I pochi fossili disponibili dicono che i Cetacei discendono da mammiferi terrestri: si sono evoluti in acquatici e hanno perso i peli, ma respirano aria con i polmoni, partoriscono i piccoli e li allattano. Le loro narici (dette "sfiatatoi") sono sulla sommità del capo per poter espirare ed inspirare senza interrompere il nuoto. Il corpo è affusolato: organi riproduttori, ghiandole mammarie e orecchie sono all’interno. La coda, forte e muscolosa, ha due lobi orizzontali (nei pesci sono verticali), gli arti anteriori si sono trasformati in pinne che servono a virare e a stabilizzare l’animale.

esemplare di balenottera comune

L’ordine dei Cetacei comprende due subordini: Misticeti (con i fanoni) e Odontoceti (con i denti). I primi includono le balene vere (o "franche"): la balena della Groenlandia, le balene franche boreale ed australe e la piccola caperea o balena pigmea (circa 5 m); le balenottere (più snelle e veloci e con i solchi golari): azzurra, comune, boreale, di Bryde, minore, e la megattera; oltre alla balena grigia (del Pacifico) che forma un gruppo a sé. Gli Odontoceti includono il capodoglio e due specie di cogia (o capodogli pigmei), e 5 famiglie di piccoli e medi Cetacei con oltre 60 specie (delfini, focene, orca ecc. e delfini d’acqua dolce). I Misticeti si distinguono per il particolare sistema di filtrazione del cibo, costituito dai "fanoni", che sono larghe lamine di una sostanza dura e flessibile (cheratina), radicate nella mascella superiore dell’animale. Il bordo interno dei fanoni (lunghi 4,5 m nella balena della Groenlandia, 1 m nella balenottera azzurra, 30 cm nella balenottera minore) è sfrangiato, e permette la fuoriuscita dell’acqua dalla bocca mentre trattiene all’interno il cibo. Questo sistema è necessario perchè balene e balenottere si nutrono di piccoli pesci e crostacei, e specialmente del "krill", gamberetti del genere Euphasia, che si trovano in enormi quantità negli oceani Artico e Antartico.

esemplare di balenottera azzurra

La balenottera azzurra (Balaenoptera musculus) è il più grande animale mai vissuto sul globo terracqueo. Pesa più di 30 elefanti, di 3 dei più grossi dinosauri mai esistiti, o di 2000 persone. Il suo cuore pesa 550 kg, il fegato una tonno, la lingua 350 kg Questa balenottera può essere lunga più di 30 m (3 vagoni ferroviari) e pesare più di 150 tonnellate. La più grande nota, catturata nel 1926, misurava m 33,30; la più pesante, uccisa nel 1924,si dice raggiungesse le 200 tonnellate. Preferita dalle flotte baleniere della prima metà del secolo, la balenottera azzurra è stata quasi sterminata, tanto da essere stata posta sotto protezione fin dal 1967. La sua consistenza può essere oggi di meno di 2.500 esemplari (1) massimo 5.000 (1), mentre prima che iniziasse la caccia intensiva ve ne erano circa 250.000.

La balenottera comune (Balaenoptera physalus) è per grandezza il secondo animale: può raggiungere i 27 m e pesare 80-90 tonnellate (nel Mediterraneo di solito non supera i 20 m). E’ una delle balene più veloci e può superare i 20 nodi, tanto che è stata chiamata il "levriero del mare".

La megattera (Megaptera novaeangliae) prende nome dalle lunghe pinne pettorali, quasi 1/3 del corpo (dal greco "mega", grande, e "pteron", ali). E’ lunga 15-16 m, ed è la più acrobatica delle balenottere. Spesso salta fuori dall’acqua e ricade fra enormi spruzzi. Ma la più notevole caratteristica è il suo canto: un insieme affascinante di grugniti, grida, lamenti e mugolii combinati in sequenze ripetute che possono durare 30 minuti e più. Ne restano circa 20.000 (1)

Il capodoglio (Physeter macrocephalus) non è una balena, perchè ha i denti e appartiene agli Odontoceti come i delfini. Il maschio può superare i 20 m e arrivare a 60 tonnellate, le femmine sono poco più della metà (nel Mediterraneo non supera i 18 metri). E’ forse il grosso cetaceo più noto:"Moby Dick" era un capodoglio. Cacciato intensamente nei secoli XVIII, XIX e XX, è ora protetto quasi ovunque. E’ riconoscibile dall’enorme testa e dai grossi denti bianchi (40-60, solo nella nella mandibola). Si può immergere più a fondo di qualsiasi altro mammifero marino, fino a oltre 3.000 m e fino a 3 ore e più alla ricerca del suo cibo preferito, i calamari giganti che vivono in fondo all’oceano. Il capodoglio caccia con un sistema simile al sonar, detto "ecolocazione", producendo suoni che colpiscono la preda e tornano al cetaceo per guidarlo su di essa. Nel suo capo si trova un enorme quantità (da 1 a 5 tonnellate) di una sostanza cerosa e trasparente detta "spermaceti", usata in cosmetica e come lubrificante. Altra sostanza ricercata è l’ambra grigia, concrezione che si rinviene nell’intestino del capodoglio, originata da resti di cefalopodi ingeriti. Un capodoglio può avere fino a 60 kg di ambra, usata in profumeria come fissativo.

La balenottera minore (Balaenoptera acutorostrata), 8-10 m e fino a 9 tonnellate, è la più piccola, ed è ancora abbastanza numerosa (da 600.000 a 1.200.000). Per questo è ancora cacciata da Giapponesi, Norvegesi (e Islandesi) che, approfittando di una discussa norma nel regolamento della IWC (vedi appresso) ne catturano alcune centinaia all’anno per pretesi scopi di "ricerca".

I balenieri commerciali hanno sfruttato quasi tutti i grandi Cetacei, portandone alcune specie e molte popolazioni vicino all’estinzione, soprattutto dopo l’adozione dell’arpione esplosivo sparato dal cannoncino (a partire dal 1864) e delle navi "fabbrica" (impropriamente dette navi "fattoria" dall’inglese factory ships). Malgrado ciò, il commercio internazionale dei prodotti di balena, che era enorme, anche se è ora molto diminuito, non è cessato del tutto. Eppure esistono oggi sostituti naturali e sintetici di tutti i prodotti dei grandi cetacei, a prezzi competitivi.

 La caccia ai grandi cetacei è regolamentata dalla Commissione Baleniera Internazionale (IWC o International Whaling Commission) costituita nel 1946 dagli stati che praticavano la caccia, e comprendente oggi i delegati di una quarantina di nazioni (quelle ancora baleniere, esclusa l’Islanda che ne è uscita dal 1993 e quelle ex baleniere). Si sono aggiunte altre nazioni che non hanno mai cacciato i cetacei, ma desiderano sostenere gli sforzi della commissione. L’Italia non ha ancora aderito, ma ha mandato osservatori alle ultime riunioni annuali, mentre le associazioni ambientaliste premono per una completa partecipazione. Già dal 1982, dopo vari anni di discussioni, l’IWC ha deliberato il bando della caccia commerciale a partire dal 1986 per un periodo indefinito. Nonostante ciò, oltre 15.000 balene sono state catturate in base ad esenzioni legali dalla moratoria, fra cui i pretesi scopi di "ricerca scientifica". Altre 2.000 balene sono state uccise con le quote di caccia "tradizionali e di sussistenza" concesse ad alcune popolazioni aborigene (es. eschimesi).

 

 

 

 

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