
In collaborazione con Leonardo Munari. 
Il Rastafarianesimo è una religione nata negli anni '30 a seguito dell' 
incoronazione di Haile Selassie I, Negus d'Etiopia, discendete 
diretto di Re Davide sul trono di Israele.
Si sviluppò prevalentemente in Giamaica a causa della predicazione di Marcus 
Garvey che, nel primo '900, annunciò la seconda venuta di Cristo in terra sotto 
sembianze di un re nero.
Al di fuori di  ciò Garvey disse che la figura divina del re d'Etiopia è 
riconosciuta in particolare da alcuni passi della bibbia, dei vangeli e 
dell'apocalisse di Giovanni, nei quali la discendenza da Davide è elemento 
caratterizzante del Nuovo Cristo .
	

		 
Un ritratto di Bob Marley, mitico esponente della 
		musica Reggae, tipica dei rastafariani. 
	
_''quando Cristo tornerà si saprà che Egli discende da Davide''- (Apocalisse 
22, 16)
_'' i suoi titoli
saranno 
Re dei Re, e Signore dei Signori''- (Apocalisse 19, 16)
-''E sarà il leone di Giuda'' (Apocalisse 5,5)
-'' 
combatterà un despota demoniaco e blasfemo che siede sui sette colli di Roma''- 
(Apocalisse 17, 9), con chiaro riferimento a Mussolini che occupava l'Etiopia in 
quegli anni.
Risulterà ora evidente che il 
rastafarianesimo  
è il risultato di unione tra ebraismo, cristianesimo ortodosso etiope e (in 
giamaica) vari culti animisti. 
Il Rastafarianesimo riconosce come Bibbia il Kebra Nagast ("Gloria dei re"), 
versione antichissima della Bibbia, rimasta invariata nei secoli e contenente 
libri provenienti dalla torah, dalla bibbia cristiana e dal Corano; principalmente è 
comunque composta da libri originali non presenti nelle altre versioni della 
Bibbia, narranti le vicende di re Salomone e della regina di Saba (Etiopia),del 
loro figlio Menelik I
e del viaggio compiuto da loro con l'arca dell'alleanza portata da Israele alla 
Etiopia.
il rastafarianesimo, dunque, è in parte una forma molto arcaica di 
cristianesimo, che si ispira ai comandamenti di Mosè e a quelli di Cristo 
proferiti nella 
sua prima venuta (vangelo). Molti rastafariani fanno voto di Nazireato 
(purezza del corpo), non praticando rasatura e tosatura di barba e capelli, 
ispirandosi alla vicenda di Sansone (narrata sia nella Bibbia che nel Kebra 
Nagast).
in breve, la religione Rastafari si basa su questi semplici precetti:
- I 10 comandamenti Biblici, e l'opposizione ai peccati capitali
- fede nella natura divina di Hailé Selassié
-rispetto della natura e delle persone
-astensione da alcol, molluschi e maiale (anche se tutta la carne è 
sconsigliata)
- Purezza d'animo
Si può notare quindi, come già detto, la grande somiglianza con il cristianesimo 
originale, nonché con l'ebraismo e l'islam. Per giunta, i Rastafariani 
professano i precetti politici che il Re ha trasmesso loro, completando, a loro 
avviso, la rivelazione storica. Credono dunque in una moralità internazionale 
retta dal principio della sicurezza collettiva, dell'autodeterminazione dei 
popoli, dell'uguaglianza dei diritti, della non-interferenza, e nel 
riconoscimento di un ordine sovra-nazionale che ripudi la guerra, per la 
ricomposizione pacifica delle dispute e per la risoluzione dei problemi comuni, 
istituzionalmente governato dall'ONU. Credono nella necessità di costruire 
sistemi politici liberali e democratici, fondati sull'osservanza della 
Dichiarazione dei Diritti Umani e difensori della libertà civile, economica, 
spirituale e culturale, rifiutando dunque ogni ideologia e statolatria 
totalitaristica, di destra e sinistra, che assorba l'anima umana, possesso 
esclusivo di Dio; credono inoltre nella necessità di uno Stato socialmente 
impegnato, che non si limiti a garantire negativamente la libertà, ma che guidi 
ed educhi l'uomo, pur anche laicamente, al rispetto del prossimo e di Dio. Inoltre, i 
rastafariani sostengono che sia necessario affrontare con particolare 
attenzione, per il benessere dell'intero globo, il problema del continente 
africano, il più povero ed afflitto del pianeta in virtù di secoli di 
sfruttamento e aggressioni, eticamente meritevole di una riparazione storica. 
Forti dell'esempio di Hailé Selassié I, considerato comunemente il Padre 
dell'Africa Unita e principale fondatore dell'Organizzazione dell'Unità 
Africana, chiedono che l'Africa realizzi l'unione continentale, liberandosi 
dalla dipendenza dai poteri stranieri, recuperando la propria identità, e 
sviluppandosi secondo modelli politici e culturali propri, che tali poteri hanno 
cercato e cercano di strapparle. Gli africani deportati, in particolare, per 
raggiungere la pienezza di sé e fronteggiare il proprio disagio storico, devono 
ricordare le proprie origini e onorarle, e lavorare attivamente per questa 
causa: è in tale ottica che l'idea di rimpatrio, a cui Hailé Selassié I dedicò 
parte delle sue energie e per cui mise a disposizione un ampio territorio 
etiopico, acquisisce un significato vitale.
Haile Selassie negò sempre con fermezza la sua natura divina, invitando i 
Rastafariani a riconoscersi come branca della chiesa ortodossa Etiope, tuttavia 
sono presenti anche nella Bibbia Cristiana dei passi (che Garvey citò sin 
dall'inizio) che profetizzano sulla seconda venuta di Cristo in terra, che sono 
quelli citati prima riguardo alle predizioni del Giamaicano: altro fatto che ha 
reso, secondo la cultura rastafariana, la figura dell'imperatore dell'Etiopia 
quella del "Cristo Nero", è quello che, Credendo i rastafariani nel 
millenarismo, ovvero nell'idea che il Cristo debba instaurare un regno terreno 
prima della fine del mondo e del giudizio universale, secondo i dettami 
dell'apostolo Giovanni, Hailé Selassié I giunge a realizzare questa profezia, e 
regna sui suoi eletti, i Rastafariani, sino al termine della storia. In accordo 
con la tradizione Etiopica, dunque, i Rastafariani credono che l'Etiopia sia la 
Nuova Gerusalemme, la Nazione eletta alla custodia della Cristianità nei tempi 
della frammentazione e della falsificazione, sino all'avvento secondo di Cristo, 
compiutosi in Hailé Selassié I.
Nonostante l'invito alla pace e alla convivenza universale degli uomini che 
Hailé Selassié predicò, si sono sviluppate diverse correnti rastafariane nei cui 
precetti si differenziano leggermente, così che oltre a correnti come quella 
tipica rastafariana troviamo quella dei BOBO SHANTI.
	
La maggior parte dei suoi praticanti sono infatti omofobici ed è questo un primo 
dato che aiuta a capire l'evidente distacco da uno dei principali precetti di 
Hailé Selassié, che invitano al contrario alla pace nel mondo e all'accettazione 
di qualunque razza umana presente in esso(il fatto che siano omofobici rimanda 
inoltre a un precetto tipicamente cristiano). Per entrare nello specifico, il 
nome "Bobo Shanti" deriva dalle parole "Bobo"(che sta per "Black") e Ashanti, 
tribù ghanese proveniente dai dintorni di Kumasi della quale si suppone facciano 
parte la maggior parte dei Bobo Shanti. E' una corrente che si caratterizza per 
la sua forte considerazione degli uomini neri reali etiopi, creduti gli unici 
veri Israeliti e separatisi fra di loro a causa della diaspora Africana, della 
colonizzazione e della schiavitù. L'uomo nero rappresenta quindi l'essenza della 
fede Bobo Shanti, che si basa appunto sul richiamare gli uomini neri alla loro 
terra promessa(Zion) nell'unione del popolo unito che erano prima della 
colonizzazione e della schiavitù. A causa di questo concetto è presente a volte 
fra i Bobo Shanti un certo razzismo verso i "non neri", che non sta però in 
realtà alla base degli insegnamenti originari del profeta Hailé 
Selassié I.
		 
	
		 
Rastafariano Bobo Shanti, tipico del loro 
		abbigliamento il turbante e la lunga tunica. 
	
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