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Galileo fu uno dei maggiori protagonisti del dibattito cosmologico che si sviluppò agli inizi del ‘600. In ambito scientifico il suo contributo all’ipotesi copernicana fu di duplice natura, teorica e sperimentale. Da una parte egli mostrò, con il principio di composizione dei movimenti, che il moto di rotazione della Terra (conseguenza inevitabile di ogni sistema eliocentrico) era conciliabile con le evidenze sperimentali del moto dei corpi sulla sua superficie, eliminando così una grave obiezione al modello copernicano; dall’altra sviluppò un tipico lavoro da astronomo, mediante i cannocchiali da lui stesso realizzati. Proprio con l’uso di questi strumenti, Galileo pervenne a due risultati fondamentali:

a)la scoperta che la Luna ha un aspetto simile alla Terra, con valli e montagne. Ciò smentiva l’ipotesi, ancora presente nella cultura del suo tempo, della perfezione e immutabilità dei corpi celesti, in forza della quale la loro natura fisica doveva essere completamente diversa da quella della Terra;

b)la scoperta che Giove possiede dei satelliti(che Galileo battezzò satelliti medicei). Questa osservazione costituì la prima dimostrazione diretta che non tutto gira intorno alla Terra, e che può esistere un "sistema planetario", il sistema gioviano appunto, indipendente dalla Terra.

 

La prosa scientifica, genere letterario che ha avuto come fondatore e massimo esponente Galileo Galilei, si fondò sulla base della trattatistica umanistica-rinascimentale.Il trattato comporta l'esposizione dei dati acquisiti ed interpretati secondo criteri assoluti che vengono trasmessi ma non creano conoscenza. La trattatistica si proponeva di affrontare e dare spiegazioni in diversi campi : quello politico, quello storico, quello giuridico e quello scientifico, e proprio di questa trattazione scientifica Galileo Galilei propone una radicale innovazione delle forme. La creazione della prosa scientifica mobilita contemporaneamente le facoltà della creazione letteraria e quelle della conoscenza sistematica e concettuale del mondo : un nuovo metodo di esposizione che ha il fine di persuadereemotivamente gli altri uomini, oltre che convincerli con la forza del ragionamento, costringendoli progressivamente con la forza a una presa di posizione attiva. L'impostazione dialettica della nuova scienza fonda la veridicità delle sue affermazioni sul confronto tra ipotesi e dati sperimentali, sul confronto e sullo scontro di ipotesi provvisorie. Galileo Galilei intende comunicare con persone colte ed attente al progresso della conoscenza, ma non con specialisti ; sceglie per questo il volgare, abbandonando il latino filosofico-scientifico allora ancora predominante nelle università e nella comunità scientifica internazionale, mostrandosi così di rivolgersi ad un pubblico più vasto di quello degli accademici e degli studiosi. La parola della scienza appunto non deve chiudersi in un tecnicismo indifferente alla comunicazione e alle scelte espressive, ma contribuisce a creare una letteratura basata sul linguaggio razionale e concreto. La prosa di Galilei si caratterizza per la ricerca di un'estrema precisione : la nuova scienza non può fermarsi all'indeterminatezza, deve descrivere la realtà con termini rigorosi e deve rendersi conto allo stesso tempo dello scarto che esiste tra i nomi e la realtà oggettiva. Galilei si impegna a definire un linguaggi quanto più esatto possibile ; ma, coerentemente con il suo atteggiamento, rifiuta di introdurre nuovi termini specialistici, e preferisce trasferire in ambiti tecnico parole del linguaggio comune, riferite alla vita quotidiana. Per conseguire il suo intento Galilei utilizza anche un particolare strumento retorico : l'ironia, che crea momenti di distacco e sospensione, intacca le false credenze e le false teorie, e si traduce in una rappresentazione del distacco tra le supposizioni degli uomini e la realtà delle cose.