Progettista: Giuseppe Mengoni
Periodo di costruzione: 1865 - 1878
Tipo di costruzione: Galleria
Sistema costruttivo: costruzione in muratura con tetto in vetro e ferro
Contesto: urbano
Stile: Neoclassico



La Galleria Vittorio Emanuele II di Milano fu costruita dal 1865 al 1878 su progetto di Giuseppe Mengoni.
E' un notevole esempio dell'architettura eclettica della seconda metà dell'Ottocento milanese, sia per le scelte tecnico-costruttive, sia per le sue notevoli dimensioni.
Nella prima metà del XIX secolo, la città di Milano, che assumeva lo status di principale città industriale della penisola, traeva ispirazione alla urbanizzazione dalle grandi capitali europee, come Londra e Parigi, sede di quelle innovazioni tecnologiche che costituivano il simbolo della seconda rivoluzione industriale e, di conseguenza, del grande cambiamento sociale che si era messo in moto. Fu nel 1859 che, nella città, sorse l'idea di un passaggio coperto che collegasse Piazza Duomo a Piazza della Scala: simile alla Galleria de Cristoforis, sempre a Milano a San Babila, ma più grande e più borghese, da dedicare magari al re che portò Milano ad unificarsi al Regno d'Italia.
Il progetto di Giuseppe Mengoni si aggiudicò la vittoria del concorso internazionale indetto dal comune di Milano, cui parteciparono 176 architetti.


La Galleria è strutturata con un impianto a forma di croce (lunga 196m in direzione nord-sud, 105,5m in direzione est-ovest, larga 14,5 ed alta21) e l'ottagono che si forma all'incrocio dei bracci è coperto da un’ardita cupola in vetro e ferro che raggiunge i 47m di altezza e che, per la sua tecnica moderna e per la sua originalità, è da mettere in relazione con le altre strutture simili create nello stesso periodo a Londra e Parigi.


Alzando lo sguardo da sotto la Cupola, l’attenzione è focalizzata da quattro mosaici a forma di mezzaluna che raffigurano, in allegoria, quattro parti del mondo, Europa, Africa, Asia e America.


Oltre ai disegni della pavimentazione dell'ottagono centrale, la galleria mette in mostra anche 24 statue che raffigurano italiani illustri che contribuirono a gettare le basi della civiltà letteraria, artistica e scientifica. Le statue furono eseguite dai migliori scultori d’accademia del secondo ottocento, tra i quali Odoardo Tabacchi, autore della statua di Dante, Antonio Tantardini, cui si deve la statua del Romagnoli, e Pietro Magni, che esegue quelle di Volta, Michelangelo, Galileo, Cavour, Leonardo, Pier Capponi, più grandi delle altre. Le opere, di cui era prevista la traduzione in marmo, non furono mai sostituite e, a causa dei danneggiamenti subiti per gli sbalzi climatici, furono rimosse a partire dal 1891.

Completano il programma decorativo le semilunette con le raffigurazioni delle attività umane.

I due ingressi principali, quelli del braccio più lungo, previdero inoltre due grandi archi trionfali.

 

 

Con il bombardamento aereo sulla città di Milano nell'agosto del 1943, la Galleria ha subito notevoli danneggiamenti ed in tale occasione l'arco verso Silvio Pellico è stato distrutto per la maggior parte.
Nel 1953 è stata iniziata un'attenta ricostruzione che ha cercato di riproporre il più fedelmente possibile l'architettura del Mengoni nelle forme e nelle proporzioni, modificando però in parte i materiali costituenti.


Il restauro degli anni Sessanta ha interessato anche il rifacimento della pavimentazione. Sul pavimento dell'ottagono centrale è realizzato a mosaico il simbolo dei Savoia. Sui lati sono presenti 4 stemmi di città: Torino, Roma, Firenze e Milano.
L'intervento di conservazione e restauro ha interessato anche i due archi di ingresso alla Galleria verso le vie Silvio Pellico ed Ugo Foscolo, compreso il sottarco e l'arco interno, e le facciate dei corpi di fabbrica di pertinenza per una superficie totale piana di circa 2.700 mq.
L'eterogeneità architettonico-decorativa dei due archi, che si manifesta sia nella diversità dei materiali presenti che nel loro differente stato di conservazione, ha reso l'intervento del restauro estremamente complesso.
Nella Galleria hanno sede diversi eleganti negozi, ristoranti, bar, caffè, librerie, negozi di abbigliamento che richiamano milanesi e turisti. Unitamente a Via Montenapoleone e Via della Spiga, è considerata una delle sedi dello shopping di lusso meneghino.

 

 

La Galleria è stata fonte di ispirazione per numerosi artisti quali Carlo Carrà, Umberto Boccioni, Anselmo Bucci, Amero Cagnoni.

 

 

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