|  Soul, Funk, Disco e R&B moderno
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R&B
A differenza del Jazz e del 
Gospel & Spirituals, l'R&B, all'inizio noto come 
Soul e ancor'oggi spesso riconosciuto con questo nome, sviluppa un'evoluzione 
attiva anche ai nostri giorni, in cui questo genere è quasi un tutt'uno con l'Hip 
Hop e si fa fatica a distinguere l'orientamento musicale di molti artisti: le 
canzoni R&B odierne, proprio come quelle Hip Hop, sono caratterizzate da una 
forte commercialità, in molti casi, e per poter operare una classificazione 
dobbiamo prendere in esame il significato stesso del termine "R&B", "Rhytm 'n' 
Blues", che ci riconduce ai contenuti originali della musica Black: l'R&B, 
musica ritmica e malinconica, tratta spesso temi quali l'amore e "mama africa", 
la terra d'origine tanto rimpianta e desiderata dai neri d'America. Anche 
all'interno del fenomeno commerciale che a partire dal '95 circa ha iniziato a 
connotare la musica Afroamericana, possiamo quindi riconoscere gli stessi 
concetti che costituiscono la forza motrice dell'intera corrente musicale presa 
in esame, seppur corrotti dal materialismo moderno (noto come Bling Bling nel 
particolare ambito della musica Nera). Si capisce dunque che l'R&B è stato 
soggetto a innumerevoli cambiamenti, che l'hanno condotto dalla sua forma 
originale, di cui ci apprestiamo a parlare, al fenomeno moderno.
	
		|  Il smpre allegro Ray Charles
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L'R&B fa la sua rivoluzionaria comparsa in America proprio al tramonto del 
Be-Bop, genere jazzistico che negli anni '40 aveva operato un radicale 
cambiamento nel modo di concepire l'intera musica Jazz: il padre di questo 
genere è il noto Ray Charles, che con il singolo "I Got A Woman", nel '55, fonde 
i lamenti Gospel con il "nuovo ritmo": e le radici Gospel del genere sono 
veramente rilevanti, la "nuova musica" trae spunto dalle origini stesse della 
musica Afroamericana, mentre il Jazz gioca un ruolo insignificante se non nullo 
nella creazione della "nuova corrente", che è qualcosa di talmente innovativo 
che avrebbe finito col diventare, negli anni '60 e soprattutto dopo, insieme al 
Jazz Rock, quello che il Be-Bop era stato negli anni '40, e, più tardi, negli 
anni '70, la musica da ballo per eccellenza, prima ancora del Funk e della Disco Muisc, che comunque ha anch'essa, come il Funky, connotazioni R&B, ovviamente 
soprattutto per quanto riguarda gli artisti di colore. A differenza del Rock, 
che costituiva anch'esso una novità in quegli anni, la neonata musica R&B non 
era genericamente parlando un tipo di musica politica: eppure è riuscita in un 
impresa eccezionale, ovvero quella di unificare una popolazione: certo, vi erano 
già stati all'interno della musica Black movimenti che erano riusciti ad 
ottenere risultati soddisfacenti in questo senso, e altri vi sarebbero stati 
ancora, ma ciò che avvenne con l'R&B è senza pari, persino l'Hip Hop, che oggi 
gode di una forte considerazione, spesso nelle sue correnti esprime ideologie 
che possono essere abbracciate solo da una fetta della popolazione 
Afroamericana, mentre l'R&B parla un linguaggio universale, che lo rende tanto 
gradito e apprezzato da gente di tutti i tipi: l'affermazione dell'R&B è 
affermazione di tutta la comunità Nera d'America.
	
		|  James Brown in una performance live
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Il termine "Rhytm 'n' Blues" era già esistente all'interno del contesto della 
musica Black ancor prima del '55: "Soul" è un termine venuto in seguito, e 
essenzialmente si differenzia dal primo esclusivamente in quanto si riferisce 
esclusivamente alla musica Nera  dopo il '55, mentre 
con "Rhytm 'n' Blues" intendiamo un fenomeno più ampio: ma di fatto la valenza 
originaria perde di peso e cade la differenza originariamente esistente tra i 
due termini, per cui comunemente con essi ci riferiamo alla stessa cosa; 
tuttavia spesso con "R&B" ci riferiamo alla musica moderna di questa corrente, e 
con "Soul" a quella invece che ha caratterizzato gli anni '60, '70 e '80, e 
talvolta con "R&B" si indica solo una specifica corrente del Soul. Una volta 
chiarito ciò, possiamo riprendere il nostro discorso. Dunque, come abbiamo 
detto, Ray Charles è il padre dell'R&B: su questo punto non si ha alcun dubbio e 
non sorgono discussioni, come accade invece con altri generi Black; dobbiamo 
però ricordare alcuni altri grandi nomi, come Sam Cooke e Jackie Wilson: il 
primo parte da una cultura musicale focalizzata essenzialmente sul Gospel & 
Spirituals, mentre il meno noto Jackie Wilson prediligeva le esibizioni live, 
per le quali si può dire che fosse naturalmente portato, tanto da poterlo 
mettere sullo stesso piano di James Brown, che peraltro inizia anch'esso la sua 
carriera ben prima degli anni '60: la sua canzone "Please, Please, Please", del 
'56, ha un ritmo Soul veramente inconfondibile, e in esso si possono già 
distinguere tutti i tratti fondamentali costitutivi del suo modo di fare musica; 
nove anni dopo "Mr. Dinamite" (nome con il quale James Brown era spesso 
riconosciuto), nel 1965, avrebbe addirittura "inventato il Funk", con "Papa's 
Got a Brand New Bag". Quelli nominati sono essenzialmente i primi grandi dell'R&B, 
anche se già negli anni '60 sarebbero apparsi numerosi altri artisti destinati a 
conquistarsi il loro posto nella scena Black: rimane il mitico James Brown, 
mentre ad esempio Ray Charles avrebbe poi deciso di dedicarsi a un po' di tutto, 
e cioè ad esempio al Jazz ma anche al Country; il panorama musicale Nero degli 
anni '50 è essenzialmente caratterizzato dalla presenza dell'Atlantic, celebre 
casa discografica, che avrebbe poi prodotto Solomon Burke, Wilson Pickett, Otis 
Redding e Aretha Franklin, casa discografica la quale produceva lo stesso Ray 
Charles.
	
		|  Il logo della celebberrima Motown
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Negli anni '60, dove il Soul era già affermato, si iniziano a 
distinguere due filoni principali, che non riguardano, come si può pensare, 
differenze stilistiche, ma la diversa impronta dei temi trattati nei testi: 
abbiamo detto che l'R&B è un genere apolitico, a differenza del 
Rock, e ciò 
corrisponde a verità, tuttavia ci sono ovviamente delle eccezioni, soprattutto 
in questo periodo, caratterizzato da una forte lotta per il riconoscimento dei 
diritti dei Neri: abbiamo dunque "spensierati" gruppi pop, che si occupano 
essenzialmente di creare musica leggera godibile e, soprattutto, ballabile, e 
altri artisti che fanno della loro musica uno strumento per comunicare le 
proprie convinzioni al mondo: stiamo parlando soprattutto di Otis Redding, che, 
nel 1966, con il suo terzo album, "Otis Blue: Otis Sings Soul", sfoggia la sua 
completezza artistica, alternando pezzi da ballo a pezzi che sono invece 
politicamente impegnati, il tutto condito da un profondo rispetto per Sam Cooke, 
pioniere del genere, che in questo disco è omaggiato dall'impareggiabile Otis. 
Tuttavia per operare distinzioni in questo ambito musicale degli anni '60, di 
solito non si ragiona per artista o corrente, ma per casa discografica, 
suddivisione che però molto spesso corrisponde proprio a una suddivisione per 
corrente, dal momento che ciascuna casa discografica produceva spesso artisti 
con un orientamento simile. Abbiamo dunque la Hi Records, la Stax Records (Southern 
Soul), che produce artisti del calibro di Otis Redding, Wilson Pickett e Sam & 
Dave; e poi la celeberrima Tamla Motown di Detroit, il cui nome deriva appunto 
da "motor town", "la città dei motori", che si contrae in "Motown", casa 
discografica che ha dato alla luce una quantità enorme di gioielli pop, frutto 
di compositori come Smokey Robinson e Holland-Dozier&Holland e ha prodotto 
artisti come The Temptations, Four Tops, The Supremes, The Commodores, Stevie 
Wonder e Marvin Gaye.
	
		|  La copertina di "What's Goin' On", di Marvin Gaye
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E lo scenario degli anni '70 sarà ampiamente segnato proprio 
dalla Motown: dopo "I Heard It Through The Grapevine", Marvin Gaye dà prova 
della sua genialità artistica con "What's Goin' On", concept album del 1971 
basato sui pensieri di un reduce del Vietnam, caratterizzato da un lamentoso 
suono Gospel e un raffinato suono Jazz e da una forte invettiva politica, e dal 
trattamento di temi quali il degrado urbano, la brutalità della polizia, i 
problemi ambientali e militari: e di quest'album è ovviamente il pezzo centrale 
"What's Goin' On", un pezzo contro il razzismo che ancor'oggi, col suo 
intramontabile suono e la profondità del testo, riesce a comunicare con valenza 
incredibile quello che il grande Marvin sentiva: si parla forse del più grande 
album Soul di tutta la storia del genere; molto nota, anche questa di Gaye, è "Let's 
Get It On". Sempre in questo periodo, e soprattutto a partire dal '72, Stevie 
Wonder inizia il suo lavoro per la Motown: il suo stile è spesso in antitesi con 
quello di Gaye, avendo un impronta spesso più "innovativa", segnata da un ampio 
uso di strumentazioni elettroniche che si prestano tuttavia più che bene a 
comunicare contenuti politicamente orientati, nella sua musica: come Gaye, anche 
Wonder è destinato a diventare una vera e propria icona pop, grazie a pezzi 
universalmente noti quali "You Are The Sunshine Of My Life" e "Superstition", "I 
Wish" (peraltro ricampionata da Will Smith in "Wild Wild West") e "Sir Duke". Lo 
stile di Wonder e l'evoluzione dei cantanti finiranno poi col portare la Motown, 
sempre negli anni '70, a un orientamento molto simile a quello della Hi Records, 
e cioè segnato da un lussureggiante uso dell'accompagnamento orchestrale: sta 
nascendo il Philly Soul, stretto parente della vellutata musica Disco di metà 
anni '70.
FUNK E ALTRI SOTTOGENERI DEL PERIODO
Che cosa sono, poi, il Blue-Eyed Soul e il Northen Soul? 
Innanzitutto, dobbiamo chiarire che si tratta di fenomeni slegati 
dall'evoluzione del Soul stesso, di, più che correnti, "tipi" di Soul: con il 
primo termine ci riferiamo al Soul dei bianchi, che però molto spesso si 
limitano semplicemente a riproporre pezzi Black in diversa chiave, mentre con "Northen 
Soul" indichiamo il Soul inglese, quello dei locali, destinato però, purtroppo, 
ad essere presto soppiantato dal Punk. Fatta quest'ultima considerazione, 
possiamo parlare del Funk.
	
		|  I Kool & The Gang furono tra i più grandi esponenti 
		del Funk
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Come abbiamo detto, questo genere, interno all'R&B ma legato 
anche al Rock, è stato "inventato" da James Brown: abbiamo sostenuto che il 
pezzo di questo grande in cui per la prima volta si intravedono ritmi Funk è "Papa's 
Got A Brand New Bag", però è in "Get Up (I Feel Like Being A) Sex Machine" che 
si ha la prima vera e propria "esplosione Funk". Il Funk si può forse definire 
molto simile al Jazz Rock: difatti la strumentazione (caratterizzata da un 
massiccio uso di chitarre elettriche e bassi) ci rimanda al Rock, mentre 
l'improvvisazione, che era in parte andata perduta nell'R&B, ci ricorda il 
Jazz; 
sviluppatosi in concomitanza con il Philly Soul, Il Funk riesce a conquistarsi 
una larga fetta del mondo dello spettacolo, grazie anche alle colonne sonore di 
film minori realizzati da registi e attori neri e rivolti a un pubblico nero. 
Dopo James Brown fanno la loro comparsa anche Sly Stone e George Clinton 
(notevole anche la relativamente recente collaborazione con Ice Cube: "Bop Gun"), 
il primo artefice di una musica psichedelica, il secondo caratterizzato invece 
da una grande abilità di fusione di psichedelia Rock e Jam Funk. I Funkadelic, 
poi, erano orientati su uno stile molto simile a quello di Sly Stone, mentre i 
Parliament erano più simili a George Clinton, il quale collaborò con loro in 
svariate occasioni, e a partire dagli anni '80 riprese una carriera da solista 
dedicandosi all'electro-funk. Tornando agli anni '70, i precursori del Funk 
avevano ormai dato al genere quella spinta iniziale che gli consentì di arrivare 
nel periodo della disco: stiamo parlando, essenzialmente, degli Earth, Wind & 
Fire (pezzi più noti: "September", "After The Love Is Gone" e "Boogie 
Wonderland") e dei Kool & The Gang (chi non ha mai sentito la mitica "Celebration"?); 
inoltre, dagli Chic in poi, Il Funk si converte anche in Freak, e insieme al 
Philly Soul diventa la musica da ballo per eccellenza, e non solo dei neri. E da 
questo momento in poi, il Funk si sarebbe sposato con numerosi altri generi: 
Herbie Hancock l'avrebbe fuso con il Jazz, i Red Hot Chili Peppers con il
Metal e, inoltre, negli anni '90, il genere 
avrebbe influenzato molti artisti Hip Hop.
	
		|  Gli Earth, Wind & Fire fecero ampio uso di 
		un'estetica egiziana
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DISCO MUSIC
Come abbiamo già accennato, l'evoluzione più importante del Funk nasce con la 
Disco: è questo un genere musicale dal suono funky e ritmico, caratterizzato da 
beats costanti accompagnati da provocanti cori femminili di sottofondo, ispirati 
alla musicalità Gospel & Spirituals; la 
nuova musica nasce, ovviamente, nell'ambiente delle discoteche, che all'epoca 
erano una novità, e che agli inizi erano frequentate quasi esclusivamente dai 
gay: nel giro di pochissimo, però, il fenomeno Disco si estende, e persone di 
tutti i tipi iniziano a frequentare assiduamente i locali da ballo: nasce 
inoltre il fenomeno del remixaggio e la vendita del vinile sale alle stelle. 
Appaiono artisti quali Barry White, oltre che ai già citati Earth, Wind & Fire e 
Chic, e le regine Donna Summer e Gloria Gaynor. Tuttavia, il fenomeno della 
Disco (nera), nonostante abbia ottenuto un grandissimo successo, è destinato ad 
estinguersi presto, o comunque a perdere la sua forma originaria, dopo il suo 
periodo di massimo apice verso la fine degli anni '70: basti prendere in 
considerazione il fenomeno della musica House, nata dalla Disco, una vera e 
propria degenerazione sonora: nella musica House, a dire il vero non c'è proprio 
niente della musica, così come la intende qualunque persona con un minimo di 
buon gusto.
R&B MODERNO
R&B moderno: con questo termine ci 
riferiamo semplicemente a quegli artisti Hip Hop artefici di pezzi musicalmente 
più soft e nei quali si parla di temi classici ricorrenti in tutta la musica 
Nera; il fenomeno dell'"R&B moderno" è complementare a quello dell'Hip Hop, 
dunque, e molti artisti seguono questa corrente, preferendola per le maggiori 
opportunità che essa da dal punto di vista musicale: se infatti nel Rap ciò che 
conta è il saper scrivere versi d'impatto, e legare rime a note forti, semplici 
ma anche efficaci, in un'alchimia penetrante e semplicemente distruttiva, e 
l'avere una voce potente e il saper tenere il ritmo e la velocità del beat 
(tutte performances tutt'altro che facili), nell'R&B conta molto di più il 
concetto di melodia: motivo per il quale il genere è apprezzato anche da molti 
che non seguono esclusivamente il panorama della musica black. Con questo non 
vogliamo assolutamente affermare che il Rap sia meno melodico dell'R&B, ma 
semplicemente che si tratta di un tipo di suono diverso e non alla portata di 
tutti, mentre l'R&B è genericamente 
	
		|  Il senegalese Akon, icona dell'R&B moderno
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più facilmente apprezzabile. Ora, per parlare di questa corrente ci limiteremo 
ad esaminare quello che è lo scenario attuale e al massimo degli ultimi anni, 
citando gli artisti più importanti, vere e proprie icone pop che hanno ottenuto 
enormi riconoscimenti: per fare un veloce elenco, se vogliamo addentrarci in 
questo mondo, dobbiamo citare personaggi del calibro di Akon, Justin Timberlake, 
Nelly Furtado, Beyoncé (Destiny's Child), Rihanna, Ne-Yo, Chris Brown, Sean 
Kingston, Mattafix, R. Kelly, T-Pain, The Pussycat Dolls, Usher, Timbaland, The 
TLC, Craig David, Mario, Gnarls Barkley, Gwen Stefani, J Holiday, John Legend, i 
Boyz 2 Men e Mariah Carey. In alcuni casi, il confine fra Hip Hop e R&B e altri 
generi ancora è molto labile, come per Sean Kingston ("Take You There", 
"Kingston", "Me Love" e "Beautiful Girls" fra i pezzi migliori), che ha 
indubbiamente subito una forte influenza jamaicana, o Timbaland, che oltre ad 
aver collaborato con alcuni rappers (si senta "Ayo Technology", con 50 Cent), ha 
egli stesso uno stile molto vicino a quella che è la mentalità del Rap, discorso 
che vale anche e soprattutto per Akon, che con il suo repertorio comprende quasi 
ogni sfumatura della musica black: con pezzi quali "Tired Of Runnin'", "Gangsta 
Bop" e "Locked Up" egli è molto vicino, si potrebbe dire senza rischio di 
esagerare, al Gangsta Rap: in effetti, Akon, senegalese di nacita oltre che di 
origini, condusse per lungo tempo una vita di strada, nel New Jersey, 
dedicandosi, fra le altre cose, al furto d'auto: indubbiamente, dunque, non 
manca la materia per raccontare senza incorrere nel ridicolo la vita criminale 
con gli occhi e le parole di chi l'ha vissuta in ruolo da protagonista; vi sono 
poi altri pezzi, come "Mama Africa", che, con un ritmo, per l'appunto, molto 
afro e con tendenze al Reggae, incarnano perfettamente il grande tema dell'amore 
per il Continente Nero, e altri pezzi ancora che, invece, trattano del tema 
classico dell'R&B, quello dell'amore e dei problemi da esso derivati, come la 
celeberrima "Lonely" o la non meno nota "Don't Matter", o "Never Took The Time" 
(e qua si coglie anche una piccola sfumatura Jazz; in effetti, il padre di Akon 
era, in Senegal, un jazzista affermato...), ed altri che invece colpiscono 
soprattutto per la ricchezza del suono e la poesia, come "The Rain". Artisti 
come, invece, Ne-Yo e Chris Brown, con voci indubbiamente splendide ma più 
comuni fra quelle nere, lontane da quella inimitabile di un Akon o di un 
Kingston, attraverso i loro pezzi ci parlano esclusivamente di ragazze: si 
sentano, dunque, "Yo! Excuse Me Miss"  di Brown e "Because Of You" di Ne-Yo 
per averne un'idea. Cantanti come, invece, Rihanna o Beyoncé (la prima fidanzata 
di Chris Brown, e la seconda moglie del rapper newyorkese Jay-Z), oltre che per 
la voce (particolarmente intensa è quella di Beyoncé), sono famose per la loro 
bellezza: la stessa Beyoncé, in base a una classifica effettuata dai cittadini 
statunitensi, sarebbe addirittura la donna più bella del mondo. E indubbiamente, 
girano molti soldi in quest'ambiente, dal momento che il pezzo del momento di 
tal artista è spesso sfruttato per spot pubblicitari di tutti i tipi: un mondo 
parallelo a quello dell'Hip Hop, dunque, anzi, parte di esso, e viceversa: molti 
elementi tipici di uno sono poi riscontrabili nell'altro: prendiamo, ad esempio, 
l'elemento del ballo, e figure come possono essere quella di Usher o, meglio 
ancora, del bianco Justin Timberlake: i suoi video sono sempre accompagnati da 
lunghe e difficili coreografie (fra i pezzi migliori dell'artista: "My Love", 
"Sexy Ladies", "Love Stoned" o "Sexy Back"). Stiamo comunque parlando di un 
ambiente molto elastico e vario, per cui si può scegliere: abbiamo voci quasi in 
falsetto come quella dell'appena citato Timberlake, o quella di Mattafix, che 
peraltro tratta, nei suoi pezzi, di temi modernissimi e molto validi, quasi 
impegnati politicamente, talvolta, o voci più classiche e con un forte richiamo 
al Gospel, come quella d J Holiday, classici del genere, come quelli di R. Kelly 
("Ignition Remix" o "I Believe I Can Fly"), e novità talvolta anche troppo 
commerciali, pezzi indubbiamente Funk, come l'ormai conosciutissima "Run" degli 
Gnarls Barkley, campionamenti di pezzi classici e molto altro ancora.
 
 
 
 
 
 
DEDICATO AD ABBA
ucciso dal razzismo
 
