Lo spaccato mostra la stratificazione dei vari livelli al disotto della crosta terrestre

Come vulcani  si intendono le discontinuità nella crosta terreste attraverso cui il magma e le altre sostanze contenute nel mantello fuoriesce all' esterno della crosta terreste, tale fuoriuscita è detta eruzione.


Lo spaccato mostra la struttura di un vulcano

Un vulcano è composto da una camera magmatica, da un camino e da un cratere, posto al disopra del cosiddetto cono vulcanico, l'unica parte visibile.
Esistono vari tipi di vulcani, la principale differenziazione è fatta tra vulcani sommersi ed emersi, quelli emersi sono i vulcani propriamente detti.
I vulcani emersi si formano principalmente a ridosso delle fosse oceaniche e le loro camere magmatiche vengono rifornite dal materiale leggero ricco d'acqua, fuso, che risale gli strati superficiali del mantello.
I vulcani sommersi invece si formano in corrispondenza delle zone di frattura delle zolle oceaniche in allontanamento.
I vulcani possono essere ulteriormente classificati, in base al tipo di attività eruttiva, i tipi sono:

Tipo Hawaiano

Tipo Stromboliano

Tipo Vulcaniano

Tipo Pliniano

LE CALDERE
I vulcani attivi possono esplodere e dare atto alla formazione di una conca chiamata caldera, a volte tuttavia l'attività vulcanica può riprendere e ricostruire con il sovrapporsi degli strati di magma, il vulcano che ne consegue è detto vulcano a recinto.


In questa foto è mostrata una caldera

KRAKATOA
Dopo quest'introduzione sui vulcani vogliamo parlare dell'eruzione del Krakatoa il 27 Agosto 1883.
Il Krakatoa è un vulcano dell'isola di Rakata, nello stretto della Sonda.

E' conosciuto per le sue eruzioni molto violente, di cui la più famosa è appunto quella di cui vogliamo parlare, che è stata calcolata equivalere a 200 megatoni, provocando il suono più forte udito sulla faccia del pianeta.
L'esplosione ha scatenato un'onda di maremoto alta circa 40 metri.
Il primo a menzionare l'isola è stato Lucas Janszoon Waghenaer.
GEOGRAFIA
Prima dell'eruzione Krakatoa era composta da tre isole che erano quello che restava di una antichissima caldera, oltre ovviamente all'isola principale.
Krakatoa è collocata direttamente sopra la zona di giunzione della placca eurasiatica e di quella australiana, proprio sull'anello di fuoco.

L'ERUZIONE DEL 416 D.C.
Vi è testimonianza di una grande eruzione dal libro del re Giavanese:
«Un rumore tuonante fu udito dalle montagne Batwara ... e un rumore simile a Kapi ... tutto il mondo fu fortemente scosso e si scatenò un violento tuonare, accompagnato da pioggia fitta e tempeste, ma non solo questa pioggia fitta non estinse l'eruzione di fuoco del monte Kapi, ma il fuoco aumentò; il rumore era spaventoso, alla fine il monte Kapi con un boato tremendo scoppiò in pezzi e affondò nelle profondità terrestri. L'acqua del mare si alzò e inondò la terra, la zona dall'est del monte Batwara al monte Raja Basa fu sommersa dal mare; gli abitanti della parte settentrionale della terra di Sonda fino al monte Raja Basa annegarono e furono trascinati via con tutte le loro proprietà ... L'acqua si abbassò ma la terra sulla quale Kapi sorgeva era diventata mare, e Java e Sumatra erano state divise in due parti.»
Tuttavia non esistono riscontri geologici che testimonino un' eruzione in quel periodo.

L'ERUZIONE DEL 535 D.C.
Alcuni studiosi hanno ipotizzato che una violenta eruzione di questo vulcano sia stata la causa dei cambiamenti occorsi in quegli anni, inoltre si ipotizza che sia stata quest'eruzione a dare vita a molte delle isole circostanti Krakatoa.

IL XVII SECOLO
Alcuni navigatori olandesi riportarono eruzioni in questo periodo.

IL XVIII SECOLO
Nel febbraio del 1780, delle navi che stavano ritornando dalle hawaii dopo la morte del capitano James Cook
alle Hawaii si fermarono nelle vicinanze dell'isola di Krakatoa dove trovarono due sorgenti, una di acqua fresca, l'altra di acqua bollente.

ILXIX SECOLO
Nel 1809,  gli olandesi stabilirono una colonia penale sulle isole, anche se non si sa dove fosse collocata, è noto che operò per circa dieci anni.
Nel 1880 R.D.M. Verbeek compì un rilievo ufficiale delle isole che pubblicò nel 1884/1885, ciò sì rivelò utile per comprendere a fondo l'eruzione avvenuta tre anni dopo.

L'ERUZIONE DEL 1883
L'eruzione avvenuta in questo anno espulse oltre 25 km cubi di roccia, cenere e pietra pomice, oltre a provocare il più forte mai registrato da essere umani, l'esplosione fu infatti udita distintamente anche in Australia e alle isole Mauricius.
165 villaggi furono devastati, 36.000 persone persero la vita e altrettante furono ferite, di cui gran parte a causa del tremendo tsunami successivo all'esplosione.
Quest'eruzione causò la distruzione di gran parte dell'isola, eruzioni successive hanno fatto emergere una nuova isola: Anak Krakatoa (figlio di Krakatoa)
Una delle caratteristiche di quest'eruzione è che è stata preceduta da circa due secoli di inattività. L'enorme esplosione era stata annunciata da alcuni sbuffi di fumo il 20 Maggio che sono continuate per tutti i tre mesi successivi.
L'11 Agosto tre aperture cominciarono ad eruttare,  inoltre si registrò un anomalo livello delle maree, sempre nello stesso giorno l'eruzione si intensificò, fino a raggiungere l'apoteosi il 26 Agosto a mezzogiorno, quando dal cratere si innalzarono nuvole di cenere  che raggiunsero quota 36km.
L'ultima di queste eruzioni causò l'esplosione che distrusse gran parte dell'isola. Il suono dell'esplosione fu avvertito in Australia e alle isole Mauritius lontana 4800km. Il rombo dell'esplosione fu il più forte mai udito.

KRAKATOA PRIMA E DOPO L'ESPLOSIONE
Benché nessuno rimase ucciso direttamente dall'esplosione, molti furono i morti causati dallo tsunami (circa 36000), altri a causa dei fumi vulcanici e della cenere (circa 1000).
Lo tsunami fu così potente che in Sudafrica si rivoltarono delle navi e molti corpi umani furono ritrovati mesi dopo l'accaduto.
L'eruzione del 1883 fu tra le più dannose esplosioni vulcaniche nell'era moderna, fu equivalente a 200 megatoni di TNT ( per fare un paragone, la bomba più grande mai costruita dall'uomo, la bomba zar, ha una potenza di 50 megatoni).
Le onde d'aria generate dall'esplosione "viaggiarono" sette volte intorno al mondo, e il cielo si scurì per i giorni successivi. L'isola di Rakata quasi cessò di esistere, dal momento che oltre due terzi della superficie fu polverizzata, e il fondo dell'oceano che la circondava fu drasticamente alterato. Due isole vicine, Verlaten e Lang, incrementarono la loro superficie. La cenere vulcanica continua a costituire una parte significativa della composizione geologica di queste isole.

EFFETTI A LUNGO TERMINE
L'eruzione generò tramonti spettacolari in tutto il mondo per diversi mesi successivi, a causa del fatto che la luce solare si rifletteva sulle particelle di polvere sospese nell'aria, eruttate dal vulcano nell'atmosfera. L'artista inglese William Ashcroft realizzò centinaia di schizzi a colori dei tramonti rossi intorno al mondo (generati dal Krakatoa) negli anni successivi all'eruzione. Nel 2004 alcuni ricercatori supposero che il cielo, color rosso sangue, del famoso quadro di Edvard Munch L'urlo, realizzato nel 1893, sia in realtà una riproduzione accurata del cielo norvegese dopo l'eruzione.

Back to Indonesia

Back to index