Questa cartina mostra la zona del Saharawi |
Caratteri generali
Il Sahara Occidentale è un territorio di circa 266000 Kmq che si affaccia sull’Atlantico per un migliaio di chilometri, confina con il Marocco, l’Algeria e la Mauritania. E' in gran parte desertico, anche se ricchissimo di risorse minerarie.
La popolazione dei Saharawi
L’origine delle tribù Saharawi si può ricondurre
all’immigrazione degli arabi Maquil, provenienti dallo Yemen.
La popolazione appartiene al complesso delle tribù Saharawi,
le quali sono organizzate da secoli in modo autonomo, con forme proprie di
lingua, cultura e organizzazione sociale. I Saharawi hanno realizzato una delle
esperienze politiche e sociali più interessanti del nostro secolo: la
costruzione di uno «Stato in esilio». I rifugiati vengono distribuiti in 40
distinte tendopoli, ciascuna delle quali assume ai fini amministrativi il nome e
le funzioni di un distretto regionale (Wilaya): El Ayoun, Smara, Dakhla Ausserd.
Ogni wilaya è divisa in 6 o 7 “province”, anch'esse con il nome di una provincia
saharawi (daira). In questo modo, attraverso l'organizzazione spaziale dei
campi, si ricrea l’identificazione ed il legame con la patria di origine.
La priorità spetta all’educazione ed alla sanità, dove il
ruolo delle donne è particolarmente importante. Tutti i giovani sono
scolarizzati a livello elementare e ora anche medio ed esiste malgrado lo scarso
materiale sanitario, una diffusa medicina di base.
Il popolo saharawi é un popolo che soffre, che lotta sul
piano politico e militare per ottenere l’indipendenza, un popolo che ha bisogno
del riconoscimento di chi é disposto a darglielo; lottano per ottenere la
propria autodeterminazione, appartengono al terzo mondo e vivono in situazioni
di sottosviluppo.
Abitazioni della popolazione Saharawi |
Invasione del Marocco
Il 31 ottobre 1975 il Marocco entrò con un esercito di 25 mila uomini nella
zona contigua ai suoi confini con il Sahara Occidentale. Il 6 novembre 1975 il
re Hasan fece organizzare la "marcia verde" con cui 350 mila Marocchini
entrarono nel Sahara Occidentale per vanificare l'eventuale referendum e per
porre le basi di una definitiva appropriazione dei territori sahariani
occidentali.
Il Saharawi cominciò ad attuare una forza di resistenza, fino al 1976.
Nel 1979
la Mauritania firmò un accordo separato di pace lasciando gli oneri del
conflitto in corso al solo Marocco che invase il restante territorio del Sahara
Occidentale, costringendo all'esodo numerosi combattenti e famiglie sahrawi che
trovarono rifugio in Algeria.
Nel 1991 l’Onu inviò in missione nel Sahara occidentale una delegazione
col compito di vigilare sulla
tregua e organizzare il previsto referendum.
Nel 2003 James Baker, inviato speciale delle Nazioni Unite, propose un
piano in 2 fasi, che, dopo una transizione di 5 anni in cui il Marocco e il
Sahara Occidentale avrebbero governato insieme nei territori occupati, sarebbe
dovuto culminare con il referendum, ma il piano non trovò il favore del Marocco.
Il 14
dicembre 1960
l'ONU
votò la risoluzione n. 1514 con la quale si riconosceva il diritto
all'indipendenza per le popolazioni dei paesi colonizzati. Nel
1963 il Sahara
Occidentale fu incluso dalle stesse Nazioni Unite nell'elenco dei paesi da
decolonizzare e nel dicembre di due anni dopo l'Assemblea
Generale riaffermò il diritto all'indipendenza del popolo Saharawi, invitando
la Spagna a metter fine alla sua occupazione coloniale dell'area.
Nei primi del 1975, il
re del Marocco
Hassan II espresse la sua totale opposizione all'indipendenza del paese,
malgrado il
12 maggio 1975
una missione dell'ONU recatasi in visita nei territori del Sahara Occidentale,
riconfermasse il diritto all'autodeterminazione del popolo sahrawi, riconoscendo
di fatto il Polisario che, già da qualche mese, aveva cominciato ad effettuare
operazioni di guerriglia
contro la Spagna.