- Nascita e primi anni
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La corsa alla Casa Bianca 1992
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L'amministrazione Clinton dal 1992 al 1997
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Politica Estera
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La corsa alla Casa Bianca del 1996
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L'amministrazione Clinton dal 1997 al 2001
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Politica Estera

Nascita e primi anni:

 
Bill Clinton.
William Jefferson Clinton nasce a Hope, Arkansas, il 19 Agosto 1946.
Suo padre muore tre mesi prima della sua nascita e la madre, Virginia Dell Cassidy, che vuole proseguire i suoi studi come infermiera, lo lascia bambino con i nonni.
Tornata a Hope, Virginia sposa Roger Clinton nel 1950; tuttavia Bill prende il cognome del patrigno solo a 14 anni.
Sebbene in un primo momento abbia considerato la carriera musicale come sassofonista, dopo aver conosciuto il presidente Kennedy alla Casa Bianca nel 1963 e aver ascoltato nello stesso anno il discorso "I have a dream" di M. L. King, decide di dedicarsi alla politica.
Laureato nel 1968 in Diplomazia Estera all'università di Georgetown a Washington D.C., ottiene una borsa di studio per frequentare il corso di scienze politiche a Oxford, dove si laurea, mentre nel 1973 consegue un'ulteriore laurea in legge all'università di Yale, dove conosce la sua futura moglie Hillary.
Diviene governatore dell'Arkansas nel 1978 all'età di 32 anni e, dopo aver abbandonato la carriera, lavora in uno studio legale per riproporsi nel 1982, quando vince. Nei suoi dieci anni di mandato migliora il sistema scolastico, incrementa l'economia dello stato e aumenta il numero di posti di lavoro; inoltre a favore dei più anziani rimuove le imposte sulle medicine e abbassa la tassa sulla prima casa.
Si candida per le elezioni presidenziali del 1992, insieme a Pat Buchanan (consigliere di Nixon) e George H. W. Bush, dalla parte dei Repubblicani e Jerry Brown (governatore della California), Paul Tsongas (senatore del Massachusetts), Bob Kerrey (senatore del Nebraska), Tom Harkin (senatore dell'Iowa) e Douglas Wilder (governatore della Virginia) dalla parte dei Democratici.

La corsa alla Casa Bianca 1992:
La sua campagna elettorale, basata sullo slogan "la gente prima di tutto", subisce una forte frenata con la notizia di una sua relazione extra-coniugale con Gennifer Flowers. Per limitare i danni i coniugi Clinton partecipano a un talk-show negando questa infedeltà (effettivamente nella biografia My Life, Clinton ammette una relazione precedente l'incontro con la moglie).
Malgrado ciò egli riesce a restare in lista e a scontrarsi definitivamente con Jerry Brown, assicurandosi con il 48% dei voti la nomination democratica; come vice-presidente sceglie il senatore del Tennessee Albert A. Gore Jr. con il quale porta avanti i fondamentali punti del suo programma: la predominanza delle questioni nazionali, il centrismo, cioè una tendenza a distaccarsi dalle ali più radicali di entrambi i partiti unendo caratteristiche e progetti di entrambi, e il ricambio generazionale nel governo.
Dopo una violenta campagna elettorale che vede come suoi avversari l'ex-presidente George H. W. Bush a rappresentanza del partito repubblicano e il miliardario texano Ross Perot, indipendente, Clinton vince le elezioni con il 43% dei voti, diventando il 42esimo presidente degli Stati Uniti; nel suo discorso inaugurale auspica l'avvento di un periodo di cambiamento per l'intera nazione.

L'amministrazione Clinton dal 1992 al 1997:


Il Family and Medical Leave Act, 1993. 
Il primo mandato di Clinton ha un inizio problematico: infatti il presidente è costretto a riconsiderare per ben due volte il candidato alla carica di Attorney General (che trova il suo corrispettivo italiano nel Procuratore della Repubblica, cioè quell’avvocato che rappresenta lo stato in tribunale). Dopo Zoe Baird e Kimba Wood, che furono entrambe rifiutate per il loro coinvolgimento in un caso di immigrazione clandestina, l’11 marzo del 1993 viene eletta Janet Reno. Nel frattempo, il 5 Febbraio, il presidente fa approvare il “Family and Medical Leave Act” , un decreto che obbliga i datori di lavoro a concedere ferie retribuite alle donne in gravidanza e agli impiegati con seri problemi di salute. Per mantenere fede alle promesse fatte nella sua campagna elettorale, Clinton si impegna a portare a buon termine la battaglia per l’entrata degli omosessuali nelle forze armate, anche se il Congresso, l’unico organo che in questo caso ha voce in capitolo, decide di applicare la politica del “Don’t ask, don’t tell”; questa stabilisce che agli omosessuali è permesso il servizio militare fin tanto che non dichiarino di essere tali. La condiscendenza di Clinton alla decisione del Congresso causa la violenta reazione dei gruppi attivisti per i diritti dei gay e delle lesbiche che gli contestano il fatto di aver usato la situazione solo al fine di ottenere i voti degli interessati.
Per quanto riguarda la tecnologia, il presidente con l’aiuto di Al Gore, decide di creare il sito internet della Casa Bianca, in modo da rendere le informazioni più accessibili ai cittadini; continuando su questo progetto promuove la connessione internet nelle scuole, tanto che in soli sei mesi (dal settembre 1995 al marzo 1996) ottiene un ottimo risultato nelle scuole californiane.
Dal punto di vista economico, Clinton sostiene il NAFTA (North American Free Trade Agreement) un accordo di libero scambio tra Stati Uniti, Canada e Messico, firmato il 17 dicembre 1992 dal presidente George H. W. Bush, dal Primo Ministro Canadese Brian Mulroney e dal presidente del Messico Carlos Salinas. Inoltre promuove la riduzione delle tasse per le famiglie della cosiddetta “working class” che dunque possono continuare a lavorare normalmente invece di ricorrere alla previdenza sociale; non solo, nel 1993 firma l’“Omnibus Budget Reconciliation Act” che aumenta le tasse all’1.2% dei benestanti, mentre le riduce a quindicimilioni di famiglie a basso reddito. Il provvedimento passa senza essere votato da alcuno fra i repubblicani.
Il primo grande insuccesso dell’amministrazione di Clinton è il suo tentativo di riformare la sanità, progetto molto caro a Hillary, che mira alla creazione di un servizio non più privato, e quindi usufruibile unicamente da cittadini abbienti, bensì pubblico; sebbene il suo partito abbia la maggioranza, la proposta non viene accettata. Due mesi dopo i democratici subiscono un’altra sconfitta: infatti alle elezioni di medio termine del ’94 perdono il controllo sia della Camera sia del Senato. È la prima volta in 40 anni.
Sempre nello stesso anno il Congresso ratifica il "Violent Crime Control and Law Enforcement Act", il provvedimento più ampio nella storia degli Stati Uniti in materia criminale: esso prevede l'inserimento di 200.000 nuovi poliziotti e lo stanziamento di un totale di 15.8 miliardi di dollari tra fondi per le prigioni e programmi di prevenzione della criminalità.
Inoltre questo prevede l'estensione della pena di morte anche ai rei di spaccio, di terrorismo, di omicidio di un pubblico ufficiale, di rapina a mano armata e di altri crimini, tra i quali la pedofilia.

Politica estera:


L'incontro tra Clinton, Arafat e Rabin (1993).
La politica estera di Clinton inizialmente si incentra sulle trattative di pace tra Israele e l’Organizzazione per la liberazione della Palestina: il 13 settembre del 1993 infatti, Arafat e il primo ministro israeliano Yitzhak Rabin firmano a Washington un accordo prevedente una relativa autonomia palestinese nei Territori occupati da Israele durante la Guerra dei Sei Giorni nel 1967 (Gaza, il Sinai, la parte araba di Gerusalemme e le alture del Golan in Siria). Oltre ad avere un ruolo fondamentale per la distensione dei rapporti tra i cattolici e i protestanti in Irlanda del Nord, nel 1995, con un intervento in Bosnia, e la successiva mediazione, favorisce gli accordi di Dayton (che prevedevano la divisione del territorio bosniaco in una Federazione croato-musulmana e una Repubblica serbo-bosniaca, con capitale unica Sarajevo), ponendo fine al conflitto.
Sotto la presidenza Bush, nel dicembre 1992 un contingente della forza di pace delle Nazioni Unite (ONUSOM), guidato dagli Stati Uniti, viene inviato in Somalia nel tentativo di restaurare l’ordine e di permettere alle organizzazioni internazionali di riprendere la distribuzione di viveri e fornire assistenza umanitaria; all’operazione fu attribuito significativamente il nome “Restore Hope” (“Riportare la speranza”); passata sotto il comando di Clinton, essa fallisce e nel marzo del 1995 le forze dell’ONUSOM abbandonano il paese.
Inoltre l’intransigenza del presidente nei confronti di Cuba, Libia e Iraq, causa la perdita di alleanze, soprattutto in territorio arabo e orientale (come è accaduto nell’Arabia Saudita, in Giordania, nell’Egitto e addirittura nella Cina).

La corsa alla casa Bianca del 1996:
Bill Clinton si ricandida alle elezioni per la presidenza della Casa Bianca del 1996, dove viene eletto con il 49,2% di voti, superando i due candidati avversari, cioè il repubblicano Bob Dole, senatore del Kansas, e Ross Perot, un miliardario texano, che era già stato sconfitto nelle elezioni del 1992. In questo modo Bill Clinton diventa il secondo democratico eletto due volte consecutive dopo Franklin Roosvelt (presidente dal 1933 al 1945, per un totale di quattro elezioni).

L'amministrazione Clinton dal 1997 al 2001:
Sebbene, come abbiamo detto prima, il progetto di Clinton di riforma dell'assistenza sanitaria non è accettato, lo Stato estende la copertura

 
La copertina del Time del 2 Febbraio 1997.
 assicurativa a sei milioni di bambini e, di conseguenza, l'immunizzazione infantile raggiunge il 90%. Sono stanziati inoltre fondi per la lotta contro il cancro al seno e alla prostata e l'asma bronchiale nonché contro la Sindrome della Guerra del Golfo, che interessa i soldati che hanno operato sull'omonimo fronte, e provoca problemi non solo di tipo psichico ma anche fisico.
Tuttavia l'evento culminante del secondo mandato è la procedura dell'impeachment alla quale è sottoposto il presidente: le accuse sono falsa testimonianza e ostacolo alla giustizia.
Uno dei motivi che hanno causato questo provvedimento è la relazione extra-coniugale del presidente con la ventiduenne membro dello staff della Casa Bianca, Monica Lewinsky; sebbene in un primo momento Clinton dichiari di essere estraneo alla faccenda, poi ritratta le sue dichiarazioni, chiedendo scusa alla nazione per il suo comportamento.
Dopo un processo durato 21 giorni, il 55% del Senato decide di assolvere il Presidente dall'accusa di falsa testimonianza, mentre per quanto riguarda l'accusa di ostacolo alla giustizia, solo il 50% vota per l'assoluzione. A Clinton viene consentito di rimanere in carica.
Successivamente, il 21 ottobre 1998, Clinton stipula un primo emendamento significativo per il Copyright Act (uno statuto limitato alla legislazione sul copyright degli Stati Uniti), il "Digital Millenium Copyright Act", ai fini di dichiarare illegali le operazioni di decriptazione di materiale digitale protetto. Ciò ha fornito delle linee guida per i proprietari dei copyright relativi alle registrazioni audio e per gli artisti che incidono, allo scopo di mettere sotto statuto i diritti relativi alle pubbliche esibizioni, provvedimenti che si sono rivelati pietre miliari per l'industria discografica.

Politica estera:
In materia di politica estera durante il suo secondo mandato Clinton compie importanti scelte:
Allerta il Congresso riguardo la volontà di costruire armi nucleari da parte del dittatore Saddam Hussein. Per fare ciò  il 31-10-1998 fa promulgare una legge che sancisce una parziale interruzione dei rapporti diplomatici tra Stati Uniti e Iraq, senza però voler indicare un conflitto armato tra i due paesi. (Questo problema non troverà una soluzione e Saddam verrà giustiziato da un tribunale iracheno il 30-12-2006). 
Autorizza l'utilizzo di truppe americane per l'intervento NATO in Yugoslavia nel 1999; l’operazione “Allied Forces” usa una campagna di bombardamenti su larga scala per distruggere obiettivi militari serbi, ma non solo: anche fabbriche e vie di comunicazione furono prese di mira dai missili a lungo raggio che colpirono anche città come Belgrado e Priština.

Nel 2000, per la prima volta dalla fine di quella guerra compie una visita diplomatica in Vietnam mentre nell'ultimo anno della sua amministrazione, Clinton tentò di affrontare il conflitto arabo-israeliano. Dopo successi iniziali come gli accordi dell'Oslo dei primi anni Novanta, la situazione era leggermente peggiorata, entrando in rotta di collisione a causa dell'inizio della Seconda Intifada.

Nelle elezioni del 2000 è eletto 43esimo presidente degli Stati Uniti il Senatore repubblicano del Texas George W. Bush.