I Fulani sono una etnia nomade dell'Africa occidentale, dedita alla
pastorizia e al commercio. Sono diffusi dalla Mauritania al Camerun e contano
complessivamente fra i 6 e i 19 milioni di persone.
Loro stessi si definiscono con il nome di Fulbe, che
deriva da una parola in lingua fulfulde che significa "Nuovo". Fulani è la
definizione di derivazione anglofona, mentre in francese il nome della
popolazione è Peul. La forma mandinka usata in Senegal e Gambia è Fula, mentre in
Sudan la popolazione araba li chiama Fellah, sempre con lo stesso significato.
Vi sono diverse teorie sull'origine della popolazione Fulani; una di queste
ipotizza che siano i discendenti di una popolazione preistorica del Sahara
migrata inizialmente verso il Senegal e in seguito (intorno all'anno 1000 a.C.)
lungo le rive del fiume Niger alla ricerca di pascoli per le mandrie.
In passato i Fulani ebbero un ruolo importante nell'ascesa e caduta degli stati
Mossi in Burkina Faso; contribuirono inoltre ai
movimenti migratori verso
meridione diretti in Nigeria e Camerun.
A loro si deve l'introduzione e la diffusione della religione islamica in Africa
occidentale. L'apice dell'impero Fulani fu tra la fine del XVIII e l'inizio del
XIX secolo quando una serie di guerre religiose intraprese da Usman dan Fodio
rafforzò l'impero.
GLI EFFETTI DELLA COLONIZZAZIONE
L'impero cominciò a collassare sotto la pressione del colonialismo europeo che distrusse le vie tradizionali del commercio ed armò gli stati vicini. Nel 1903 sia Sokoto che Kano furono saccheggiate e l'impero collassò, e venne diviso fra i Francesi e gli Inglesi. I colonizzatori preservarono il sistema di emirati Fulani e ai governatori locali fu data dagli Inglesi una considerevole autonomia. Il Sultano di Sokoto è rimasto sino al giorno d'oggi la principale autorità Musulmana della Nigeria, e questo titolo è ancora appannaggio dei discendenti di dan Fodio.