Cartina Marocco |
Dove si trova il Marocco?
Il Marocco confina ad est e sud-est con l'Algeria, a sud con il territorio del Sahara Occidentale, a nord è bagnato dal mar Mediterraneo, a nord-ovest dall'oceano Atlantico. Rabat è la capitale. Anche la città di Marrakech ha un'importante rilievo in questo stato.
Come è diviso questo stato politicamente?
Secondo la costituzione promulgata da Hassan II nel dicembre
del 1962, il Marocco è uno stato sovrano retto da una monarchia costituzionale,
sociale e democratica.
Il sovrano è capo religioso, capo politico e capo delle forze armate. In quanto
capo politico può a sua discrezione sospendere la costituzione, sciogliere il
parlamento e convocare nuove elezioni; inoltre, ha poteri esecutivi.
Il potere esecutivo è detenuto dal palazzo (costituito dal re e dai suoi
consiglieri) e dal governo. Il re presiede il consiglio dei ministri, nomina il
primo ministro dopo le elezioni legislative. Il potere legislativo appartiene
alla Camera dei rappresentanti, composta da 325 deputati eletti ogni 5 anni a
suffragio universale, e dalla Camera dei consiglieri, composta da 270 seggi rinnovati a elezione indiretta per un
terzo ogni 3 anni. Il parlamento ha visto progressivamente aumentare i suoi
poteri di controllo, fino alle ultime revisioni costituzionali del 1992 e 1996:
oltre alla funzione legislativa, infatti, vota il bilancio del regno, può
costituire commissioni d'inchiesta sull'operato del governo e può far cadere il
governo con una mozione di sfiducia.
L'ordine giudiziario è indipendente. I giudici della corte suprema sono
nominati dal sovrano. Negli ultimi anni sono state create diverse magistrature
specializzate, di ispirazione codicistica e non coranica.
Com'è la situazione climatica?
Nella zona settentrionale il clima è temperato di tipo mediterraneo con estati calde ed inverni miti, mentre nella zona centro-meridionale è desertico con precipitazione annue che superano di poco i 100mm. La piovosità diminuisce da nord a sud e da ovest ad est.
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Qual è la storia del Marocco?
Nel corso del XIX secolo, divenuto il Marocco oggetto
dell'interesse delle potenze coloniali, il sultano del Marocco tentò di
riprendere il controllo delle città di Ceuta e Melilla. Il tentativo fallì per
la pronta reazione della Spagna, che portò all'occupazione di Tetuán
nel 1860 e al pagamento di ingenti somme come riparazione per i danni di guerra.
All'inizio del XX secolo risalgono le prime occupazioni francesi in questa
regione, che intendevano frapporsi alla influenza spagnola. Nel 1904, con
l'avallo della Gran Bretagna che in cambio ottenne di poter estendere la sua
influenza sull'Egitto, Francia e Spagna decisero di dividersi la sfera
d'influenza sul paese. A questo accordo si oppose però la Germania, la quale
offrì il suo aiuto al sultanato. La situazione di stallo si risolse con la
conferenza di Algeciras del 1906, che istituiva un controllo internazionale sul
Marocco, a garanzia degli interessi economici dei paesi europei.
Una nuova crisi scoppiò però nell'estate del 1911 tra Francia e Germania, che
inviarono una nave da guerra nel porto di Agadir; sembrò allora che fosse il
preludio di una nuova guerra tra le due potenze. La crisi fu invece risolta per
via diplomatica, con il riconoscimento tedesco del protettorato francese sul
Marocco e concessioni territoriali alla Germania in Congo.
Mentre la Spagna conservava il controllo diretto su alcune parti del paese,
il 30 marzo 1912 con il
trattato di Fez il sultano alawita Abd-el-Hafid accettò di riconoscere il
protettorato francese sul Marocco; tuttavia, nello stesso anno a causa delle
rivolte scoppiate in tutto il paese dovette abdicare: gli succedette il fratello
Yusef, il quale nel 1927
morì lasciando il trono al figlio
Mohammed ben Yussef.
Nonostante l'abdicazione, il 27
novembre 1912 con il
trattato di Madrid si sancì la divisione amministrativa del paese fra protettorato francese,
e Tangeri (città internazionale).
La Francia reagì alle rivolte che scoppiavano un po' in tutto il paese
occupando
Marrakech e Agadir. Iniziò un periodo di rivolte e susseguenti repressioni
delle autorità francesi, che ottennero il controllo delle città ma non delle
campagne. Nel 1920
la rivolta di alcune tribù del Rif, diede origine, sotto la guida di Abd
el-Krim, tra il
1921 e il 1926,
alla
Repubblica del Rif indipendente, la cui resa ai francesi si ebbe solo a metà
degli anni '30. Per sedare la rivolta dovettero intervenire pesantemente i
francesi; la campagna francese
per sedare le tribù ribelli durò almeno fino al 1934.
A quel punto la Francia impose sul Marocco la propria amministrazione
diretta, sulla falsariga del modello applicato nella vicina
Algeria. Allo
stesso tempo iniziò una politica che prevedeva il riconoscimento delle
specifiche diversità culturali delle tribù berbere, attirandosi per questo
l'accusa da parte della componente araba del paese di voler dividere il Marocco
in due.
L'occupazione tedesca della Francia nel
1940, con la
conseguente creazione dell'armata di resistenza francese in Africa sotto il
comando del generale
Charles De Gaulle e lo sbarco delle truppe alleate (specie americane) in
Marocco nell'autunno
1942, portarono all'entrata in guerra di truppe marocchine che, al fianco
degli alleati, parteciparono alle campagne in Italia, Francia e Germania.
Nel 1944 fu
fondato il partito
nazionalista Istiqlal, il cui programma puntava all'indipendenza
del paese dalla Francia; il partito ottenne il sostegno della componente araba
della società marocchina e del sultano Mohammed, che per questo nel 1953 fu obbligato a
lasciare il paese.
La Francia però, impegnata nelle crisi d'Algeria e d'Indocina, cercò di arrivare
ad una soluzione negoziale in Marocco, che arrivò nel 1956 con il riconoscimento
franco-spagnolo dell'indipendenza del Marocco, ad eccezione di alcune città.
Tangeri fu restituita alla sovranità marocchina alla fine del 1956, mentre per
Tarfay si dovette aspettare il 1958.
Nel 1957 Mohamed ibn Yusuf divenne re con il nome di Mohammed V. Quando morì nel
1961 gli succedette il figlio con il nome di Hassan II.
Nel 1962 fu approvata una nuova costituzione e l'anno successivo si tennero le
prime elezioni nazionali. Nel 1965 il re Hassan II sospese la costituzione a
seguito di sollevazioni popolari causate sia dalla situazione politica sia da un
grave crisi economica che aveva investito il paese.
Hassan II, per consolidare il proprio potere, iniziò una dura repressione di
ogni forma di opposizione nel paese, ma questo non lo aiutò ad evitare due
tentativi di colpo di stato e un attentato tra il 1971 e il 1972.
È del 1975 la cosìdetta "marcia verde", cioè l'invasione senza spargimento di
sangue da parte del Marocco del Sahara Occidentale, dopo che nello stesso anno
la Spagna vi si era ritirata. È del 1976 l'annessione del Sahara occidentale,
per due terzi al Marocco e per un terzo alla Mauritania. In questo modo il
Marocco si garantì le ricchissime miniere di fosfati presenti in quella regione.
L'annessione non è stata accettata dal Fronte Polisario, né da diversi stati
africani.
In conseguenza della sua alleanza con gli Stati Uniti, il Marocco fu uno dei
primi paesi islamici a riaprire i rapporti con Israele, con il conseguente
isolamento del paese all'interno del mondo arabo.
Il Marocco affrontò le minacce dei fondamentalisti islamici a partire dalla
seconda metà degli anni ottanta, nonostante il re godesse di un vasto prestigio
nella comunità religiosa, in quanto discendente diretto del profeta Maometto.
Nel 1988 fu aprovata la costruzione dell'enorme moschea di Casablanca, una delle
più grandi del mondo.
Successivamente, anche per le pressioni internazionali, il re liberò oltre 2.000
oppositori politici, e nel 1994, dopo averlo graziato, permise il ritorno nel
paese ad uno dei suoi principali oppositori politici, il socialista Mohamed
Basri. Questo valse al paese una serie di accordi commerciali preferenziali con
l'Unione Europea firmati nel 1995.
Nel 1996 Hassan II nominò suo figlio Sidi Mohamed come successore al trono e nel
1997 ottenne il consenso dell'opposizione ad una nuova costituzione.
Le elezioni del 1997 furono vinte dal principale partito di opposizione,
l'unione socialista delle forze popolari, a cui fu affidata la formazione e
guida del nuovo governo. Sempre in questo anno il governo marocchino riavviò le
relazioni con l'Algeria, interrotte da oltre cinquant'anni.
Il 23 luglio 1999 morì il sultano Hassan II e il giorno 30 gli successe il
figlio Mohammed VI.
Nel 2000 il Marocco impedì lo svolgimento del referendum per
l'autodeterminazione del Sahara Occidentale, inimicandosi l'Algeria sostenitrice
del Fronte Polisario. Sempre nello stesso anno, come forma di sostegno alla
lotta del popolo palestinese, il Marocco rompe le relazioni diplomatiche con
Israele.
Il 30 luglio 2001 Mohammed VI annunciò la creazione di un Istituto Reale
per la Cultura Berbera, il berbero è
parlato da circa 6 milioni di persone il 40% della popolazione.
Le elezioni del 2002 furono vinte ancora dall'unione socialista, anche se il
quadro politico si complica vista la presenza in parlamento di ben 22 partiti
politici. Il 21 marzo 2002
Mohammed VI sposò Salma Bennani, che viene insignita del titolo ufficiale di
principessa (per la prima volta nella storia della monarchia alawita) col nome
di Lalla Salma.
Nel 2003 infine il Marocco si espresse contro l'intervento anglo-americano in
Iraq, segnando in questo modo un raffredamento nelle relazioni con i suoi
tradizionali alleati occidentali.
Mohamed VI e Lalla Salma, reali del Marocco |
Mari e fiumi
I fiumi del Marocco hanno
generalmente un andamento da sud verso nord o nord ovest, seguendo il tragitto
che dai monti dell'Atlante li porta a sfociare nel mar Mediterraneo o nell'
oceano Atlantico. Quando invece scorrono verso sud, verso i confini con
l'Algeria assumono la caratteristica di
fiumi stagionali.
Questi corsi d'acqua, per la scarsità delle precipitazioni e per la morfologia
dalla catena montuosa dell'Atlante, non sono adatti per la navigazione. Tra i
maggiori fiumi del Marocco troviamo il Moulouya
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Pianure, colline, catene montuose
La geografia fisica del Marocco è caratterizzata dalla presenza di due grandi catene montuose: quella del Rif, a ridosso della costa mediterranea, e quella dell'Atlante che attraversa tutto il Paese da sud-ovest a nord-est ed ha vette che superano i 4.000 m. Nella parte più meridionale del Marocco si incontra il grande deserto del Sahara in corrispondenza del quale la presenza di insediamenti umani diventa estremamente rarefatta.
La popolazione
La popolazione marocchina ha principalmente origine da due etnie distinte: i Berberi e gli Arabi. Nel corso del tempo queste due etnie si sono tra loro intrecciate e in alcuni luoghi risulta difficile riconoscere l'una dall'altra. A grandi linee tuttavia è possibile indicare nelle regioni pianeggianti e nelle grandi città i luoghi principali in cui è possibile incontrare etnia araba, mentre nel Rif, sull'oceano, nell'Atlante e nel sud quella berbera.
La lingua
La lingua ufficiale del Marocco è l'arabo classico. Circa il 40% della popolazione parla berbero come lingua madre oppure come prima o seconda lingua insieme al locale dialetto arabo. Il francese è di fatto la seconda lingua (non ufficiale) del paese. Una minoranza di marocchini nel nord del paese parla spagnolo come seconda lingua, mentre l'inglese sta rapidamente diffondendosi, grazie anche all'introduzione nei programmi scolastici.
La religione
La maggior parte dei marocchini professa l'Islam. Oltre ai
musulmani in Marocco sono presenti circa 60 mila cattolici, perlopiù francesi, e
15 mila ebrei.
Qui si può parlare di assenza di fanatismo religioso islamico: sono infatti
assenti fenomeni di intolleranza verso le altre religioni. Al contrario, in
qualche manifestazione la religione musulmana si è "contaminata" con altre
pratiche. Ad esempio, se pur la religione islamica non preveda intermediari tra
il credente e Allah, in Marocco è presente il culto di quelli che potrebbero
essere chiamati "santi", le cui tombe sono oggetto di pellegrinaggi. Questo non
vuol dire che il musulmano marocchino non segua la tradizione coranica con la
sua preghiera cinque volte al giorno, la professione di fede, il ramadan,
l'elemosina e il pellegrinaggio alla Mecca. Per i marocchini è possibile
recarsi, per chi non può permettersi di andare alla Mecca, alla città santa di
Moulay Idriss nei pressi di Meknes; tuttavia questa tradizione non è suffragata
da nessuna dispensa ufficiale.