Il ciclo naturale che regola la vita di tutti gli esseri
viventi non prevede il concetto di rifiuto, in quanto, ciò che viene scartato da
alcuni organismi, rappresenta una risorsa per altri esseri. Ma le attività
gestite dall'uomo sono basate utilizzo di materia ed energia dell'ambiente per
produrre beni di consumo, e quindi una successiva produzione di rifiuti che
vengono poi scaricati nell'ambiente stesso. Il rifiuto è un semplice scarto che,
non facendo parte del ciclo della materia
e dell'energia, rappresenta un serio problema per il pianeta. Un problema che
peraltro l'uomo potrebbe trasformare progressivamente in una preziosa e
abbondante risorsa in quanto costituisce una fonte alternativa, che viene però poco sfruttata a causa del suo elevato
tasso di inquinamento dovuto
alla combustione. Qualsiasi merce è destinata, prima o poi, a diventare un rifiuto,
ma la
trasformazione da merce a rifiuto dipende soprattutto dalla volontà dei
consumatori i quali, fino a poco tempo fa, si sono preoccupati solo di depositare e
nascondere tutti i propri scarti, senza pensare agli sprechi di energia e di
materia e alle fonti d'inquinamento immesse nella terra e
nella falda acquifera e non curanti delle conseguenze sull'ambiente e
sulla proprio salute.
LA RACCOLTA DIFFERENZIATA E IL RICICLAGGIO
Foto che mostra i contenitori adibiti alla raccolta differenziata. |
Da qualche anno si differenziano i vari trattamenti dei rifiuti in base alla
loro natura e alle possibili destinazioni finali dei derivati. A questo scopo i
cittadini di molti paesi del mondo, fanno la raccolta differenziata e sono
stati avviati dei
sistemi di raccolta finalizzati al recupero di crescenti quantità di materie
prime da rimettere nei processi produttivi (principalmente carta, vetro,
plastica e alluminio). Nei paesi sottosviluppati, dove le materie prime sono
scarse, la raccolta differenziata viene praticata ormai da molti anni, per non
sprecare il materiale utilizzato. Le raccolte che si
stanno dimostrando più efficienti ed economicamente sostenibili sono quelle
di carta, vetro,
plastica, alluminio e legno. In questo
modo, l'Italia nel 2001 è riuscita raggiungere il 17% di raccolta
differenziata, diminuendo di conseguenza, quella relativa al deposito
indifferenziato (67%). Un'altra raccolta che, però, sta
incontrando notevoli difficoltà soprattutto a livello delle grandi città è
quella dei rifiuti organici, troppo costosa in rapporto allo scarso valore e
alla scarsa qualità del terriccio fertilizzante (il cosiddetto compost) prodotto
con gli scarti organici. Una volta separati i materiali che possono essere recuperati, resta il problema
di come e dove sistemare definitivamente i
rifiuti che non possono essere riutilizzati.
LA DISCARICA
Schema che raffigura una discarica. |
Un sistema per smaltire i rifiuti è quello del deposito in
discariche
controllate. La discarica controllata è un’area di terreno attrezzata, dove
vengono sistemati i rifiuti in modo tale da ridurre al minimo i loro effetti
negativi sull’ambiente e sulle persone. La funzione delle discariche è quella di:
• non inquinare le acque sotterranee e superficiali
• non degradare il paesaggio
• non essere fonte di polveri, rumori, cattivi odori
• non sviluppare colonie di insetti e di topi
I rifiuti così sistemati possono essere ancora utili: decomponendosi, infatti,
producono un gas combustibile, il biogas, il quale, incanalato in un sistema di
tubazioni e depurato, produce energia termica.
Non sempre però viene rispettata questa norma per smaltire i rifiuti; spesso le
persona lasciano i rifiuti in discariche abusive alimentando l'ecomafia
L'INCENERIMENTO
Un altro sistema per smaltire la frazione secca dei
rifiuti, non altrimenti
riutilizzabile come materia prima, consiste nell'incenerimento con recupero di
energia o termovalorizzazione. Questo è un sistema di per sé semplice: basta
bruciare i rifiuti in un forno. In realtà il processo è molto più complesso
perché è necessario raggiungere alte temperature di combustione (anche superiori
ai 1.000 gradi centigradi) e perché dai rifiuti bruciati possono uscire
inquinanti pericolosi. Per questo motivo occorre depurare tutti i fumi prodotti
dalla combustione prima di liberarli nell’atmosfera. Inoltre, il calore prodotto
durante la combustione viene recuperato per ottenere vapore ed energia
elettrica.
RIFIUTI SOLIDI URBANI
I RSU ( Rifiuti Solidi Urbani) sono residui delle
attività industriali, artigianali, agricole e dei consumi cittadini. In una
società moderna, dove bisogna tener conto di uno sviluppo economico compatibile
con l'ambiente, i rifiuti devono essere considerati una risorsa. I rifiuti
prodotti possono avere diverse destinazioni:
Per utilizzare correttamente l'energia contenuta nei rifiuti
organici che non possono essere riciclati è necessario selezionare i rifiuti,
preparare con essi una miscela che abbia caratteristiche costanti e ben
definite, per poi utilizzarla in impianti idonei come Combustibili Non
Convenzionali (CNC). Le tecniche di utilizzo dipendono dal tipo di rifiuto
e possono essere:
-
Utilizzo dei CNC in alcuni impianti industriali come i
cementifici, per i quali i RSU sono un combustibile economicamente
vantaggioso.
Utilizzo dei CNC in apposite centrali termiche. Alcuni
rifiuti, come i materiali plastici e i derivati dal petrolio, hanno infatti
un discreto potere calorifico.
-
Utilizzo di biogas ottenuto dai rifiuti mediante
fermentazione.
-
Termodistruzione dei rifiuti in appositi impianti che non
hanno solo lo scopo di produrre energia, ma anche quello di distruggere i
RSU.
Gli impianti in cu
Immagine presa da Wikipedia |
i viene utilizzata l'energia prodotta dalla
combustione dei rifiuti per ottenere elettricità e calore sono gli inceneritori;
essi sono molto utilizzati in Paesi europei come la Danimarca, che brucia più
del 65% dei rifiuti prodotti, la Svezia con il 55% e la Germania, con il 40%. In
Italia la maggior parte dei rifiuti finisce ancora nelle discariche, anche se
ultimamente la difficoltà nel trovare aree destinate a nuove discariche dovuta
all'opposizione delle popolazioni residenti, ha riproposto il progetto dell'incenerimento dei RSU. Bisogna, però, valutare attentamente l'impatto
inquinante dei gas che si generano con la combustione: essi causano, infatti, la
produzione di diossine. Per incentivare la costruzione di inceneritori sono
stati inventati i certificati verdi, che corrispondono ad
una certa quantità di emissioni di CO2 : se un impianto che utilizza fonti
rinnovabili produce energia emettendo meno CO2 di quanto avrebbe fatto un
impianto alimentato con fonti fossili (carbone, petrolio, gas naturale), il
gestore ottiene dei certificati verdi che può rivendere a industrie o attività
che sono obbligate a produrre una quota di energia mediante fonti
rinnovabili ma non lo fanno autonomamente. In Italia i certificati verdi sono
stati introdotti in Italia dal DECRETO BERSANI emanato nel
1999. Per risolvere il problema dei rifiuti si ricorre alla
raccolta differenziata; essa garantisce lo
sviluppo sostenibile, cioè uno sviluppo dell'economia
compatibile con l'ambiente, nato in seguito alla
Conferenza di Kyoto del 1997.
->Torna a Movimento Ambientalista