Con la fine della seconda guerra mondiale comincia anche per l'Italia un periodo di ricostruzione caratterizzato in una prima fase da un boom edilizio e, in seguito, da un vero e proprio "miracolo economico", contraddistinto da un'esplosione dei consumi di massa. Nascono così le prime preoccupazioni legate alla salvaguardia dell'ambiente naturale minacciato dall'industrializzazione e dalla vertiginosa crescita edilizia.

In questo clima, nel 1955 nasce Italia Nostra, la principale associazione di tutela del patrimonio artistico e paesaggistico di quegli anni, protagonista di molte battaglie per la salvaguardia dei centri storici delle città italiane, per l'incremento del verde pubblico, contro la "cementificazione" del territorio. Negli anni '60 una forte accelerazione dello sviluppo economico fa sì che l'attenzione si sposti sui temi della lotta contro l'inquinamento.


Logo del WWF.
Nel 1966 nasce la sezione italiana del WWF (associazione internazionale che aveva come obiettivo quello di raccogliere fondi per finanziare progetti di salvaguardia ambientale), che allarga l'azione conservazionista a temi nuovi come la battaglia per la protezione degli animali in via d'estinzione, quella per la regolamentazione della caccia e dà vita a una rete di oasi e riserve naturali gestite direttamente. Ma il segnale decisivo del movimento ambientalista si ha agli inizi degli anni '70, quando il Club di Roma (associazione di scienziati, economisti e manager) presenta il rapporto del MIT (Massachusetts Institute of Technology) sui "limiti dello sviluppo". Secondo gli autori, le principali minacce alla stessa sopravvivenza umana erano essenzialmente tre: l'incremento della popolazione, il rischio dell'esaurimento delle risorse naturali, l'inquinamento. Per scongiurare la catastrofe, l'unica via d'uscita era fissare un limite allo sviluppo economico. Questo rapporto, in seguito corretto in parte dagli stessi autori, ebbe il merito di far capire a molti che l'inquinamento, il boom demografico e l'eccessivo prelievo delle risorse naturali erano problemi concreti.

Il fermento ecologista dei primi anni '70, oltre a sensibilizzare l'opinione pubblica, produsse anche risultati concreti: a Milano vennero installate le prime centraline per la misurazione delle concentrazioni di anidride solforosa nell'aria; nel '73 venne istituito il primo Ministero dell'Ecologia; nel '76 venne approvata la Legge Merli che fissava un limite alla presenza di sostanze inquinanti negli scarichi civili e industriali. Nel 1976 l'incidente di Seveso (Seveso e i comuni limitrofi furono contaminati da una nube tossica contenente elevate quantità di diossina, sprigionatesi da alcuni impianti chimici della zona) impone all'attenzione pubblica e dei governi il problema del rischio industriale. Ma l'occasione che fece dell'ecologismo un vero e proprio movimento politico fu la battaglia antinucleare. Nel '77 la manifestazione contro la costruzione della centrale di Montalto di Castro fa della battaglia contro i nucleare, per la prima volta, una vicenda di rilievo nazionale. A questa manifestazione partecipano i contadini di Montalto, gli studenti del movimento del '77, i Radicali, militanti del WWF e Italia Nostra.

Nel 1979 nasce Lega Ambiente, che diventerà negli anni '80 la principale protagonista del movimento ambientalista italiano. Nel 1986, dopo l'incidente di Cernobyl (uno dei reattori della centrale di Cernobyl , in Ucraina, fonde e dal reattore si sprigiona una nube radioattiva che in meno di una settimana arriva sull'Italia), Lega Ambiente promuove una manifestazione in cui si chiede la chiusura delle centrali nucleari esistenti e la sospensione dei lavori per quelle in costruzione. Subito dopo molte associazioni e forze politiche (Lega Ambiente, WWF, Italia Nostra, Partito Radicale, Verdi) avviano una raccolta di firme su tre quesiti referendari per l'abrogazione di alcuni articoli che regolano le procedure per la realizzazione delle centrali: in due mesi vengono raccolte più di un milione di firme, il doppio del necessario. Dopo il referendum del 1987 il governo è quindi costretto a emanare un decreto che prevede la conversione a metano della centrale di Montalto di Castro. La vittoria contro il nucleare ha un effetto moltiplicatore per il movimento ambientalista: Lega Ambiente e WWF raddoppiano i soci, e alle elezioni politiche dell' 87 i Verdi ottengono quasi un milione di voti. Gli sforzi dei movimenti ambientalisti italiani hanno contribuito al raggiungimento di grandi risultati come la costituzione nel 1986 del Ministero dell' Ambiente, la creazione di una vasta rete di "aree protette", l'istituzione dell' Agenzia per la Protezione dell'Ambiente, l'avvio di politiche ambientali innovative nel settore dello smaltimento dei rifiuti.

I VERDI


Logo della Federazione dei Verdi utilizzato fino alle
elezioni politiche del 2008.
La Federazione dei Verdi è un partito politico italiano, noto anche semplicemente come i Verdi. La fondazione ufficiale del partito avviene nel 1986, raggruppando tutte le Liste Verdi fino ad allora presenti in Italia. Il simbolo che viene adottato è il "Sole che Ride", simbolo già presentato alle elezioni regionali dell' 85. I Verdi si presentano per la prima volta alle elezioni politiche italiane del 1987, ed entrano in Parlamento con tredici deputati e due senatori. L'appuntamento elettorale più importante è quello delle elezioni politiche del 1996, in cui i Verdi sono fondatori dell'alleanza di centro sinistra, che vince le elezioni; i Verdi, per la prima volta, entrano a far parte di un governo nazionale. Dopo le elezioni politiche del 2001, perse dall'alleanza di centro sinistra, i Verdi tornano a una politica più legata ai temi della difesa dell'ambiente, della salute dei cittadini, dei diritti e della pace; nel 2004 dopo l'intervento militare in Iraq, i Verdi cambiano il simbolo del partito inserendo l'iscrizione "Per la Pace" e i colori dell'arcobaleno del movimento pacifista. Alle elezioni politiche del 2008 i Verdi costituiscono un cartello elettorale denominato Sinistra-Arcobaleno, insieme ai partiti che si collocano a sinistra del Partito Democratico; ottengono complessivamente il 3% dei voti e a causa dello sbarramento elettorale non riescono ad eleggere nessun parlamentare. Nell'ultima assemblea nazionale della Federazione dei Verdi (ottobre 2009), si è deciso di assumere temporaneamente il simbolo dei girasole dei Verdi europei, in attesa di scegliere il nuovo simbolo da presentare alle prossime elezioni. L'obiettivo principale è quello di costruire un partito ecologista forte e autonomo in grado di individuare, valorizzare e sostenere misure e azioni concrete a difesa della salute e dell'ambiente, dialogando con tutti.