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Il territorio libico è una grande porzione del deserto del Sahara, confinante, tra le altre, con Egitto e Tunisia, dei quali subisce da anni un' immigrazione abbastanza ingente: più di un milione di egiziani risiede (irregolarmente) in Libia. La popolazione è prevalentemente araba o berbera; un'altra importante presenza è quella dei Tuareg, nelle regioni desertiche. Nel Sud, invece, vagano le tribù nomadi degli Hausa e dei Tebu; permane anche una piccola minoranza di Italiani, i più emigrati dal Belpaese negli '50.
LA QUESTIONE LIBICA
Su questo argomento abbiamo trovato sul web un articolo, per nostra opinione, molto conciso ed esaustivo. L'autore, Guido Rampoldi, scrive della
Ma perché la Libia è in rivolta?
Le rivolte nel mondo arabo sono iniziate in paesi che versano in situazioni economiche disperate. Perché ora si stanno estendendo anche a Paesi più ricchi come il Bahrein e la Libia? La ricchezza del Paese di Gheddafi è superiore a quella della Turchia, della Romania o del Brasile. La Libia è due volte più ricca della Tunisia. Come spiegare allora quello che sta accadendo?
Perché un Paese ricco come la Libia? Nell'ex colonia italiana le cause della rivolta vanno cercate nello sfasamento, divenuto insopportabile, tra lo sviluppo economico (che ha condotto alla “modernità”) e il mantenimento di un regime politico ormai vecchio, incredibilmente immobile e plasmato intorno ad un vecchio leader. La Libia è governata da più di quarant’anni dal Colonnello Gheddafi. Diversamente dai suoi due vicini (Egitto e Tunisia), il regime politico libico non ha mai neanche tentato di presentarsi come democratico. Non ci sono elezioni, non ci sono partiti. Non servono. La legge 71 punisce con la pena di morte tutti coloro che si vogliono riunire in associazioni od organizzazioni impedite dalla legge.