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Santa Maria delle Grazie |
La costruzione della
chiesa e del convento di Santa Maria delle Grazie fu eseguita dal 1465 al 1482
su progetto di Guiniforte Solari. L'originario assetto architettonico della
chiesa, che si conserva solo nel corpo delle navate, si presentava come tipico
esempio dell'arte tardogotica lombarda di cui il Solari era un noto
rappresentante. L'interno a tre navate con cappelle laterali riproduceva lo
schema compositivo tradizionale anche se non mancavano elementi innovativi di
chiaro gusto rinascimentale come le colonne in sostituzione dei pilastri e la
decorazione pittorica della navata centrale.
Dal 1490 in poi, importanti trasformazioni architettoniche vennero realizzate
per opera di Ludovico il Moro, che aveva deciso di fare della chiesa il mausoleo
della sua famiglia. Il Duca concentra così le sue attenzioni su Santa Maria
delle Grazie chiamando alla sua corte i migliori artisti: a Bramante affida
l'incarico di costruire la nuova tribuna destinata a sostituire il presbiterio
solariano, a Leonardo commissiona l'Ultima Cena mentre Cristoforo Solari deve
scolpire il coperchio del sepolcro di Ludovico e della moglie Beatrice da
collocare al centro del coro.
Il vasto programma del Moro, che prevedeva anche il rifacimento della facciata e
della parte delle navate, non viene portato a termine; l'improvvisa morte di
Beatrice nel 1497 e la caduta del governo del Moro nel 1499 fermano i lavori
mentre risultano completate la tribuna, la sagrestia e l'Ultima Cena: opere
importantissime che ancora oggi, nonostante le trasformazioni e i danni del
bombardamento del 16 agosto 1943, che distrussero la biblioteca e il chiostro
dei morti, costituiscono significativi esempi della Milano rinascimentale.
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Cupola della Chiesa |
Interno della Chiesa |
Il Cenacolo è comunemente identificato con l'ambiente dove
Leonardo ha dipinto la celebre "Ultima Cena"
: il Refettorio del convento domenicano di Santa Maria delle Grazie, eccezionale
capolavoro artistico della Milano rinascimentale, realizzato nella seconda metà
del Quattrocento.
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Refettorio dove c'è il Cenacolo di Leonardo |
La grande aula rettangolare del Refettori o, chiusa da volte a lunette, è
decorata con due grandi rappresentazioni pittoriche, scelte in base alla
destinazione dell'ambiente e alla tradizione religiosa domenicana: oltre
all'Ultima Cena si può ammirare la "Crocifissione" di Donato Montorfano, dipinte
rispettivamente sulla parete settentrionale e su quella meridionale. Le due
grandiose scene sono unite da un fregio pittorico, che in origine correva su
entrambe le pareti laterali, con ghirlande vegetali che sostengono cartelli
contenenti citazioni della Bibbia cui si ispira la vita monastica; al di sopra
compaiono ritratti di monaci e di santi entro oculi in finta architettura: opere
attribuite a Donato Montorfano, oggi purtroppo incomplete a causa dei danni del
bombardamento del 1943 che distrusse completamente la volta e la parete
orientale, mentre la salvezza della parete della Cena fu dovuta alla
provvidenziale protezione ottenuta con sacchi di sabbia.
Originariamente e prima ancora dell'intervento di Leonardo questo ambiente si
presentava diverso: aveva forma perfettamente simmetrica con sedici finestre,
otto per parete, allineate nelle lunette, al di sopra della trabeazione e si
suppone che sia stato lo stesso Leonardo ad imporre la diversa sistemazione
delle finestre per realizzare la "Cena".
Fonti: www.cenacolovinciano.it