Il Rio delle Amazzoni, chiamato oltre il confine brasiliano Rio Solimões, è il più grande fiume del mondo per volume d’acqua, numero d’affluenti  ( 10.000 fiumi si riversano nel Rio)  e bacino idrografico ( 6.915.000 km2). Situato in America Meridionale scorre per la maggior parte in Brasile, sebbene nasce nelle Ande Peruviane, e sfocia nell'Oceano Atlantico riversando una quantità d’acqua pari a 190.000 metri cubi al secondo. Smentite le vecchie teorie che ponevano nelle statistiche il Rio delle Amazzoni dopo il Nilo, recentemente, è prevalsa la tesi che il fiume in questione sia lungo 7.040 km, circa 200 km in più rispetto a quello africano. Il corso del fiume sudamericano muta, in Brasile,  in base alla quantità variabile delle precipitazioni che dipendono dalla stagione in corso. Nel periodo soprannominato “delle piogge”   esso può tracimare nelle foreste confinanti fino a 100 km di distanza. L'allagamento delle foreste colpite crea la Varzea, un ecosistema unico al mondo. Nei suoi 3.106 km in territorio brasiliano nel Rio delle Amazzoni confluiscono ben 220 affluenti,  dei quali circa 100 sono navigabili; alcuni come il Tigre considerati maggiori. Nell'area della foce del Rio delle Amazzoni si trova l'isola fluviale di Marajoi (49.000 km2) che unita ai fiumi che sfociano a sud di questa darebbero al delta del Rio delle Amazzoni un'ampiezza di parecchie centinaia di chilometri. Il Rio delle Amazzoni, in particolare per il trasporto delle merci, è l’arteria di traffico principale dell’Amazzonia. E’ navigabile con navi oceaniche dalla costa atlantica fino a Manaus. Essendo i costi dei voli di linea molto elevati, e nel periodo di piena le strade inagibili, il trasporto fluviale è preferito e ancora oggi rimane il più diffuso.

Secondo una teoria scientifica tuttavia non ancora sicura, circa 130 milioni di anni fa la fonte del Rio delle Amazzoni si trovava nel massiccio dell'Ennedi nel nord-est del Ciad. Il Rio delle Amazzoni primordiale scorreva in direzione inversa da est a ovest e sfociava nel Pacifico, formando diversi laghi interni, dei quali l'unico rimasto ai giorni nostri sarebbe il Lago Ciad. Con una lunghezza totale di circa 14.000 km il Rio delle Amazzoni primordiale sarebbe stato il più lungo fiume che mai vi sia stato sulla terra.

In seguito alla frattura della Gondwana, la piattaforma continentale sudamericana si sposto verso ovest. Poiché il bacino amazzonico venne separato dalla fonte della sorgente del Rio delle Amazzoni primordiale, i terreni orientali della valle del fiume si inaridirono. Gli alvei occidentali, invece, continuarono tuttavia ad essere alimentati dagli antichi affluenti.

Da 50 milioni di anni a questa parte, in seguito al veloce innalzamento delle Ande ad Ovest, l'acqua nella regione si convogliò sempre più verso est, scegliendo come alveo naturale quello del Rio delle Amazzoni primordiale. Questo spiega anche l'anomalia dell'alveo del Rio delle Amazzoni, che si restringe man mano che ci si avvicina alla foce, quando per tutti gli altri fiumi avviene il contrario.

 Si stima che nel Rio delle Amazzoni vivano 5.000 diverse specie ittiche, in totale di più che in tutto l'oceano Atlantico.  Nonostante ciò,  le specie a rischio di estinzione sono molte come il così detto delfino amazzonico,  famoso per il suo colore rosa. Negli ultimi anni, infatti, sono state versate oltre 200 tonnellate di mercurio all’interno del fiume perché utile all’assimilazione dell’oro. Tutto ciò, però, ha accentuato notevolmente l’inquinamento e creato, alle specie animali che abitano il Rio delle Amazzoni e agli uomini che trattano quotidianamente il mercurio, mutamenti genetici, problemi di salute e con molta frequenza morte. A questo problema bisogna aggiungere il surriscaldamento globale: nell’ultimo anno ha diminuito le precipitazioni  e creato una siccità tale da stimare che solo tra dieci anni si riavranno i livelli precedenti.

 


Il Rio delle Amazzoni

 

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