Cartina del Niger |
SCHEDA PAESE
Forma di governo: repubblica
Indipendenza: 3/8/1960 (già colonia francese)
Superficie: 1.186.408
Popolazione: 7.249.596 (cens. 1988)
Capitale: Niamey
Altre città: Agadez, Diffa, Dosso, Maradi, Tahoua, Tillaberi, Zinder
Moneta: franco CFA (100 centesimi)
Lingua: francese (ufficiale), d’uso l’hausa, il djerma e il tamachek
parlato dai Tuareg, il poular parlato dai Fulbe, il kanuri e altri idiomi locali
Religione: musulmani 98,7%, animisti 0,7%, cristiani 0,4%
Il Niger è uno Stato dell'Africa Subsahariana, che confina a nord con l'Algeria e la Libia, ad est con il Ciad, a sud con la Nigeria e il Benin ed ad ovest con il Burkina Faso e il Mali. Prende nome dal fiume Niger che l'attraversa, e non ha accesso al mare.
-LiNGUA E RELiGiONE
La lingua ufficiale è il francese, ma per i traffici locali viene usato l’hausa, compreso dall’85% degli abitanti. Vengono inoltre parlati il djerma, il tamachek (l’idioma tuareg) e il poular (proprio dei fulbe). Circa l’80% della popolazione è musulmana sunnita, una minoranza professa religioni animiste tradizionali.
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-STORIA
Il primo impero della zona che si possa identificare fu
quello di Kanem-Bornu, che fiorì tra il X e il XIII secolo e ricomparve
brevemente nel XVI secolo. In questo periodo le tribù hausa si trasferirono
dalla Nigeria al Niger, ben presto seguite dai djerma, discendenti dei
songhaï. I sultani di queste tribù costruirono gli imperi commerciando in
oro e schiavi. Il Niger fu considerata provincia di proprietà esclusiva dei
sultani fino al 1898, anno in cui i francesi iniziarono la conquista del
paese. Alla fine del XIX secolo, la siccità fece innalzare il prezzo del
sale che venne smerciato alla pari con l'oro, e il Niger ne ebbe grandi
benefici.
Nel 1991 fu redatta una nuova costituzione che favoriva il pluralismo
politico. Saïbou dovette lasciare la carica di presidente e venne creato un
governo di transizione guidato da André Saifou. Nel 1993 Mohamane Ousmane
divenne presidente. Nelle zone abitate dai tuareg continuarono i disordini,
nonostante i tentativi del nuovo governo di raggiungere una soluzione
pacifica. Diversi gruppi di tuareg giudicarono inaffidabile il nuovo
governo, ritennero che i negoziati non avrebbero portato alcun beneficio e
proseguirono la lotta armata. Ma nel 1995 fu stipulato un cessate-il-fuoco
fra lo stato e alcuni gruppi tuareg ribelli, accordo al quale poi aderirono
anche altri gruppi più duri. Nel 1996 Ibrahim Baré Mainassara rovesciò
Ousmane con un colpo di stato, la costituzione fu sospesa, il parlamento
venne sciolto e i partiti politici vietati. In seguito Mainassara
reintrodusse la costituzione e nel mese di luglio si svolsero altre elezioni
presidenziali. Le vinse Mainassara, con evidenti brogli; vi furono scioperi
di massa degli operai, irrequietezza politica, banditismo, povertà diffusa,
mentre la rivolta dei tuareg proseguiva.
Il problema della siccità e della malnutrizione, con scorte di cereali al
limite dell'esaurimento sono particolarmente gravi nella zona di Zinder. Per
fronteggiare questa situazione estremamente insicura tra il 15 maggio e il
15 giugno 2001 il World Food Programme ha distribuito 430 tonnellate di
miglio a più di 7000 bambini in età scolare e alle loro famiglie. I poveri
tuareg ricevono però solo una piccola parte degli aiuti economici che
vengono loro promessi, e questo spiega l'instabilità e la disperata povertà
che affliggono il Niger. Ogni anno, infatti, migliaia di africani del Niger
si mettono in viaggio verso
Il 25 aprile 2003 il paese ha festeggiato otto anni di pace, frutto del
primo accordo siglato il 24 aprile 1995 con i tuareg ribellatisi nel nord
del Sahel. Le trattative che hanno reso possibile una pace duratura erano
proseguite ad Algeri il 28 novembre 1997, rafforzate da un ulteriore accordo
sottoscritto a N'Djamena il 21 agosto
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-FLORA E
FAUNA
La vegetazione si differenzia a seconda delle regioni
climatiche. Il sud, particolarmente ricco di acque, è parzialmente coperto da
fitte foreste tropicali di latifoglie, mentre nelle regioni dell’altopiano e
della savana le foreste cedono il passo alle praterie e ad alberi robusti come
il baobab e il tamarindo. Spostandosi infine verso l’estrema regione
nordoccidentale del Sahel si incontra in prevalenza una vegetazione di tipo
semidesertico. Per quanto riguarda la fauna, i grandi rettili (coccodrilli e
serpenti) popolano le paludi e le zone della foresta pluviale. L’antilope, il
cammello e la
iena
vivono nel nord del paese, mentre i grandi mammiferi africani, un tempo presenti
in Nigeria, si sono estinti a causa del moltiplicarsi degli insediamenti umani.
-CLiMA
Tipicamente Subsahariano, con percentuale di umidità elevata nei periodi delle stagioni di pioggia. Durante l'anno, da metà novembre fino alla fine di febbraio l'aria è abbastanza secca (ra 10 e 40% di umidità) e la temperatura oscilla tra 30/40 gradi di giorno e 12/18 gradi di notte. La temperatura poi inizia a salire fino ad aprile. Da maggio a giugno è il periodo delle grandi piogge (temperatura tra 42/43 gradi nelle ore diurne e 27/28 in quelle notturne) mentre da luglio fino a settembre è la stagione delle piccole piogge, il cielo è meno nuvoloso e le piogge sono meno frequenti. Per l'abbigliamento, dato il clima subsahariano, si consigliano abiti leggeri, che tengano comunque conto della discreta escursione termica.
-IDROGRAFIA
Nella parte sudorientale del paese si trova il Lago Ciad, che è diviso con il Ciad, la Nigeria e il Camerun. A sudovest si trova il fiume Niger, la maggiore fonte di acqua potabile del paese. Tra i maggiori fiumi del paese, troviamo il Goulbi de Maradi e il Rima, entrambi stagionali ed entrambi localizzati lungo il confine con la Nigeria, e lo Yobe che si tuffa nel lago Ciad.
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-DATI UMANI DALL'UNICEF
La Repubblica del Niger è uno dei paesi più poveri al mondo.
Al secondo posto nella graduatoria mondiale della mortalità infantile, e al penultimo in quella dello sviluppo umano.Se in passato l'economia del Niger si
basava sul commercio dell'uranio, di cui è il maggior fornitore al mondo, oggi
il prezzo di questo minerale ha subìto un crollo vertiginoso sul mercato
mondiale e non è più fonte di crescita economica.
Il 90% della popolazione si dedica all'agricoltura e alla pastorizia di
sussistenza, frequentemente danneggiate dalle gravi e persistenti siccità che si
abbattono da oltre 20 anni nel Sahel africano.
Erosione e desertificazione stanno avanzando a rapidi passi, minacciano le
risorse idriche e le poche terre coltivabili costringendo le popolazione a
sfruttarle all'eccesso, impoverendole, e contribuendo alla grave crisi economica
che vive il paese.
Il 63% della popolazione del Niger vive al di sotto della soglia di estrema povertà, e i due terzi sono donne.
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Tuttavia, grazie alla forte azione dell'UNICEF e dei
suoi partner, tra il 1999 e il 2004 tra il 6o e il 74% dei bambini sono contro le principali malattie prevenibili e si sta diffondendo l'uso delle
zanzariere per la prevenzione della malaria, in primo luogo per le madri e per i bambini (nel 2004 il 17% dei bambini sotto i 5 anni) oltre alla profilassi per i bambini sotto i 5 anni colpiti da questa malattia, che nel 2004 ha raggiunto il
47% dei bambini sotto i 5 anni.
Per quanto riguarda l'istruzione, i tassi
di alfabetizzazione della popolazione adulta sono molto bassi (14%) e ad un 20% di alfabetizzazione della popolazione maschile si contrappone un magro
9% della popolazione femminile.
L'UNICEF sta molto investendo sull'istruzione e oggi il
45% dei bambini va a scuola, sebbene meno di un bambino su quattro completi gli
studi primari.
La povertà è una delle barriere per la scolarizzazione dei bambini, specialmente delle ragazze. Questo fenomeno è esasperato durante i periodi di carestia, quando i bambini spesso lasciano la scuola per aiutare le famiglie, cercando cibo, andando a lavorare o chiedendo l'elemosina nelle aree urbane.
A questo quadro molto difficile si è aggiunta l'infestazione
di cavallette del 2oo5 che in certe regioni hanno distrutto il 1oo% dei raccolti
producendo una situazione di insufficienza alimentare per circa tre milioni e
settecento mila nigerini, più di un terzo della popolazione totale.
Il
paese si trova in una condizione di grave emergenza. L'UNICEF è in azione, ma ha
bisogno di sostegno finanziario.
-PROBLEMI SOCIALI
Il problema della schiavitù .
Il problema della schiavitù in Niger continua ad alimentare polemiche a livello internazionale. Il Dipartimento di Stato americano recentemente ha preso una netta posizione contro questo crimine dichiarando che il governo guidato da Tandja Mamadou non ha fatto passi avanti per debellare lo sfruttamento della schiavitù e della tratta delle donne.
I continui proclami del governo di Niamey contro il traffico di schiavi, alla luce dei recenti avvenimenti, nutrono molti dubbi sulla reale volontà dell’esecutivo di voler eliminare definitivamente il problema della schiavitù che è da sempre diffusa in questa zona dell’Africa.
All’inizio del mese di marzo un capo tribù del villaggio di Ates, vicino al confine con il Mali nella parte ovest del Niger, aveva ricevuto inizialmente l’ordine dal Governo di liberare più di 7.000 schiavi che ancora vivevano imprigionati in quella zona. Dopo aver organizzato una cerimonia per celebrare il 5 marzo la loro liberazione il Governo ha cambiato nettamente posizione in prossimità della data del rilascio arrivando a minacciare il capo tribù che se avesse eseguito il precedente ordine concordato anche con l’organizzazione Timidria, un organizzazione che tutela i diritti dell’uomo in Niger, avrebbe rischiato l’incarcerazione.
Il cambiamento della posizione governativa è stato dovuto al timore che la cerimonia avrebbe attirato un attenzione pubblica internazionale sul problema della schiavitù nel paese, visto che il Governo nega il fatto che esistano schiavi in Niger, aumentando la pressione svolta dall’Organizzazioni pacifiste internazionali per un azione forte e rapida per risolvere definitivamente il problema. Questa situazione mostra come tale crimine sia ancor ben lontano dal venire sradicato da questa zona dell’Africa, dove anche altri paesi come Mali e Mauritania ne sono afflitti. Tutto ciò accade mentre le Nazioni Unite proclamano il 2005 come l’anno internazionale per commemorare la scomparsa della schiavitù.
Nel 2003 l’attuale governo aveva dichiarato che chi avrebbe continuato a perpetrare la schiavitù sarebbe andato incontro anche al rischio di una condanna di 30 anni di prigione, ma le continue contraddizione nei rapporti con i popoli di diverse etnie presenti sul territorio che adottano la tratta degli schiavi, come i Tuareg, e la lentezza nell’adottare provvedimenti per paura di ritorsioni armate dei gruppi indipendenti ha sempre intimidito l’azione del Governo. I membri del popolo Tuareg, per mostrare il buon stato di salute e il non maltrattamento dei loro schiavi, hanno concesso più volte ispezioni nelle proprie zone a componenti dei gruppi internazionali per la tutela dei diritti umani e ad membri della commissione del Governo per la tutela del cittadino. Inoltre i Tuareg hanno promesso il rilascio degli schiavi utilizzati nei lori villaggi al più presto, sempre che ci siano le condizioni politiche per realizzarlo ed il Governo garantisca loro l’autonomia. Nonostante i propositi di buona volontà, i membri delle Nazioni Unite facente parte della Commissione per la difesa dei diritti umani sono convinti che questo giorno sia ancora ben lontano.
La maggior parte delle persone che finiscono per diventare schiavi sono soggetti a rapimenti, torture e violenze fisiche. Molte persone sono nate in regime di schiavitù fin dalla nascita e qui hanno trascorso la maggior parte della loro vita passando dal lavoro nelle fattorie al prestar servizio come domestico presso persone ricche.