L'antitesi manzoniana nella scelta dei personaggi
Il Tormento di Lucia
Inquadramento
dei personaggi di Donna Prassede e Don Ferrante
Incontro
fra Don Abbondio ed il Cardinale Federigo Borromeo
A) L'antitesi Manzoniana nella scelta dei personaggi
Accade di frequente nel corso della narrazione che il Manzoni faccia susseguire
una serie di personaggi con motivazioni profondamente antitetiche. L antitesi è
infatti una tecnica molto frequente nella sua opera, sebbene non venga impiegata
in forma di contrapposizione categorica, ma con un profondo senso di
complementarietà.
Nel capitolo XXV possiamo ben osservare quest antitesi quando alle figure un
poco miserelle di Don Rodrigo e di Don Abbondio si contrappongano la profonda
umanità e spiritualità del Cardinale Federigo Borromeo. Don Rodrigo, in
particolare, ci appare nella nuova veste di un uomo sconfitto, screditato,
accusato pubblicamente e messo in condizione di dover fuggire da quella stessa
gente che fino a poco tempo prima se non lo rispettava, almeno lo temeva.
B) Il tormento di Lucia
Dopo aver dato prova di grande forza interiore durante la sua prigionia nel
castello dellInnominato, troviamo in questo capitolo una Lucia chiusa in sé
stessa, nella angoscia per quel voto della cui esistenza non ha ancora rivelato
nulla alla madre. Proprio per questo si viene a creare una situazione di forte
contrasto tra il suo mesto segreto e le rosee prospettive della madre Agnese.
Il dramma di Lucia continua nella sua anima, privata della volontà e costretta
dalla coscienza alla dura rinuncia del suo amore per Renzo. A questo suo dramma
intimo si aggiunge la difficoltà di dover accettare lospitalità di Don Ferrante
e Donna Prassede, molto lontani dalla sua sensibilità.
C) Inquadramento dei personaggi di Donna Prassede e Don Ferrante
Altra antitesi in questo capitolo è quella fra la coppia sarto-moglie, gente
umile ma generosa e di buon cuore e quella Don Ferrante-Donna Prassede, di
nobile levatura sociale ma aridi e limitati anche se nel tentativo di far del
bene. Il M. ha un atteggiamento ironico e critico verso questi personaggi, luna
convinta di dover diffondere quel bene che lei soltanto possiede, laltro disperso in mille studi enciclopedici che lo
distolgono dalla vita reale senza portarlo a nessuna conoscenza concreta.
D) Incontro fra Don Abbondio ed il Cardinale Federigo Borromeo
Se nella vita civile il Cardinale Borromeo contrastava nettamente con Don
Rodrigo, nella vita religiosa egli finirà inevitabilmente per opporsi a Don
Abbondio.
Questo verrà chiamato dal Cardinale stesso per rendere conto delle proprie
azioni. E,costretto a raccontare la verità, rivelerà ancora una volta che la sua
mente è tarata su un metro soltanto, quello della pelle da salvare.
Egli si serve della sua natura di calcolatore per tentare di garantirsi un
vivere quieto, non capendo che proprio in questo modo si condanna ad
unesistenza di paura. E un pover uomo, ma il suo sistema mentale, anche se
limitato, è tutt altro che illogico; al Cardinale che afferma che è dovere di
un sacerdote anteporre gli ideali alla vita, e che gli riferisce massime sublimi
riguardo al soffrire per il giusto, alla buona novella da dare ai poveri e all
amore intrepido, risponde che il coraggio uno non se lo può dare. Risposta
questa che denota una moralità e una coscienza praticamente nulle, ma che non si
può definire non corretta.
Don Abbondio non riuscirà mai a capire il Cardinale, poiché sarà sempre quell
uomo che allinvito di porgere laltra guancia risponde in così facendo gli
schiaffi diventano due.
Il Manzoni ha capito benissimo lassoluta impossibilità di intendimento tra questi
due personaggi, e gioca opportunamente su questo fatto lintera narrazione del loro
dialogo.