da Cirenaica, Tripolitania e Fezzan;
- l’indipendenza effettiva doveva essere proclamata entro
il 31 dicembre 1951;
- La Costituzione della Libia doveva essere approvata, ivi
compresa la forma di governo, dall’Assemblea Nazionale Libica, rappresentante di
tutti gli abitanti delle tre regioni;
- un Commissario delle Nazioni Unite doveva poter contare
sull’assistenza e sui pareri di un Consiglio e coadiuvare, con la popolazione
della Libia, alla formulazione della
Costituzione;
- il suddetto Consiglio doveva essere formato da un
rappresentante di Egitto, Francia, Italia, Pakistan, Regno Unito e Stati Uniti
d’America.
L'indipendenza della Libia venne approvata il 29 marzo
1951, dove si costituì un governo federale provvisorio. Il regno di Libia dal
marzo del 1953 divenne membro della Lega Araba, insieme all’Arabia Saudita,
l’Egitto, Giordania, Iraq, Libano, Siria e Yemen. Il nuovo regno ebbe però
subito bisogno di aiuti militari e finanziari ai quali provvidero sia gli Stati
Uniti che la Gran Bretagna con cui la Libia firmò dei trattati, dando in cambio
basi aeree e navali. Nell’aprile del 1963 la Libia diventò Regno Unitario, ed il
Consiglio dei Ministri assunse il potere esecutivo. La Lega Araba nel 1967
accusò la Libia di aver aiutato gli occidentali ad accelerare le azioni
militari partenti tutte dalle basi aeree e navali americane ed inglesi, e ciò
portò ad un allineamento da parte della Libia con gli stati arabi progressisti.
Il 1° settembre 1969, in assenza del re, un gruppo di militari si impadronì del
potere e proclamò la repubblica; fu promulgata una Costituzione provvisoria che
assegnò il potere ad un Consiglio del Comando della Rivoluzione, composto di
civili. Nell’aprile del 1971 fu firmato un accordo federativo con la Siria ed il
Sudan e nel giugno dello stesso anno si giunse ad un unico partito legale,
l’Unione Socialista Araba. Nell’ottobre del 1973 ci furono degli screzi con
l’Egitto che non aveva informato l’alleato Gheddafi della improvvisa
guerra condotta contro Israele e proprio perché deluso da questo atteggiamento,
accantonò quello che era stato un progetto di collaborazione con il Maghreb e si
rivolse alla Tunisia per concordare una unione, che poi non si attuò. Il 2 marzo
1977 il nuovo ordinamento dello stato si definì col nome di “Stato delle Masse”
arabo, libico, popolare, socialista. Ne conseguì una radicale trasformazione del
paese: le ambasciate divennero “uffici politici” e lo stesso Gheddafi si dimise
da capo dello stato per essere “Capo della Rivoluzione”. In politica estera però
Gheddafi mantenne il suo rigido atteggiamento di rifiuto nei riguardi di Israele
con la immutata intransigenza sulla questione palestinese. Non accettò mai la
pace separata tra Israele ed Egitto e con quest’ultimo ruppe addirittura le
relazioni diplomatiche. Poi costituì con l’Algeria, l’Organizzazione per la
Liberazione della Palestina, la Siria e lo Yemen del Sud il cosidetto “Fronte
del Rifiuto”; ma questa politica così fortemente anti israeliana ed
antioccidentale creò stati di tensione anche con altri stati arabi come la
Giordania, la Tunisia, il Marocco, l’Iraq ed il Sudan.
Nel 1989 la Libia partecipò alla creazione dell’Unione del
Maghreb arabo, insieme all’Algeria, Marocco, Mauritania e Tunisia. Ma già
nell’agosto del 1990 si ebbero i primi screzi in seno a questa Unione perché, in
occasione della invasione del Kuwait da parte dell’Iraq, la Libia si schierò
fortemente dalla parte irachena.
Ancora tensioni gravi si ebbero tra Libia, Stati Uniti e
Gran Bretagna che, nel novembre 1991 accusava due cittadini libici come
responsabili della esplosione, avvenuta nel dicembre 1988, di un aereo di linea
statunitense sopra la cittadina scozzese di Lockerbie. La richiesta di
estradizione dei due libici, presentata da Stati Uniti e Gran Bretagna, fu
rifiutata da Gheddafi ma venne appoggiata dalle Nazioni Unite che nel 1992 hanno
disposto le sanzioni economiche contro la Libia.
Intanto si andava esaurendo anche un altro contenzioso,
quello che la Libia sosteneva con il Ciad, già da tempo, a proposito della
sovranità sulla zona di Uzu. Nel gennaio del
1994 la Corte Internazionale di Giustizia sentenziò l’appartenenza del
territorio conteso al Ciad e così la Libia nel maggio 1994 ritirò le sue truppe
e nel successivo giugno i due paesi firmarono un accordo di amicizia e di
cooperazione. Tutte le diatribe internazionali sostenute dalla Libia avevano,
intanto, non poco contribuito a rafforzare i dissensi interni contro il regime.
Molte sommosse di matrice islamica si erano verificate ma erano state represse
con particolare durezza. Le questioni principali erano sorte fra l’Islam e
l’elite religiosa tradizionale che, appunto dall’Islam si sentiva minacciata.
Nel frattempo furono sospese le sanzioni, vigenti già dal 1992, e nel luglio del
1999 fra la Libia e la Gran Bretagna si ristabilirono pure le
rappresentanze diplomatiche.
Com'è la situazione climatica?
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1. la fascia costiera con clima
mediterraneo e precipitazioni annue;
2. il resto della fascia costiera con clima mediterraneo arido e anche qui vi
sono precipitazioni annue;
3. infine tutto l'interno del paese a clima desertico, con precipitazioni quasi
assenti.
Mari e fiumi
Il mare con cui confina la Libia è il Mar Mediterraneo. In quanto ai fiumi, la Libia è quasi priva di corsi d'acqua permanenti. Ve ne sono comunque alcuni da poter essere considerati i maggiori di questa regione, quali il Ki’am e il Ramla e l' Uadi.
La popolazione
La maggior parte della popolazione (80%) trae origine dalla fusione degli invasori arabi con i berberi, anche se vi sono tribù di berberi non amalgamatesi, ovvero gruppi di arabi che hanno mantenuto i caratteri originari e popolazioni sahariane come i Tuareg e i Tebu. Numerosi sono inoltre gli stranieri come egiziani, sudanesi, ciadiani, maliani e tunisini.
La lingua
La lingua ufficiale è
l'arabo, anche se è parlata anche quella berbera.
Le lingue principali usate per scopi commerciali ed economici sono l'Inglese e
l'Italiano.
La religione
La religione di stato, proclamata nel 1970, è quella islamica; inoltre però vi sono nel paese alcune popolazioni cattoliche, mussulmane e cristiane.