Nino Chiappano

Nino Chiappano racconta dei suoi anni alla Scuola della Società Umanitaria di Milano: cliccare qui per il file PDF

Intervista in francese a Nino Chiappano riguardo al suo ruolo all'UNESCO cliccare qui per il file PDF


Nino ChiappanoNino Chiappano
all’anagrafe: Antonio Carlo
Varzi (PV) 17 Gennaio 1926 - Montpellier (Francia) 20 Gennaio 2013

Trasferitosi a Milano negli anni precedenti la guerra, dall'anno scolastico 1936-37 inizia a frequentare il Liceo Ginnasio Berchet. Nel 1942-43 è iscritto  alla classe 2A del Liceo, con “esonero totale” dalle tasse “per merito”. Causa bombardamenti aerei su Milano il 9 novembre 1942 gli viene concesso il nulla osta per il Regio Liceo di Voghera, dove  verosimilmente si diploma. Nell'immediato dopoguerra consegue la Laurea e il Dottorato in Lettere presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Statale di Milano e inizia la propria attività di docente in Lettere insegnando italiano, Greco e Latino e Storia in vari istituti superiori e professionali di Milano ed hinterland. A soli 23 anni è tra i più giovani professori d’Italia della sua classe e alcuni anni dopo tornerà all’amato Liceo Berchet in veste di docente supplente.
Perseguirà per tutta la vita la carriera di pedagogista, educatore ed in seguito formatore, ruolo che assumerà con profondo senso euristico.
Sempre nell’immediato dopoguerra frequenta i circoli intellettuali laici milanesi vicini ai movimenti Partito d’Azione e Giustizia e Libertà, dove conosce figure di spicco nella lotta antifascista come Ferruccio Parri e Riccardo Bauer, che furono a capo della sezione militare in nord Italia del CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) e che fanno parte a pieno titolo di quel gruppo di ‘padri fondatori’ della nostra Repubblica.
Nel 1951 viene chiamato dallo stesso Bauer, all’epoca presidente della prestigiosa istituzione filantropica ‘Società Umanitaria’ di Milano, per dirigerne i servizi scolastici, attività che continuerà fino al 1961.
In quegli anni pubblica, insieme a Giuliana Veneziani, le ‘Letture di educazione civica’ (Milano, Parenti 1958) nella serie de ‘I libri del cittadino’, collana diretta da R. Bauer: è il primo libro di educazione civica volto a sensibilizzare le giovani generazioni al senso di responsabilità civica che uscirà nell’Italia del dopoguerra.
Nel 1961 lascia l’incarico poiché chiamato dall’UNESCO per svolgere l’attività di consigliere principale di grandi progetti operativi in Africa, ruolo che ricopre direttamente sul territorio fino al 1972 (Congo Belga, Algeria, Costa d’avorio, Capo Verde ed ancora Mozambico, Angola, Etiopia), divenendo uno dei massimi esperti di educazione di quel continente.
‘Mi sono trovato sul terreno (Africa) in un epoca dove i progetti erano sovente delle imprese imponenti: installati all’interno di istituzioni autonome o create ‘ad hoc’, esse si svolgevano su un periodo di lunga durata (non meno di 5 anni), disponevano di gruppi di esperti molto numerosi (generalmente 5 a 10 esperti) ed erano dotati di budget conseguenti. La svolta degli anni ’60, l’era delle indipendenze, aveva scatenato una dinamica potente di operazioni in questi nuovi stati: il famoso salto quantitativo e dunque qualitativo al quale l’organizzazione (Unesco) era senza dubbio poco preparata, e che si è tradotta in assunzioni di massa di esperti, novizi e talvolta improvvisati, e di cui il numero globale in giro per il mondo, ha velocemente superato il numero degli effettivi in servizio al Segretariato Generale (ONU). Questo contesto storico e organizzativo costituisce la tela di fondo dei miei proponimenti e dei miei interrogativi in quegli anni.’
Viene richiamato in sede a Parigi nel 1972 per ricoprire la carica di Capo della sezione Africa all’interno del Dipartimento Educazione e Formazione del personale ed in seguito ‘Capo di Sezione della Formazione del Personale Educativo’ all’interno della Divisione di Insegnamento Superiore. Questo fino al 1986, anno del suo pensionamento. Rimarrà con l’Unesco come consulente fino al 1996.
Nel decennio 1986-96 inizia la propria collaborazione come consigliere educativo per la Banca Mondiale seguendo diversi progetti triennali e quadriennali ad Haiti, Colombia ed in Messico.
Nel 2000 si trasferisce definitivamente a Montpellier dove trascorre i suoi ultimi 12 anni in piena attività collaborando con diverse associazioni culturali: I dilettanti  e Circolo Dante Alighieri, a Montpellier, e  Varziviva, di cui è stato anche presidente.
A Varzi (PV) Nino Chiappano sarà il promotore e l’anima del ‘Premio Pina Carmirelli’, intitolato all’omonima cara sorella musicologa nonché primo violino e concertista insignita dei Premi Stradivari e Paganini e fondatrice di diversi complessi da camera noti in tutto il mondo quali I Musici e il Quintetto Boccherini. Il ‘Premio Pina Carmirelli’ viene assegnato annualmente in Varzi, (loro luogo di nascita), alla migliore diplomata del corso di violino del Conservatorio ’Giuseppe Verdi di Milano’.


La classe di Nino Chiappano con il preside Pessina
12 ottobre 2011: Ristorante le 3 melarance (Milano)
Prima fila: Alberto Bertani, Maurizio Mattioli, prof. Innocente Pessina, Federico Magnifico, Piero Borsa

Seconda fila: Nino Chiappano, Giangaspare Pediconi, Giorgio Boccardi
La classe di Nino Chiappano con il professor Badini
12 ottobre 2011: Ristorante le 3 melarance (Milano)
Prima fila: Alberto Bertani, Maurizio Mattioli, prof. Cesare Badini, Federico Magnifico, Piero Borsa

Seconda fila: Nino Chiappano, Giangaspare Pediconi, Giorgio Boccardi