Nella prima metà del Cinquecento alcune antiche idee sulla posizione decentrata della Terra nelluniverso e sul suo movimento, da secoli confutate e quasi dimenticate, vennero riprese al fine di risolvere in modo più semplice un annoso problema tecnico dellastronomia: quello della descrizione dei moti planetari. Questa innovazione, che contraddiceva le concezioni geocentriche e geostatiche aristotelico tolemaiche allora dominanti, attribuendo al Sole quella funzione di sistema di riferimento fino ad allora riservata alla Terra, fu seguita da molte altre che coinvolsero non solo lastronomia, ma anche le scienze fisiche, la cosmologia e in particolare limmagine delluomo. Alla fine del Medioevo, infatti, luomo era ancora considerato come una parte e non la più rilevante di un mondo chiuso, gerarchicamente ordinato, retto dallonnipotenza e dalle leggi di Dio. Con lUmanesimo e Rinascimento limmagine delluomo mutò. Egli divenne il centro di un universo creato da Dio per permettergli di esplicare al meglio le proprie facoltà e potenzialità. Tra Cinquecento e Seicento, poi, a seguito delle nuove scoperte scientifiche, luomo si scoprirà proiettato nei cieli di un universo infinito, privo di centro, ovunque omogeneo e soggetto alle stesse leggi fisico matematiche. Questa rivoluzione scientifica e filosofica prese il nome dallastronomo che vi aveva dato inizio: Nicolò Copernico.
Studio di Copernico (ricostruzione)
I presupposti che fu necessario abbattere e abbandonare per costruire una nuova astronomia e una nuova fisica furono:
XVI d.C | Nicolò Copernico | 1473-1543 d.C. | Dibattito religioso |
Thyco Brahe | 1546-1601 d.C. | ||
XVII d.C. | Galileo Galilei | 1564-1642 d.C. | |
Johannes Kepler | 1571-1630 d.C. | ||
Isaac Newton | 1643-1727 d.C. |
Il sistema copernicano, da Harmonia Macrocosmica
di Andrea Cellarius, 1661