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James Cook |
Per la sua lontananza dagli altri continenti, l'Antartide fu scoperta soltanto nei primi anni del XIX secolo. I primi a ipotizzarne l'esistenza furono gli antichi greci, convinti che nell'emisfero meridionale dovesse esserci un grande continente contrapposto a quello dell'emisfero settentrionale. Il capitano britannico James Cook fu il primo esploratore ad attraversare il Circolo polare antartico nella seconda metà del secolo XVIII ma, pur avendo circumnavigato l'Antartide, egli non avvistò mai il continente. Dai depositi di roccia presenti negli iceberg incontrati in mare, Cook si rese conto dell'esistenza di un continente meridionale, che non doveva però corrispondere al luogo lussureggiante e popolato di cui si fantasticava
Fabian von Bellingshausen |
Nathaniel Palmer |
Dal 1819 al 1821 una
spedizione russa, guidata dall'ufficiale della Marina ed esploratore Fabian von
Bellingshausen, circumnavigò l'Antartide e scoprì
alcune isole al largo della costa. I primi ad avvistare il continente
furono, probabilmente, i gruppi guidati dal cacciatore di foche americano
Nathaniel Palmer e dagli ufficiali della Marina britannica William Smith e
Edward Branfield, che si avvicinarono via mare all'estremità della penisola
antartica nel 1820. Il primo a sbarcare sul continente, il 7 febbraio 1821, fu
un altro cacciatore di foche americano, il capitano John Davis. Nel 1823 il
cacciatore di balene britannico James Weddell scoprì il mare (situato a
nordovest del continente) che porta il suo nome, avventurandosi verso il punto
più meridionale mai raggiunto fino ad allora da una nave.
Charles Wilkes |
Lo sbarco dell'equipaggio di Jules Dumont d'Urville nel 1842. |
Soltanto nella prima metà del XIX secolo tre spedizioni nazionali autonome – una francese comandata da Jules Dumont d'Urville, una britannica sotto la guida di James Clark Ross e una americana comandata dal capitano Charles Wilkes – navigarono per un tratto di costa lungo a sufficienza perché gli equipaggi si rendessero conto del fatto che la terra ammantata di ghiaccio dinanzi ai loro occhi era davvero un'area continentale.
Adrian De Gerlache |
Borchgrevink |
Dalla fine del XIX al principio del XX secolo numerose spedizioni si recarono in Antartide, con l'appoggio del Congresso internazionale di Geografia. Il belga Gerlache compì la prima missione a scopo scientifico nell'Antartide, si avventurò nell'oceano Pacifico dalla parte della penisola antartica e rimase prigioniero dei ghiacci nel mare di Bellinghausen per l'intero inverno del 1897-99. Con la spedizione inglese di Carsten Borchgrevink alcuni uomini sbarcarono a capo Adare nel 1899: essi furono i primi a passare l'inverno a terra. La spedizione di Robert Falcon Scott del 1901-1904 fece base nell'isola di Ross, situata nello stretto di McMurdo, e visitò il Tavolato di Ross e la Terra Victoria (78° 50' S). Dal 1901 al 1903, il geografo Drygalski guidò una spedizione verso la costa antartica dell'oceano Indiano. Sia Scott sia Drygalski portarono dei palloni frenati e li usarono per compiere osservazioni aeree della superficie antartica.
Drygalski |
Ernest Shackleton |
Roald Amundsen |
La ricerca del Polo Sud fu il tema dominante della successiva serie di missioni
antartiche. Dal 1907 al 1909 Ernest Shackleton guidò una spedizione britannica
che raggiunse l'altopiano a 82°174'S, a circa 156 km dal Polo Sud prima di
fare ritorno per esaurimento delle scorte.
Una seconda spedizione britannica venne messa in campo nel 1910 sotto la guida
di Robert Scott, e così pure una norvegese con a capo
Roald Amundsen (vedi anche questo link a
Roald Amundsen). I due
cercarono contemporaneamente di raggiungere il Polo, per vie diverse. Scott
commise l'errore di utilizzare cani siberiani di piccola taglia per il traino
delle slitte. Facendo
uso di cani per trainare le slitte, Amundsen e un gruppo di quattro uomini
raggiunsero il Polo Sud il 14 dicembre 1911. Il gruppo di Scott, formato da
cinque membri, giunse al Polo il 16 gennaio 1912, dopo aver trainato a forza di
braccia le slitte nei punti più accidentati del tragitto. Tutti i membri del
gruppo di Scott morirono sulla via del ritorno, dopo che i norvegesi avevano
felicemente raggiunto la base. Shackleton fece ritorno in Antartide nel 1914 per
tentare l'attraversamento del continente, ma la sua nave, l'Endurance, rimase
bloccata dai ghiacci che la distrussero. Shackleton e i suoi uomini si fecero
strada attraverso le banchise fino all'Isola dell'Elefante e furono finalmente
soccorsi nell'agosto del 1916.
L'Endurance imprigionata fra i ghiacci |
L'ammiraglio Richard Byrd (sulla sinistra). Sullo sfondo, la torre dell'antenna della radio di Little America. |
Negli anni Venti furono gli aviatori a esplorare l'Antartide. L'australiano
Wilkins e l'americano Eielson furono i primi a sorvolare il continente nel 1928.
L'esploratore americano Richard Byrd organizzò un grande accampamento – Little
America – sul Tavolato di Ross all'inizio del 1929 e in novembre sorvolò il Polo
Sud. Byrd tornò in Antartide nel 1934 con un'altra spedizione: in entrambe le
occasioni parteciparono gruppi di ricerca scientifica.
Fra gli altri viaggi aerei si ricordano quello dell'americano Lincoln Ellsworth,
che trasvolò il continente nel 1935; quello dei norvegesi, che esplorarono
sistematicamente le coste; dei tedeschi, che inviarono una spedizione aerea nel
1938 e nel 1939; infine, quello dell'American US Antarctic Service Expedition,
che si svolse dal 1939 al 1941.
Dopo la seconda guerra mondiale, gli Stati Uniti inviarono in Antartide la più
grande missione esplorativa mai effettuata in quel continente. Più di 4000
uomini parteciparono all'operazione Highjump con tredici navi e oltre venti
aerei. Gran parte della costa fu fotografata dall'aereo per l'approntamento di
carte geografiche.
L'esplorazione sistematica e l'indagine scientifica a lungo termine dell'Antartide ebbero inizio con l'Anno geofisico internazionale, che durò dal 1° luglio 1957 al 31 dicembre 1958. In questo periodo dodici paesi installarono oltre sessanta stazioni scientifiche in Antartide ed esplorarono quasi tutto il continente. Al termine dell'operazione si decise di proseguire le ricerche nel corso di un anno di cooperazione internazionale. Rappresentanti dei dodici paesi si incontrarono a Washington, DC (USA) nel 1959 per redigere e firmare il Trattato Antartico con il quale il continente fu dichiarato luogo di ricerca scientifica pacifica. Il trattato entrò in vigore nel 1961, sospendendo ogni rivendicazione territoriale. Nel 1991, ventiquattro nazioni approvarono un protocollo aggiuntivo al trattato con cui si bandiva per almeno cinquant'anni la ricerca di petrolio e di altri minerali.