Per ogni popolazione africana esiste una specifica religione, che è divenuta parte integrante della sua cultura.

Percentuale della popolazione praticante la tradizione religione tribale.
 Esistono tante religioni quanti popoli africani. Le popolazioni africane non hanno mai tentato di convertire altri popoli alla loro religione; non è quindi diffuso il proselitismo. E' dunque impossibile rintracciare nelle varie religioni tradizionali africane una origine storica comune, né una unica diffusione geografica che ci permetta di seguirne l'espansione nel continente, ma si può usare il termine "tradizionale" per distinguere quelle religioni che hanno un'origine africana dalle grandi religioni acquisite, come l'Islam o il Cristianesimo, che negli anni hanno convertito una considerevole parte della popolazione. Per parlare delle religioni africane bisogna parlare della organizzazione sociale, e del rapporto tra giovani e anziani, con la natura, delle relazioni tra i sessi opposti, della percezione della malattia, della considerazione della morte.
Gli spiriti della natura spesso non hanno una personalità ben definita, sono i guardiani del territorio dove vive una determinata popolazione e con la quale instaurano delle complesse relazioni sociali. I fenomeni naturali sono identificati nelle entità spirituali, come lo spirito del tuono, lo spirito del vento, della tempesta, della pioggia. Tutte queste entità spirituali, definite anche divinità secondarie, possono essere benefici o malefici o essere addirittura ambivalenti. Possono aiutare gli uomini ed essere a loro favorevoli, altre volte possono essere molto ostili. Alcuni intervengono raramente, altri sono sempre presenti nella vita di tutti i giorni, alcuni si spostano facilmente mentre altri sono sedentari.Vi è una scala gerarchica per ordine di importanza, e la loro posizione codifica i rapporti tra loro e gli uomini. Alcuni di questi spiriti entrano in relazione con gli uomini attraverso la trance o la possessione. A volte esistono delle vere e proprie famiglie di spiriti che periodicamente possiedono una persona e le indicano in che modo agire per il bene del clan o della comunità intera. Si tratta ad esempio degli spiriti Bori tra gli hausa del Niger.
Alla categoria degli spiriti ancestrali appartengono invece gli antenati, un parente alla morte non si trasforma automaticamente in un antenato, ma sono necessari dei rituali accurati che accompagnano la persona deceduta nell'aldilà e gli permettono di acquisire la nuova essenza spirituale. Tra questi rituali ricordiamo il doppio funerale che prevede un periodo di tempo in cui lo spirito del defunto diventa ostile nei confronti dei vivi e solo il secondo funerale, che prevede una serie di offerte e di preghiere collettive, lo riappacifica con i suoi parenti.
Appartenenza alle religioni negli anni '90.

In tutte le società africane il legame tra i vivi e i morti è molto forte: i defunti devono essere sempre tenuti in considerazione e acquietati con offerte di vario genere. Essi mantengono saldamente le loro posizioni all'interno della struttura familiare e la cosa che instaura in loro maggior paura è l'ira degli antenati,che costituiscono la relazione più immediata con il mondo spirituale, sono in grado di garantire la prosperità, la salute, la fecondità ai loro discendenti. La struttura sociale dei Kikuyu del Kenya,ad esempio, si riflette e si sdoppia nell'organizzazione del mondo degli antenati, chiamati Ngoma, tra i quali spiccano gli "antenati immediati" o Ngoma cia aciari, che comunicano prevalentemente con il capo famiglia, che deve offrire loro regolarmente offerte di cibi e di bevande.

Ci sono varie religioni diffuse in Africa:

  1. Loa (Vudù)

  2. Rastafarianesimo

  3. Bwiti

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