Con la fine della seconda guerra mondiale comincia anche per l'Italia un periodo di ricostruzione caratterizzato in una prima fase da un boom edilizio e, in seguito, da un vero e proprio "miracolo economico", contraddistinto da un'esplosione dei consumi di massa. Nascono così le prime preoccupazioni legate alla salvaguardia dell'ambiente naturale minacciato dall'industrializzazione e dalla vertiginosa crescita edilizia.
In questo clima, nel 1955 nasce Italia Nostra, la principale associazione di tutela del patrimonio artistico e paesaggistico di quegli anni, protagonista di molte battaglie per la salvaguardia dei centri storici delle città italiane, per l'incremento del verde pubblico, contro la "cementificazione" del territorio. Negli anni '60 una forte accelerazione dello sviluppo economico fa sì che l'attenzione si sposti sui temi della lotta contro l'inquinamento.
Logo del WWF. |
Il fermento ecologista dei primi anni '70, oltre a sensibilizzare l'opinione pubblica, produsse anche risultati concreti: a Milano vennero installate le prime centraline per la misurazione delle concentrazioni di anidride solforosa nell'aria; nel '73 venne istituito il primo Ministero dell'Ecologia; nel '76 venne approvata la Legge Merli che fissava un limite alla presenza di sostanze inquinanti negli scarichi civili e industriali. Nel 1976 l'incidente di Seveso (Seveso e i comuni limitrofi furono contaminati da una nube tossica contenente elevate quantità di diossina, sprigionatesi da alcuni impianti chimici della zona) impone all'attenzione pubblica e dei governi il problema del rischio industriale. Ma l'occasione che fece dell'ecologismo un vero e proprio movimento politico fu la battaglia antinucleare. Nel '77 la manifestazione contro la costruzione della centrale di Montalto di Castro fa della battaglia contro i nucleare, per la prima volta, una vicenda di rilievo nazionale. A questa manifestazione partecipano i contadini di Montalto, gli studenti del movimento del '77, i Radicali, militanti del WWF e Italia Nostra.
Nel 1979 nasce Lega Ambiente, che diventerà negli anni '80 la principale protagonista del movimento ambientalista italiano. Nel 1986, dopo l'incidente di Cernobyl (uno dei reattori della centrale di Cernobyl , in Ucraina, fonde e dal reattore si sprigiona una nube radioattiva che in meno di una settimana arriva sull'Italia), Lega Ambiente promuove una manifestazione in cui si chiede la chiusura delle centrali nucleari esistenti e la sospensione dei lavori per quelle in costruzione. Subito dopo molte associazioni e forze politiche (Lega Ambiente, WWF, Italia Nostra, Partito Radicale, Verdi) avviano una raccolta di firme su tre quesiti referendari per l'abrogazione di alcuni articoli che regolano le procedure per la realizzazione delle centrali: in due mesi vengono raccolte più di un milione di firme, il doppio del necessario. Dopo il referendum del 1987 il governo è quindi costretto a emanare un decreto che prevede la conversione a metano della centrale di Montalto di Castro. La vittoria contro il nucleare ha un effetto moltiplicatore per il movimento ambientalista: Lega Ambiente e WWF raddoppiano i soci, e alle elezioni politiche dell' 87 i Verdi ottengono quasi un milione di voti. Gli sforzi dei movimenti ambientalisti italiani hanno contribuito al raggiungimento di grandi risultati come la costituzione nel 1986 del Ministero dell' Ambiente, la creazione di una vasta rete di "aree protette", l'istituzione dell' Agenzia per la Protezione dell'Ambiente, l'avvio di politiche ambientali innovative nel settore dello smaltimento dei rifiuti.
I VERDI
Logo della Federazione dei Verdi utilizzato fino alle elezioni politiche del 2008. |