Gran parte dei fiumi dell’America meridionale sfocia
nell’oceano Atlantico e appartiene ai tre grandi sistemi fluviali del Rio delle
Amazzoni, dell’Orinoco e del Paraguay-Paraná. Questi grandi fiumi sono
principalmente navigabili e consentono di penetrare facilmente nelle regioni
interne. Essi sono caratterizzati da un bacino idrografico molto ampio, riempito
dalle molte precipitazioni equatoriali, che si verificano frequentemente in
queste zone, e
dai loro affluenti provenienti per lo più dalle Ande, bacino che con le sue
inondazioni nutre le foreste pluviali per più di sei mesi all'anno. Queste aree
inondate, chiamate "igapo" dagli indigeni, offrono maggiori territori per la
riproduzione e più fonti di cibo per loro.
Comunque tutti i fiumi rientrano, secondo gli esperti, in tre grandi categorie,
a secondo della qualità delle proprie acque:
Le acque chiare sono trasparenti ed incolori, di solito i fiumi di questo tipo
nascono in zone con rocce molto antiche e dure, come in Brasile e nella Guyana,
che non si erodono facilmente e non rilasciano sostanze nell'acqua.
Invece i fiumi dall'acqua bianca nascono o scorrono in aree dove le rocce di
recente formazione sono soffici (come le Ande) e dilavano grandi quantità di
materiale inorganico che rende l'acqua torbida.
Come abbiamo già fatto notare nella pagina sul territorio, abbiamo deciso di
fare un approfondimento su
Oltre a questo fiume, ne esistono
altri fiumi importanti che hanno un corso diverso; nel Brasile nordorientale
scorre, attraverso gli altipiani orientali, il São Francisco, mentre fiumi
minori solcano i versanti caraibico e pacifico delle Ande: di questi il più
importante è il Rio Magdalena, che riceve le acque del Cauca. Anche questo
sistema, che defluisce a nord attraverso le valli andine per sfociare poi nel mar
dei Caraibi, offre una via d’accesso verso l’interno. I numerosi fiumi che
scendono dalle Ande verso la costa del Pacifico hanno corsi brevi e rapidi; essi
però hanno consentito per secoli l’agricoltura in Perù, Cile e nell’Argentina
nordoccidentale, dove l’irrigazione è fondamentale.
Per quanto riguarda i bacini lacustri,
essi sono situati nelle regioni andine, a
quote elevate (per esempio: i principali sono il lago Titicaca, il Poopó, il Buenos Aires,
l’Argentino e il Nahuel Huapí), oppure ai piedi delle Ande stesse. A causa della
complicata topografia della catena, spesso l'acqua si è accumulata in bacini
chiusi, formando così laghi naturali.
Alti invece una volta facevano parte del fiume che,
cambiando il suo corso, li ha isolati. Altri ancora sono all'interno di
smisurate isole di detriti nei fiumi principali. Durante la stagione secca molti
di questi laghi diventano quasi delle isole di fango ed i pesci che vi rimangono
intrappolati sono facile preda di aironi ed altri predatori.
Approfondimenti:
Cascate dell'Iguazù |
Il Rio delle Amazzoni |