Il suolo è l'insieme di corpi naturali esistenti sulla superficie terrestre, anche in luoghi modificati o creati dall'uomo con materiali terrosi, contenente materia vivente, e capace di ospitare all'aria aperta un consorzio vegetale. Esso costituisce un corpo naturale in continua evoluzione: deriva infatti dall'azione compiuta, nel tempo, di vari fattori di formazione (clima, litologia e organismi viventi) che dà origine alla pedogenesi (insieme di processi fisici, chimici e biologici che portano alla formazione di un suolo). Il suolo svolge una funzione essenziale ai fini della vita sulla Terra, in quanto consente la vita dei vegetali, degli animali e dell'uomo, e allo stesso tempo è una risorsa limitata che si distrugge facilmente.
immagine che raffigura la discarica di Palermo. |
L'inquinamento del suolo è un fenomeno di alterazione
chimica naturale del suolo, causato dall'attività umana che produce
rifiuti non biodegradabili (solidi, liquidi e
gassosi). La contaminazione del suolo da parte di quantità eccessive di
sostanze chimiche determina un’alterazione delle caratteristiche del suolo
stesso, tali da compromettere non solo le funzioni protettive, ma anche
quelle produttive ed ecologiche, causando problemi anche alle acque
sotterranee e superficiali, all’atmosfera, e alla catena alimentare
interessando anche la salute umana. I danni si riscontrano anche a livello
economico per la bonifica, per il ripristino ambientale, per la perdita di
valore delle aree contaminate. I siti contaminati attualmente sono intorno a
57. Alcuni di questi sono ‘megasiti’ ovvero hanno una contaminazione
storica. Altri possono essere brownfields, siti abbandonati,
inattivi o sotto-utilizzati che erano attivi tempo fa; questi tipo di siti
sono presenti soprattutto in Lombardia, Piemonte e Veneto.
Ma ciò che
contamina su suoli più estesi sono le sostanze chimiche: metalli pesanti,
composti organici, nitrati..
Ognuno di questi elementi ha un effetto
negativo sul suolo, ma tutti insime provocano fenomeni sempre più gravi:
l’erosione del suolo è un fenomeno che, pur non inquinando, provoca numerosi danni e interessa il 30% del territorio italiano. Le acque di ruscellamento superficiale asportano parte della parte superficiale del suolo, maggiormente ricca di sostanze organiche.
la salinizzazione è l’accumulo per cause naturali o
antropiche di sali nel suolo che possono giungere a un livello tale da
compromettere l’attività vegetativa e produttiva delle colture e determinare
effetti fortemente negativi per la biodiversità del suolo e per la
resistenza dello stesso all’erosione. La salinizzazione porta anche alla
desertificazione che interessa da 1 a 3 milioni di ettari in Europa. A questo fenomeno
contribuiscono anche il sovrasfruttamento e la gestione non sostenibile del
suolo, e le
condizioni climatiche.
Causa di inquinamento del suolo può essere
anche l’agricoltura intensiva che con l’utilizzo di macchine agricole incide
sulla compressione del suolo, sia superficialmente che in profondità
modificando il suo naturale comportamento. Le pratiche agricole
intensive fanno uso di fitofarmaci, fertilizzanti chimici che possono
causare surplus di sostanze nutritive, di metalli pesanti e la diffusione di
sostanze bioacide.
Sempre un’agricoltura eccessiva può consumare il
suolo; il suolo viene reso impermeabile con una conseguente incapacità di
esercitare le proprio funzioni vitali.
Un grave problema è l’attività
estrattiva che produce modifiche irreversibili nel paesaggio, perdita di
suolo e possibili inquinamento delle acque. Nel 2006 i siti in esercizio
erano 2991, ma numerosi anche i siti abbandonati che incidono
particolarmente con le relative discariche di scarti e bacini di laveria che
non sono stati ancora oggetto di interventi di recupero.
L’industria
influisce particolarmente sul suolo: acidificanti, metalli
pesanti, composti organici come idrocarburi, che vengono immessi
nell’atmosfera per poi cadere al suolo, o direttamente sparsi su questo.
La
crescente consapevolezza dell'importanza dell'integrità del suolo ha fatto
si che venissero presi dei provvedimenti al fine di evitare o quanto meno
limitare gli effetti negativi sull'ambiente e sull'uomo. A questo proposito
la riforma Fischler ha agito sull'agricoltura imponendo di limitare l'uso
dei concimi chimici che come già detto influiscono gravemente sulla salute
del suolo.
EFFETTI SULL'ECOSTISTEMA:
Rappresentazione di una falda acquifera. |
EFFETTI SULL'UOMO:
I maggiori effetti sulla salute dell'uomo sono legati al contatto diretto delle persone con zone di terra contaminate. Molte malattie ,infatti, sono dovute all'assunzione di acqua contaminata, all'ingresso di sostanze tossiche nella catena alimentare (ad esempio tramite gli animali che hanno pascolato su un terreno inquinato o il consumo di ortaggi), e l'inalazione di composti vaporizzati. Esiste un'ampia gamma di effetti dannosi sulla salute dell'uomo, soprattutto cronici. L'entità del danno dipende da diverse variabili, che sono il tipo e la quantità di contaminante, la modalità e il tempo di esposizione, i fattori genetici individuali. I metalli pesanti, come il piombo, sono estremamente pericolosi per i bambini piccoli, nei quali c'è un rischio molto alto di sviluppare danni celebrali e al sistema nervoso; negli adulti, invece, possono recare gravi danni ai reni. Anche elementi chimici, come il mercurio, sono noti per indurre una maggiore incidenza di danno renale, talvolta irreversibile. Esistono inoltre molti altri effetti, che sono però più lievi e meno pericolosi, come nausea, mal di testa, affaticamento e irritazioni oculari.