I volti della Storia nel Manzoni
Il sarto e la sua
ingenuità
L'innominato e la sua nuova condizione
A) I volti della Storia nel Manzoni
La storia nel
Manzoni presenta diversi volti: ora è la storia di casa o della propria città,
ora è opera di ricerca dotta e di stile sostenuto, ora si fa arte e crea
unemozione anche estetica e larte come memoria di cose avvenute si fa storia.
La storia viene presentata anche nel ruolo di antagonista rispetto ai
personaggi, porta infatti la carestia su un piano più alto e mostra in modo più
profondo le sofferenze degli umili a causa dellincompetenza dei potenti; tratta
il tema della guerra sul piano della vicenda dei personaggi che troviamo alle
prese con linvasione dei Lanzichenecchi.
Ogni personaggio reagisce in modo diverso: Don Abbondio mostra paura ed egoismo,
è capace solo di lamentarsi, confermando ancora una volta la sua mediocrità, il
sarto invece resta ancora nella sua oasi letteraria dove la guerra sembra non
debba passare e non passerà ed infine lInnominato invece cerca di imporsi con
lintelligenza sulle armi inique degli invasori.
Don Abbondio
rimane sé stesso e lo dimostra curandosi solo della sua salvezza durante la
guerra. Il momento peggiore che mostra pienamente la sua mediocrità, avviene nel
momento in cui abbandona la chiesa dicendo: Al popolo tocca custodirla.....,
un altro esempio che mostra la pochezza di questo curato è quando chiede ai
compaesani di non lasciarlo solo tra gli eretici a subire il martirio. Il
discorso del Cardinale non ha avuto alcun effetto sul curato: egli infatti
rimane come prima senza subire un ben che minimo mutamento spirituale.
Il personaggio negativo a tuttavia una sfaccettatura positiva, ovvero quando si
fa portavoce del narratore, dicendo che i potenti che hanno scatenato la guerra,
dovrebbero guardare le sofferenze della povera gente e renderne poi conto a Dio.
Perpetua è sempre vicina al suo Don Abbondio per opporre alle lamentele di
questultimo la concretezza attiva di una paesana. Perpetua ha il compito di
mostrare gli aspetti negativi di Don Abbondio, come quando lo accusa di
incapacità con la battuta ironica: Almeno il breviario sarà capace di
portarselo da solo.
C) Il sarto e la sua ingenuità
Lasciato il personaggio di Don Abbondio, passiamo alla figura del sarto, il quale a causa della sua ingenuità rimane nel suo mondo letterario di vicende eroiche e gentili anche durante lo scatenarsi della guerra e i suoi tormenti sono legati solamente al ricordo delle parole dette al Cardinale. Nei precedenti episodi le sue ambizioni culturali erano viste sotto unatmosfera satirica, sotto un profilo bonario; adesso invece la satira è assai lieve e a differenza del precedente episodio, dove la cultura limitata del sarto era posta sotto un profilo daccusa, in questo sembra una fedeltà, tutto il personaggio ha un dono di catarsi.
D) L'innominato e la sua nuova condizione
Parlando
nuovamente dellInnominato e della sua nuova condizione, il narratore continua
con la sua satira nei riguardi di Don Abbondio: ancora una volta ci appare
piccolo piccolo al cospetto delleroe laico.
Il Manzoni insiste nuovamente sulla grandezza dellInnominato rispetto al mondo
in cui vive, mostrandocelo immune ai cambiamenti della situazione del secolo. A
volte però si può notare una certa forzatura da parte del narratore
nellesaltare i caratteri eroici di questo personaggio: questa tendenza deriva
però dalla profonda ammirazione che il Manzoni nutre per lInnominato,
personaggio che incarna il suo ideale di potente servitore, umile, alimentato
da una fede profonda e sempre pronto a pagare di persona il suo scellerato
passato.