Khmer Rossi è il nome
di una autoproclamatasi organizzazione politica
comunista rimasta al potere in
Cambogia dal
17 aprile 1975
al
9 gennaio 1979.
Il termine Khmer Rossi - dall'originale in
lingua francese Khmer Rouge - fu coniato dal sovrano
Norodom Sihanouk. Il loro nome ufficiale fu Partito
Comunista della Cambogia, più tardi Partito della
Kampuchea Democratica. Furono anche conosciuti come
Partito Comunista di Kmapuchea, Partito Comunista Khmer e Armata
Nazionale della Kampuchea democratica.
Il regime dei Khmer Rossi è stato ricordato soprattutto per aver causato la morte di 1,7 milioni di persone attraverso carestia, lavoro forzato e esecuzioni. Fu uno dei regimi più violenti del XX secolo, spesso comparato con quello di Stalin e di Adolf Hitler. In rapporto alla popolazione, causò più morti di tutti gli altri. Finora solo tre dei leader Khmer Rossi sono stati processati e condannati al carcere. Molti - e soprattutto i più compromessi con le esecuzioni sommarie verificatesi durante il loro breve governo - hanno beneficiato di un'amnistia ad hoc per motivi squisitamente politici e di ordine pubblico. In contropartita, con ogni probabilità essi causarono la morte del loro leader, Pol Pot, per non farlo cadere vivo nelle mani del Tribunale internazionale de l'Aia, l'organismo sovranazionale deputato a giudicare i rei di crimini contro l'umanità e di genocidio.
Nascita del partito
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Il Partito Comunista Indocinese fu fondato nel 1931 e il separato Partito Comunista Cambogiano nel 1951 anche se più tardi il leader dei Khmer Rossi, Pol Pot, ha insistito che sia stato fondato nel 1960. Questo perché, nel 1961 Pol Pot, al rientro da Parigi (aveva vinto una borsa di studio per il biennio 1949 - 1951 per seguire corsi di elettrotecnico), aveva fatto assassinare il segretario del partito in carica ed aveva assunto egli stesso la carica. Agli inizi era subordinato al Partito Comunista del Vietnam. Dagli anni '60 i comunisti cambogiani condussero piccole insurrezioni lungo i confini vietnamiti e mantennero il supporto del Vietnam nella loro lotta contro gli Stati Uniti. Nel 1967 una brutale repressione dell'esercito governativo, contro attivisti comunisti e semplici sospetti fece incrementare gli aderenti ed i fiancheggiatori dei Khmer Lieu (i "Khmer delle montagne", in quanto l'organizzazione di Pol Pot era forte soprattutto nelle regioni montuose occidentali e settentrionali del paese): questa sarà la base dell'esercito rivoluzionario (spesso composto da adolescenti fanatici tutti vestiti con un'eguale tunica nera) che prenderà il potere al termine della Guerra del Vietnam.
Negli anni '70 il Partito prese il nome di Partito Comunista di Kampuchea e negli anni '80 e anni '90 come Partito della Kampuchea Democratica, ma il nome comunemente usato è stato Khmer Rossi, coniato da Sihanouk negli anni '50. I Khmer Rossi, non si riconoscevano in questa denominazione: essi semplicemente si chiamavano "i Khmer prima dell'anno zero" (L'anoo zero era considerato il giorno della presa del potere).
I leader del Comitato Centrale dei Khmer Rossi furono: Pol Pot, Nuon Chea, Ieng Sary, Khieu Samphan, Ta Mok, ultimo leader Khmer Rosso,Son Sen ministro della difesa , Yun Yat, Ke Pauk, Ieng Thirith. La leadership dei Khmer Rossi fu molto ingrandita negli anni '60 e '90. I leader Khmer Rossi provenivano in genere dalle classi medie ed erano stati educati nelle università francesi. La maggioranza dei combattenti Khmer Rossi proveniva da classi povere e da famiglie lavoratrici.
Ideologia politica
L'ideologia dei Khmer Rossi era risultato delle combinazione di un estrema e revisionata forma di maoismo (i Khmer Rossi furono sempre indipendenti dagli altri stati comunisti, compresa la Cina, che criticavano per il culto della personalità) e di un'idea anti-colonialista. Al potere, applicarono un programma molto radicale, che prevedeva l'isolamento da influenze straniere, la completa statalizzazione, l'abolizione delle banche, della finanza e del denaro, la messa fuorilegge di tutte le religioni e la deportazione di tutte le persone in fattorie collettive. Inoltre il sistema giudiziario venne abolito e proibite tutte le cose ritenute occidentali. Si disse che per i possessori, la pena fosse la morte. Lo spostamento delle persone nella campagne fu giustificato anche dal fatto che con i bombardamenti USA la popolazione aveva sovraffollato le città e lì si moriva di carestia.
Ascesa al potere
Nel 1970 Sihanouk venne deposto da un colpo di stato del generale Lon Nol appoggiato dalla CIA e per questo passò dalla parte dei Khmer Rossi. Lon Nol attuò una feroce repressione contro l'opposizione e provocò un diffuso malcontento popolare. Così i Khmer Rossi poterono estendere il loro dominio e nel 1973 gran parte del territorio era in loro possesso. Il 17 aprile 1975 Phnon Penh capitolò e Lon Nol fuggì. La città venne subito fatta evacuare e ben preso la stessa sorte toccò alle altre. Sihanouk ebbe la carica di presidente senza potere e nel 1976 venne arrestato con l'accusa di voler restaurare la monarchia e di opporsi ai Khmer Rossi e scampò all'esecuzione fuggendo a Taiwan.
I Khmer Rossi al potere
I Khmer Rossi deportarono la popolazione nelle campagne e la costrinsero a lavorare nelle fattorie comuni, pena la morte. Furono aboliti ospedali, scuole, banche, moneta, le professioni "borghesi" (insegnante, medico, avvocato, etc.). Durante i loro 4 anni al potere, fecero lavorare e ridurre in carestia la popolazione e giustiziarono gruppi di persone (inclusi i burocrati) e uccisero molte altre per reati minori. I cambogiani dovevano produrre 3 tonnellate di riso ad ettaro; prima la media era una tonnellata. I Khmer Rossi costrinsero a lavorare 12 ore senza fermarsi, senza adeguate cure o cibo. Secondo alcuni resoconti vennero adottate le medicine locali invece di quelle occidentali e questo avrebbe portato a numerosi decessi. Venne detto che le relazioni familiari furono proibite e i membri di famiglie furono messi a morte per aver mantenuto qualche relazione tra di loro. Alcuni hanno contestato queste affermazioni.
La lingua Khmer ha un sistema completo di parole nel parlare tra membri di diverso stato sociale. Durante il potere dei Khmer Rossi queste usanze furono abbandonate. Le persone furono incoraggiate a chiamarsi "amico" o "camerata" e ad abbandonare i tradizionali sistemi per esprimere la devozione, come unire la mani. La lingua fu trasformata. I Khmer Rossi inventarono nuovi termini. Le persone dovevano "forgiare" caratteri rivoluzionari ed erano strumenti dell'Angkar (organizzazione, non deve essere confusa con Angkor) e la nostalgia per i tempi prerivoluzionari portava a un "invito" da parte dell'Angkar (il nome che assunse il partito comunista unico). Anche i figli venivano sottratti ai genitori per iniziare un tipo di educazione che faceva riferimento unicamente al partito: a volte i peggiori guardiani dei campi di concentramento ed i più fanatici delatori erano appunto bambini ed adolescenti. L'autorità patriarcale venne abolita, stabilendo l'assolta eguaglianza dei coniugi e fu severamente proibito ai genitori (o tutori) percuotere, anche lievemente, i figli (o le persone sottoposte alla loro vigilanza).
Uccisioni e torture
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I Khmer Rossi arrestarono, forse torturarono e giustiziarono i sospetti di rapporti con governi stranieri. Vennero uccisi tutti i sospetti dissidenti, tra cui molti intellettuali (non per essere intellettuali, ma per dissidenza). I vietnamiti, i cristiani cambogiani, musulmani e monaci buddisti, la minoranza vietnamita e thailandese vennero brutalmente perseguitati. Da quando la Cina ebbe un diplomatico in tutto nelle relazioni con i Khmer Rossi, la comunità cinese non fu disturbata. Nessun paese straniero possedeva sedi diplomatiche nella Kampuchea Democratica, se non alcuni pochi paesi comunisti (Nord Corea, Cuba, Cina, Laos, Iugoslava, Albania). I sovietici, rei d'aver riconosciuto ufficialmente la Repubblica Khmer del deposto Lon Nol, furono cacciati a bastonate all'indomani della presa del potere dei Khmer Rossi. Esempi di uccisione e tortura da parte de Khmer Rossi si possono vedere all'ex liceo di Phnom Penh, trasformato da Pol Pot nel carcere S-21 (adesso museo di Tuol Sleng) che era una prigione. Circa 200.000 persone passarono attraverso questi campi di concentramento fuori Phnom Penh come Choeung Ek, dove molti furono giustiziati e sepolti in fosse comuni.
Il numero esatto di persone che morirono a causa dei Khmer Rossi è discusso. Il regime installato dal Vietnam parlò di 3,3 milioni di morti. La CIA stimò da 50.000 a 100.000 giustiziati, ma le esecuzioni rappresentarono solo una parte dei morti in totale, di cui molti per carestia. Il Dipartimento di Stato degli Stato Uniti e l'università di Yale parlarono di 1,2 e 1,7 milioni di morti rispettivamente. R. J. Rummel parlò di 2 milioni di omicidi. Pol Pot disse di 800.000 morti. Khieu Samphan ammise un milione di morti. Le stime dei soli morti ammazzati variano da 300.000 a 1 milione. Nel 1972 la popolazione era di 7,1 milioni di persone. Usando la stima di Amnesty International di 1,4 milioni di morti, circa il 20% della popolazione morì dal 1975 al 1979.
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Caduta dei Khmer Rossi
Il 22 dicembre 1978, dopo alcuni anni di scontri di frontiera e incursioni militari nel Vietnam (nel Settembre 1977 si rischiò la guerra aperta), le truppe vietnamite invasero la Cambogia, occuparono Phnom Penh il 7 gennaio 1979 e deposero il regime dei Khmer Rossi. A dispetto della tradizionale paura cambogiana della dominazione vietnamita (i vietnamiti ed i thailandesi abbatterono nel 1400 il regno Khmer di Angkor Vat, gli invasori furono assistiti dalle defezioni degli attivisti Khmer Rossi, che formavano la base del governo. Nel regime di Pol Pot, infatti, da sempre convivevano a fatica due fazioni, una maggioritaria filocinese (quella facente capo a Pol Pot, per l'appunto), ed una (con a capo Heng Samri) provietnamita e prosovietica: furono appunto questi ultimi, per timore di esser epurati e giustiziati ad invocare l'aiuto "fraterno" del Vietnam.I Khmer Rossi si ritirarono a ovest e continuarono a controllare l'area vicino alla Thailandia per i successivi dieci anni, ufficiosamente protetti da elementi dell'esercito tailandese e finanziati da contrabbandieri di diamanti e legname.
Gli USA e le altre nazioni occidentali, insieme alla Cina, continuarono nelle votazioni ONU a chiamare "Kampuchea Democratica" il legittimo governo cambogiano nella loro disapprovazione dell'occupazione vietnamita e dell'instaurazione della Repubblica Popolare di Kampuchea, che era sostenuta dall'Unione Sovietica. La Cina lanciò una punitiva invasione del nord Vietnam. Durante gli anni '80 gli Stati Uniti dettero supporti militari e umanitari al repubblicano FLNPK e al realista ANS, tutti e due gruppi insurrezionali. I Khmer Rossi, guidati da Pol Pot e da molti militari dei tre gruppi ribelli, ricevettero molti aiuti dalla Cina e dall'esercito tailandese. Anche se l'est e il centro della Cambogia furono fermamente sotto il controllo vietnamita nel 1980, la parte ovest del paese continuò a essere un campo di battaglia per tutti gli anni '80, con milioni di mine sparse sul territorio.
Pol Pot lasciò la guida dei Khmer Rossi a Khieu Samphan nel 1985, ma continuò a essere capo effettivo di questi. Alcuni giornalisti dissero che sebbene la comunità internazionale fosse vicina alla condanna del brutale regime dei Khmer Rossi, un considerevole numero di cambogiani nelle aeree controllate dai Khmer Rossi davano genuino supporto a Pol Pot, per il suo nazionalismo e la sua visione di una "pura" società Khmer.
Dopo un decennio di inconcludente conflitto, tutte le fazioni politiche cambogiane sottoscrissero un trattato nel 1991 a favore di elezioni e per il disarmo. Ma nel 1992 i Khmer Rossi ripresero a combattere e l'anno dopo non riconobbero il risultato delle elezioni. Ci fu una defezione di massa nel 1996 quando solo una metà (circa 4.000) rimasero soldati. Nel 1997 ci fu il processo e l'imprigionamento di Pol Pot e altri Khmer Rossi. Pol Pot morì nell'aprile 1998 e Khieu Samphan si arrese a dicembre. Il 29 dicembre 1998 i rimanenti leader Khmer Rossi fecero l'apologia dei massacri degli anni '70. Nel 1999 molti membri si erano arresi o erano stati catturati. Nel dicembre 1999 Ta mok e i rimanenti leader si arresero e i Khmer Rossi smisero effettivamente di esistere.
Prima dell'andata al potere dei Khmer Rossi molti cambogiani erano andati nei campi di rifugio stranieri. Ma coloro che non potevano fuggire dovettero lavorare nelle fattorie rurali fina a che i vietnamiti non li ebbero liberati e fatti uscire. Molti cambogiani andarono in Thailandia a chiedere asilo. Da lì sono stati trasportati in campi di rifugio come Kha-I-Dang, il solo campo che permetteva di andare in paesi come gli Stati Uniti, l'Australia, la Francia o il Canada.
Recupero e processo
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Dal 1990 i cambogiani recuperarono demograficamente ed economicamente dal regime dei Khmer Rossi, nonostante le ferite psicologiche di molte famiglie cambogiane e le comunità emigrate. Sebbene l'attuale governo fa insegnare le atrocità dei Khmer Rossi nelle scuole, la Cambogia ha una popolazione molto giovane a al 2005 3/4 dei cambogiani sono troppo giovani (meno di 20 anni) per ricordare gli anni della Kampuchea Democratica. La generazione più giovane conosce i Khmer Rossi solo attraverso i racconti dei parenti e degli adulti. Quando i vietnamiti sconfissero i Khmer Rossi, questi tentarono di distruggere i documenti a Tuol Sleng. Comunque, rimasero 100.000 pagine di documentazione su questo. Altre 100.000 pagine di documenti sono rimasti nella residenza di Son sen. Molti dei leader Khmer Rossi rimasti vivono nell'area di Pailin o sono nascosti a Phnom Penh.
Nel 1997, il Khmer Rouge Trial Task Force stabilì di creare una struttura legale e giudiziaria che processasse i rimanenti leader per crimini di guerra, genocidio e crimini contro l'umanità. I fondi insufficienti hanno compromesso le operazioni fin dall'inizio, ma l'unico problema fiscale rimasto che affronta il tribunale sono i 13 milioni di dollari USA che il governo cambogiano si è impegnato a versare. In parecchie dichiarazioni pubbliche il governo ha dichiarato che, a causa delle difficoltà economiche e altri impegni finanziari, può permettersi di dare solo 1,5 milioni di dollari per finanziare il tribunale e si è rivolto alla comunità internazionale per chiedere che il resto dei finanziamenti sia ottenuto con donazioni. In un annuncio a Phnom Penh il 7 ottobre 2005 il governo indiano ha annunciato che verserà un milione di dollari. Il Giappone ha dichiarato che il governo cambogiano può usare i fondi monetari giapponesi che erano già stati stanziati per progetti inerenti allo sviluppo per pagare il tribunale, ma la Cambogia ha risposto che questi fondi monetari saranno usati per gli scopi fissati originalmente. Altri paesi hanno discusso se dare più fondi, ma il lavoro del tribunale e dei suoi membri è ancora in corso (dicembre 2005).