Ci sono più di 200 gruppi etnici in Ciad, i cui principali
sono i toubou,
i mandingo.
Il
Ciad,uno degli stati più grandi d'Africa, è uno Stato continentale situato a sud
della Libia ed ovest del Sudan, confini che, come in molti altri stati africani,
sono derivati più dalla suddivisione fatta dagli imperialismi francese ed
inglese che da aspetti geografici ed etnici.
Il paese è diviso in tre zone climatiche, con quella
meridionale che è caratterizzata sia dalla presenza dei pricipali fiumi
tra cui il Kéita, il
Salamat e soprattutto il Logone, che occupano un’ampia pianura e confluiscono
nel fiume principale, il Chari (lungo 950 km), che è privo di sbocchi sul mare
ed è il maggior immissario del Lago
Ciad
sia di
foreste sia da un clima tropicale. Nella parrte centrale vi sono
bassi arbusti, il paesaggio semidesertico del
Sahel ed, inoltre, qui si trova
il lago Ciad, lago poco profondo che è il più grande bacino d’acqua del paese .
La parte settentrionale del paese è interamente occupata dal deserto del Sahara
ed in quest’area si eleva a nord-ovest il
massiccio di origine vulcanica del Tibesti (3.415 s.l.m).
Le precipitazioni sono rare e molto scarse.
La recente storia del Ciad comincia alla fine del XIX secolo, quando la Francia si
inserisce nel secolare conflitto tra le popolazioni del nord, musulmane e
schiaviste, e quelle del sud a prevalenza nera. La fine dello schiavismo
portata dai colonialisti viene salutata con gioia dagli abitanti del sud,
che saranno sempre appoggiati da Parigi durante il regime coloniale che
terminerà nel 1960.
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Una degradata via di N'Djamena,
capitale del Ciad.
Il dominio francese però esaspera ancor di più le già
pesanti divisioni tra la popolazione, con il regime nero di François
Tombalbaye che si impegna in una politica di sistematica repressione del
dissenso interno tramite la messa fuorilegge dei partiti di opposizione e le
esecuzioni sommarie. L’esasperazione delle popolazioni del nord arriva al
limite nel 1968, quando nasce il gruppo armato ribelle del Frolimat,
sostenuto dal 1971 dalla Libia di Gheddafi mentre il regime di Tombalbaye
sarà appoggiato da Parigi. Nonostante un accordo siglato nel 1975 tra Libia
e Ciad, la situazione non migliora dal punto di vista militare anche a causa
della morte del presidente, non sopravvissuto all’ennesimo attentato.
Per il Ciad si apre un periodo anche peggiore del
precedente, con il Frolimat che si spacca in diverse fazioni sostenute dagli
stati confinanti e dalle potenze straniere. Protagonisti principali della
lotta al vertice saranno Félix Malloum, divenuto presidente nel 1975 e poi
rovesciato nell’agosto del ’79 da Goukouni Oueddei, e Hissène Habré, che
finalmente nel 1982 riesce a conquistare la capitale N’Djamena alla testa
dei suoi uomini in armi.
Il governo di Habré si può riassumere nel soprannome di
“Pinochet africano” che il presidente ha ricevuto per le brutalità commesse
durante i suoi 8 anni al potere: la polizia segreta la fa da padrona,
passando per le armi sommariamente gli oppositori politici o infilandoli
ancora vivi nei sacchi della spazzatura e gettandoli al fiume. Sul piano
internazionale invece la guerra con i vari movimenti ribelli ancora attivi
si trasforma nel 1985 in un conflitto vero e proprio con la Libia, vinto
anche grazie all’appoggio di Francia e Usa.
Ma anche le malversazioni di Habré hanno un limite: nel
1990 il presidente viene rovesciato dall’assistente militare Idrss Deby, che
resiste anche a un ritorno in armi dello stesso Habré tentato nel 1992. Il
multipartitismo è stato reintrodotto nel 1996, e da allora Deby è sempre
stato rieletto assieme al suo partito Mps (Mouvement Patriotique de Salut)
che controlla saldamente il parlamento.
Nel maggio del 2004 Deby è riuscito a fare modificare la Costituzione in
modo da potersi presentare alle elezioni presidenziali del 2006 per un
terzo mandato. La situazione politica di Deby non è però così stabile
come sembra: nonostante il governo sia riuscito a firmare la pace con
due gruppi ribelli, l’Arn (Armée de Résistance Nazionale) e il Mdjt (Mouvement
pur la Démocratie et la Justice au Tchad), il fallito golpe del maggio
2004 (il sesto in totale contro Deby) ha dimostrato come le tensioni in
seno alla classe politica e all’esercito siano ancora alte. A
confermarlo è arrivata la diserzione, avvenuta nell'ottobre 2005, di un
gruppo di ufficiali e soldati dell'esercito ciadiano rifugiatisi vicino
al confine con il Sudan. Gli ammutinati hanno dato vita a un nuovo
gruppo ribelle, il Fuc (Front Uni pour le Changement), che minaccia di
rovesciare il governo di Deby. I ribelli contano sull'appoggio o almeno
sulla neutralità del governo sudanese per centrare l'obiettivo. Nel
febbraio 2006 un fallito colpo di stato organizzato da alcuni ufficiali
dell'esercito ha evidenziato l'isolamento crescente di cui sta rimanendo
vittima il presidente Deby, mentre nell'aprile del 2006 i ribelli sono
arrivati fino alle porte di N'Djamena, prima di venire respinti verso il
Sudan dall'esercito. Con l'inizio della nuova stagione secca, in
autunno, le operazioni ribelli sono riprese, anche se per il momento
l'esercito sembra riuscire a controllare la situazione.
Le rivalità tra le varie comunità, esacerbate anche dal conflitto in
Darfur, potrebbero giocare un ruolo molto importante nel futuro politico
del paese.
Per approfondire questa ricerca:
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